Una campagna di
Federica BiondiContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Il tuo contributo servirà a sostenere un progetto ambizioso. Scegli la ricompensa o la somma con cui vuoi sostenerlo e seleziona il metodo di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. Ti ricordiamo che il progettista è il responsabile della campagna e dell'adempimento delle promesse fatte ai sostenitori; sarà sua premura informarti circa come verranno gestiti i fondi raccolti, anche se l'obiettivo non sarà stato completamente raggiunto. Le ricompense promesse sono comunque garantite dall’autore.
La realizzazione di questo film passa attraverso il vostro supporto. La raccolta fondi su Produzioni dal Basso sarà attiva solo per pochi giorni: fino al 10 giugno. Il momento è adesso.
Se anche voi pensate che il cinema abbia una forza comunicativa inarrestabile, che sia capace di cambiare il mondo, ispirando quella riflessione che può trasformarsi in azione... sostenete questo cortometraggio!
Cliccate su PARTECIPA e scegliete se pagare con PayPal o con altra Carta di credito.
Questo film racconta una storia realmente accaduta e che ancora accadrà, ripetutamente, ogni volta che una donna, educata a comportarsi da brava bambina, non rinuncerà ad essere accondiscendente, perché incapace di dire “no”, di porre dei limiti.
Questo film racconta di una ribellione mancata e di lunghi silenzi. E questo film, quindi, svela un segreto di molti di noi. Questo film deve essere realizzato perché è voce per un inno alla ribellione e cerca un coro multiforme e multigenere. Il progetto vuole sollevare non esclusivamente voci femminili ma di tutti coloro che sono stati educati ad assecondare sempre, ai quali non è stata concessa una libertà di reazione, di diniego o semplicemente una possibilità di opinione, tutte le voci soffocate e di tutti coloro che sono stati indotti a reprimere l’idea più autentica di se stessi.
Tutti coloro che hanno manifestato coinvolgimento in questo progetto, i fantastici membri della troupe e del cast che ci hanno detto "sì", sono testimoni di una potenzialità. E per tutti noi adesso è delicata la responsabilità di trasferire questa storia. Ce ne prendiamo l'onere perché un po' l'abbiamo vissuta e un po' la vediamo vivere attraverso gli altri. La storia che racconteremo indagherà la questione dei rapporti umani all'interno dei nuclei che la società crea, a partire dalla coppia; uno degli obiettivi è di eliminare il facile giudizio che è poi tra i motivi per cui certe situazioni di violenza o intolleranza continuano a ripetersi senza fine, nel silenzio e per l'incapacità di valutare il problema. Cambiando la causa, cambia anche l'effetto.
La storia nasce in forma di racconto, pubblicato nel libro “Le femmine sono numeri dispari” di Francesca Tilio.
Questo cortometraggio vuole lasciare tramortito ogni tentativo di pregiudizio: i quattro protagonisti hanno personalità dense e complesse, e si schiudono, lungo la narrazione, perché si vada a cogliere oltre le loro apparenze. Pur in forte contrasto l'una con l'altra nell’esposizione di desideri e traumi, le quattro figure si specchiano in un’inettitudine irrecuperabile, inconsapevole da sembrare malattia, fino a nuocersi a vicenda.
Si narra di una delle espressioni della violenza, seguendo iperboli parallele: quella che non si mostra con lividi o tagli, ma quella che serpeggia, si induce, si sublima nei silenzi. Una storia inquietante, agghiacciante, quotidiana, che sarà trattata con eleganza polverosa dalla trasposizione cinematografica.
Sono tra gli interpreti del cinema italiano più apprezzati del momento e siamo orgogliosi che abbiano abbracciato con grande entusiasmo questo progetto per dare vita a una storia tanto folle quanto vera.
Hanno letto la sceneggiatura e visto le location, commentando così: "Storia delicatissima e ipnotica... raccontata con grande sensibilità... è ricca di bellezza... ha il sapore dei migliori film francesi... le location sono perfette, basterà poggiarci i corpi, sono dei dipinti...".
