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Sono un avvocato matrimonialista, nonna di quattro nipotini, ed ho una vera passione per i bambini ed il loro mondo interiore.
Nella mia esperienza professionale ho verificato che nelle separazioni tra coniugi spesso ciascun genitore si preoccupa molto di proteggere i figli dalle inadempienze, vere o presunte, dell'altro, anche a rischio di ferire i bambini, che vengono usati, lacerati, ignorati nei bisogni più profondi, violati nei sentimenti.
Spesso nel mio lavoro osservo situazioni dalle quali mi sento sovrastata emotivamente. Situazioni che il mio consiglio professionale non riesce a cambiare, perchè dall'avvocato spesso si vuole una rivincita sull'altro e non semplicemente essere aiutati a trovare un nuovo equilibrio e ripartire dopo la separazione.
Le ferite che più frequentemente vengono inferte ai bambini non sono tanto quelle che derivano da violenze eclatanti, ma tagli quotidiani, sottili e dolorosissimi, che arrivano al cuore e lasciano segni indelebili.
I bambini nelle separazioni non hanno avvocati che li rappresentino. Questo spettacolo vorrebbe essere una difesa indiretta delle loro ragioni. Vorrei riuscire a far capire ai grandi quello che i piccoli non sanno dire, ma che li fa soffrire tanto.
Un figlio non dovrebbe esser chiamato a prendere le parti di nessuno dei due genitori. I suoi sentimenti verso entrambi vanno rispettati e custoditi, perchè ne va del suo equilibrio.
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In scena madre e figlia raccontano, ciascuna dal proprio punto di vista, l'una la separazione dal compagno, l'altra la separazione dei propri genitori.
Ovviamente in una separazione tutti hanno le proprie ragioni, ognuno può avere delle piccole o grandi rimostranze, rancori e responsabilità. I bambini invece hanno solo esigenze, diritti, aspettative.
La madre rivive sentimenti, paure ed emozioni che l'hanno segnata, dopo la fine di un rapporto in cui aveva creduto molto .
La figlia, divenuta adulta, rivendica una violazione del proprio mondo affettivo.
La seconda cercherà un riscatto nel lavoro, esercitando in modo appassionato la professione di avvocato, per dare voce ai bambini che, come è successo a lei da piccola, si ritrovano in mezzo alla tempesta. Quel che propone ai suoi clienti che stanno vivendo l'esperienza dolorosa della separazione è di occuparsi del benessere dei figli per quello che ognuno di loro personalmente può fare, senza pretendere dall'ex partner che faccia il padre o la madre secondo modelli che magari non è in grado di sostenere.
Per ogni bambino è importante avere l'affetto di entrambi i genitori e godere di ciò che ciascuno dei due vuole, sa e può dargli. Fare notare ad un figlio le mancanze del padre o della madre ha il solo risultato di far sì che egli si colpevolizzi e si chieda perchè non è capace di farsi amare come gli altri bambini.
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Mi piacerebbe riuscire a mettere in scena questo spettacolo per aiutare chi lo vuole a riflettere in autonomia e a mettersi in discussione.
Chiedo a chi condivide i valori alla base del mio progetto di aiutarmi a realizzarlo.
Io ci ho dedicato tempo, cuore ed energie, ma non posso farcela da sola.
Grazie a tutti.
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