27/01

Con il progetto 27/01 si vogliono favorire occasioni di scambio e crescita culturale tra generazioni diverse, affrontando il tema della MEMORIA e sviluppando nuovi legami con i cittadini, radicando l'azione dell’ANPI sul territorio.

L’intento è quello di lavorare per 7 mesi  (da ottobre 2023 a gennaio 2024) facilitando la coesione sociale e la partecipazione attiva della cittadinanza, attraverso la costruzione e la partecipazione ad una performance/spettacolo che permetta la crescita della collettività e faccia riflettere su fatti storici. 

Si intende coinvolgere tutta la popolazione nella performance finale, dal titolo Numeri, ma anche collaborare con diverse realtà nella costruzione della stessa: si coinvolgerà la casa di riposo di Asola, gli ospiti e i loro familiari, nella ricerca di esperienze, narrazioni e documentazione (lettere e fotografie) che potranno contribuire alla stesura della sceneggiatura. Si coinvolgeranno poi due gradi di scuole:
- la scuola secondaria di primo grado, nella realizzazione delle lettere da inviare alla cittadinanza. Ogni ragazzo infatti, attraverso un laboratorio calligrafico, sarà protagonista nella stesura della lettera da inviare a tutte le famiglie di Asola.
- i ragazzi dell’istituto Falcone- sezione Grafica, invece, saranno invitati ad una call per la realizzazione di manifesti da affiggere nel paese in occasione della performance, con l’obiettivo di richiamare all’evento.

Lo scenario della performance è stato individuato nella stazione dei treni di Asola, luogo ricco di suggestioni, di storie e di memorie collettive ed individuali. Luogo di partenze, di arrivi e passaggi, trasversale a più epoche storiche e che offre la possibilità di evocare situazioni e stati d’animo senza tempo.
La stazione è luogo reale e nello stesso tempo è anche il "non luogo" dell’antropologo Marc Augé, in un parallelismo con i campi di sterminio e gli attuali campi dei rifugiati, dove i personaggi che vi abitano sono solo di passaggio ma si incontrano, vivono ed esistono in quel momento, raccontandoci storie universali.
Grazie al luogo e alla sceneggiatura che sarà costruita durante il laboratorio, sarà possibile dunque raccontare non solo ciò che successe in occasione dei fatti storici legati alla memoria delle vittime dell’Olocausto, ma anche ciò che oggi avviene ancora in diversi luoghi del mondo, in un dialogo tra ciò che siamo stati e ciò che siamo ancora.

Costumi e scenografia saranno realistici e scarni. la performance non sarà didascalica, ma si userà il linguaggio del corpo per veicolare emozioni, stimolando nel pubblico l’attivazione dei cinque sensi: l’udito, con le parole e la musica di violini e fisarmoniche; l’ olfatto e il gusto, con l’odore dell’umidità tipica dell’inverno nel nostro territorio, mescolato al fumo delle caldarroste cotte sul fuoco; il tatto, con il calore emanato dai bracieri; e naturalmente la vista, con i personaggi e le comparse, che saranno curati nei minimi particolari del loro abbigliamento.

La durata della performance sarà di circa 30 minuti e coinvolgerà circa 15 tra attori e comparse e si stima un centinaio di persone tra il pubblico. 

La performance e il laboratorio teatrale saranno a cura di Teatro Magro (Mn), mentre gli interventi nelle scuole saranno a cura dei volontari dell'associazione.