Loro sono:
Fabrizio Ferracane, nomination al David di Donatello, nomination ai Nastri d'Argento e Globo d'Oro aggiudicato come miglior attore protagonista per "Anime Nere", film in concorso al 71' Festival di Venezia e quest'anno, con "Après la guerre" di Annarita Zambrano, sarà in concorso al Festival di Cannes. Anche nel cast di "Malena" e in serie tv quali "Il Commissario Montalbano", "Il capo dei capi", "Squadra antimafia".
Barbara Ronchi, Premio Alida Valli al Biff 2017, Premio AGIS Vincenzo Cerami miglior attrice teatrale under 35. "Fai bei sogni" di Marco Bellocchio, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2016, l'ha definitivamente consacrata nell'olimpo delle migliori attrici italiane.
Fabrizia Sacchi, nomination al David di Donatello e ai Nastri d'Argento come miglior attrice non protagonista per "Viaggio sola" di Maria Sole Tognazzi e sempre al fianco di grandi registi di cinema e teatro. E' anche nel cast, tra tanti altri titoli, di "La prima cosa bella" di Paolo Virzì, "Nel Continente Nero" di Marco Risi, "Da Zero a Dieci" di Luciano Ligabue.
Francesco La Mantia, talento del teatro e del cinema italiano, ha debuttato in tv ne "Il Commissario Montalbano" ed è nel cast di "Felicia Impastato", serie e film tv con oltre 6 milioni di spettatori.
Quattro persone, due coppie. Quattro corpi che si incontrano in una casa per condividere spazi, spese e altri eccessi, alcuni molto intimi, timidi, vergognosi eppure traboccanti, incapaci di trattenersi nei confini del pudore. Quattro corpi in balìa dei pieni e dei vuoti della loro mente, dove il dialogo non è trasferimento ma suono sformato e deformante. Quattro personaggi in fuga dalla vita e da ciò che di essa non si è capaci di accettare.
Una ragazza di circa trent’anni, Claudia, disoccupata, vive con il suo fidanzato all’interno di una villa decadente. Il Signor... e la Signora... sono una misteriosa coppia di cinquantenni che ha subaffittato ai ragazzi una stanza all’interno della loro casa, dove bagno e cucina sono in condivisione. L’uomo e la ragazza si ritrovano spesso soli in casa e giorno dopo giorno evolvono strane dinamiche di convivenza. La sensazione di Claudia di essere sorvegliata emerge da un imbarazzo palpabile che diventa tormento e resta intrappolato in un imprudente silenzio.
Lasciata sola ad affrontare i suoi fantasmi, Claudia inizia a sentirsi preda di un’indefinita follia, alimentata da strane conversazioni che sente provenire dalla camera dei signori. Quasi quotidianamente i padroni di casa colmano le stanze di grida incontrollate. I suoni, inizialmente ovattati e indecifrabili, acquistano nitidezza agghiacciante quando la ragazza decide di appoggiare un bicchiere alla parete confinante per origliare.
Questo corto sceglie una casa come principale set. Il luogo che è rifugio per antonomasia qui è illusorio. La casa qui diventa incontro imbarazzante fra sconosciuti e, con crudeltà, offre una dimensione uguale per tutti, come un palcoscenico nudo, un vicolo cieco per la resa dei conti: chi fuggiva qui si ferma, obbligato a mostrare le piaghe e la peggior ipotesi di se stesso. Il fiato corto e le apnee sono suoni ricorrenti, a indicare lo scorrere della violenza lungo i silenzi disorientanti, gli sguardi abusivi, i canali olfattivi, le solitudini tra i muri sottili, le distanze troppo brevi tra i coinquilini, le voci ovattate dall’intimità delle camere.
Il Signor…: uomo sui 50 anni, respiro rumoroso, parla poco, legge a bassa voce, recita poesie tra sé e sé come preghiere urgenti. Il suo silenzio insistente mette a disagio Claudia che lo soffre dal primo avvicinamento, i suoi occhi la pungolano dietro le lenti spesse. E' un invasore, un predatore, usa la poesia a suo piacimento e ne divora il garbo, violando un po’ anch’essa. E' un poeta vichingo, un chiasmo afono tra pensiero e maniera, un cortocircuito tra il pensiero e l’espressione, la sua gestualità è fuori controllo, manesca, animalesca, atrocemente sprovvista di grazia. Dotato di spiccata sensibilità, ne fa uso improprio. Spreca le intuizioni empatiche azzardando i giochi più viscidi con il suo interlocutore-preda, fino a proiettare il giudizio della sua personalità tra i relitti della società. Timido e strafottente allo stesso tempo, non conosce linguaggio affettivo e affida alla sua folle imprevedibilità, ai pugni e alle narici, la totale gestione delle giornate.
La Signora…: una donna bellissima, dall'eleganza avvenente ma che ha oltrepassato il limite e ha congelato un sorriso sul volto freddo della sua disperazione. È vittima e carnefice del marito, si lascia usare vivendo il tutto con estremo dolore.
Claudia: si lascia invadere come fosse un avanzo di cibo sotto un’orda di formiche. Non conosce il potere di un rifiuto, è incline a non prendere posizione. Il suo pensiero è immobile, o meglio, immobilizzato, le sue reazioni alla realtà la colgono inerme oppure spaventata. Donna senza identità - quella che si costruisce con una serie solida di no - senza confini né difese. In una cultura diversa, si potrebbe dire che è una donna libera; nella sua, capirà che la libertà non se la può permettere. Lei è corpo in una gabbia senza sbarre ed è il suo corpo che darà la risposta al suo dissidio interiore, perché il corpo è pensante oltre il controllo cerebrale, è reagente, trema e scrive traumi, compone emorragie interiori, gonfia gli occhi, si scarnifica, lacrima. Il corpo è salvifico.
Sebastiano: è un ragazzo concentrato su di sé, lavora e mantiene la fidanzata. Quando lei inizia a manifestare insofferenza verso i coinquilini, lui non dimostra alcuna capacità di comprensione o desiderio di supporto. Resta nelle formalità, saluta e ringrazia educatamente, non cerca problemi e non li vuole, li allontana con agghiacciante indifferenza.
Gran parte delle riprese verranno effettuate nella cittadina di Jesi (An), all'interno di un palazzo storico in cui attualmente alcune aree sono destinate all'esposizione di capolavori d'arte. Uno degli appartamenti del palazzo è stato abitato fino al secolo scorso da un famiglia nobile e oggi mantiene un fascino decadente e del mobilio originale.
Federica Biondi nasce a Jesi nel 1978, dopo la laurea in Scienze della comunicazione - Comunicazioni di Massa, affianca il regista Henry Secchiaroli scrivendo sceneggiature per cortometraggi (tra cui “La costruzione del potere” con Neri Marcorè), e curando i backstage dei film di opere liriche prodotti da Metis Film per la Unitel (Nabucco all’Arena di Verona, l’Anelli dei Nibelunghi al Palau del les Arts Reina Sofia di Valencia, Macerata Opera Festival allo Sferisterio di Macerata). Nel 2009 fonda la Guasco libri e cinema, produzione cinematografica di Ancona con la quale produce cortometraggi (“Addetti ai lavori” regia di A. Lentati, con Fabrizio Ferracane, Lucia Mascino e Roberto Zibetti), scrive e dirige spot pubblicitari e offre supporto tecnico sul territorio alle produzioni televisive (ep. Niente di Personale della serie tv “Crimini” con Donatella Finocchiaro e Rolando Ravello, regia I. De Matteo, prod. Tao Due) e cinematografiche (“Niente può fermarci”, regia L. Cecinelli, con Giammarco Tognazzi, Gérard Depardieu, Carolina Crescentini, Massimo Ghini, prod. Angelika Vision e Rai Cinema).
Nel 2011 partecipa alle Giornate degli Autori al Festival del Cinema di Venezia come sceneggiatrice della docufiction “Generazione Internet” per la regia di Lorenzo Vignolo. In collaborazione con Vittoria Pesante, produttrice bolognese, e 99 Million Colors di Jesi, agenzia di comunicazione che fonda nel 2012, realizza documentari sugli artisti Antonella Cinelli, Wolfango, Laurel Holloman, Simona Bramati e Carlo Cecchi, e il lungometraggio ”Mi dispiace di lasciarla” (2014), un documentario sul viaggio a piedi attraverso l’Italia di due artisti e due asini.
Nel 2014 il suo documentario “Respiro – biografia di un inverno” viene selezionato al Bonsai Film Festival.
Nel 2015 viene selezionata da Marche Film Commission e dallo scenografo Giancarlo Basili per rappresentare la Regione Marche all’Expo di Milano con l’ideazione e la realizzazione di tre video. Sempre nel 2015 viene contattata da Michele Monina per curare la regia di una serie web per Il Fatto Quotidiano online.
È regista del videoclip "Disaffection" degli Interiors, finalista al festival Cortinametraggio 2017: www.youtube.com/watch?v=gZJx-BvD4IQ
soggetto: FRANCESCA TILIO
sceneggiatura: FEDERICA BIONDI E FRANCESCA TILIO
co-produttrice: VITTORIA PESANTE
organizzatore generale e produttore esecutivo: DANIELE GALVANI
direttore della fotografia: GIACOMO FRITTELLI
aiuto regia: MICHELE COPPARI
fonico di presa diretta: IVAN TONUCCI
scenografia: JONATHAN SOVERCHIA
location manager: ALESSANDRO TESEI
fotografa di scena: FRANCESCA TILIO
Gli autori della colonna sonora originale saranno gli Interiors, duo composto da Valerio Corzani e Erica Scherl.
Valerio Corzani è autore e conduttore radiofonico e musicista, è stato il bassista delle prime stagioni dei Mau Mau, il co-leader dei Mazapegul e de Gli Ex, il produttore e l'autore testi dei Daunbailò e oggi porta in giro il progetto elettronico Interiors insieme ad Erica Scherl. Scrive di musica e viaggi per Il Manifesto, Alias, Il Giornale della Musica e molti altri magazine. Collabora dalla metà degli anni ’80 con RadioRai. Attualmente è uno dei conduttori e autori di "Alza il volume", ideatore e redattore di "Sei Gradi" e "File Urbani", consulente musicale di "Pagina3", "Ad alta voce", "Passioni", "Tre Soldi", "Fahrenheit", “Wikiradio”, “A3”, “Pantagruel” tutte trasmissioni di Radio3. Per la Rete Due della Radio Svizzera Italiana ha ideato e presenta insieme a Sergio Albertoni il varietà musicale “Babilonia”.
Erica Scherl è violinista di formazione classica, approfondisce l’interesse per molteplici generi musicali che vanno dall'improvvisazione al repertorio contemporaneo (“Les violons d’Ingres”, Violongeria, Fontanamix), al flamenco (Flamenquevive, La Fragua, Arte y Flamenco, fonda il gruppo Alboreo) e all'elettronica, collaborando con molti dei musicisti più significativi della scena improvvisativa (fra gli altri Tristan Honsinger, Domenico Caliri, Mauro Campobasso, Paolo Botti, Michele Rabbia, Barbara De Dominicis). Collabora con varie formazioni specializzate nella prassi esecutiva rinascimentale e barocca (La Rossignol, Il Falcone e altre). Frequente l’attività performativa e l’interazione con compagnie di danza e teatro attraverso la composizione istantanea e la creazione di musiche originali (Cantharide, Gohatto, Fabula Rasa, Amorevole Compagnia Pneumatica). Dal 2012 assieme a Valerio Corzani porta avanti il progetto “Interiors - Arredamenti sonori per ambienti”, che unisce linguaggio elettronico, analogico e ricerca ritmica. Svolge un’intensa e multiforme attività concertistica internazionale, che la porta ad approfondire la sua curiosità per l'incontro con diverse culture e mondi musicali. E' psicologa, psicoterapeuta e musicoterapeuta.
Commenti (24)