Una campagna di
Cristina ManciniContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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Ciao sono Cristina e viaggio in Kenya da quasi quindici anni, durante i quali ho condiviso esperienze, sogni e momenti difficili con persone locali con cui ho stretto dei legami molto forti e che sono diventate parte integrante della mia famiglia. Uno dei miei amici più cari è Kennedy, un giovane papà di 3 bambini che vive a Naro Moru, alle pendici del Monte Kenya.
Oltre ad occuparsi della sua famiglia, Kennedy si prende cura anche di un fratello con una grave disabilità mentale, e fa molta fatica da quando ad aiutarlo non c’è più sua madre, morta di un tumore diagnosticato troppo tardi pochi anni fa.
Le sue condizioni di vita sono estremamente dure, e a renderle più difficili è lo stato di salute di Kennedy, che negli ultimi mesi si sono fatte molto gravi e che non gli permettono più di lavorare. Da anni soffre di una malattia debilitante che gli provoca dolori addominali intollerabili e un violento vomito compulsivo, che gli impedisce di alimentarsi correttamente e lo rende estremamente debole.
Purtroppo in Africa l’assistenza sanitaria non è accessibile, ed è preclusa alla maggioranza della popolazione perché estremamente costosa. Di conseguenza, per lui che riesce a guadagnare il minimo per sfamare i suoi bambini, non è stato possibile avere una diagnosi tempestiva e precisa.
Di recente, per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, Kennedy è stato ricoverato d’urgenza in un ospedale missionario con sintomi gravissimi: non riusciva a respirare e un dolore intollerabile al petto aveva fatto temere un infarto. Dopo un mese di esami e diagnosi controverse, gli è stata alla fine diagnosticata una grave forma di tubercolosi polmonare. Dimesso con una terapia che non ha aiutato ad alleviare i sintomi, pochi giorni dopo è stato nuovamente ricoverato in condizioni critiche con atroci dolori e un esteso gonfiore addominale. È stato sottoposto d’urgenza a un’ecografia addominale, che ha purtroppo evidenziato un’ascite e una severa pancreatite.
Kennedy è stato dimesso dall’ospedale prima del tempo perché non poteva affrontare le spese per il ricovero, che la sua assicurazione sanitaria non era in grado di coprire. Non è stato quindi possibile rimuovere tutto il liquido ascitico. Con l’ago cannula ancora inserita e il liquido addominale non riassorbito, non avendo familiari in grado di accompagnarlo a casa, è salito su un autobus e ha percorso la distanza fino a casa con le ultime briciole di energia che il suo corpo debilitato è riuscito a raccogliere.
Una possibilità di guarigione è fuori portata per lui nel suo Paese. Per questo sto facendo del mio meglio affinché possa venire in Italia per una diagnosi corretta e una terapia adeguata.
Questa campagna si pone l’obiettivo di coprire il costo del volo in Italia per Kennedy e tutte le spese mediche per le visite e le terapie che dovrà affrontare, e che non è in grado di sostenere da solo.
La tua donazione significa molto per il sogno di Kennedy di veder crescere i suoi bambini, ancora piccolissimi. E per noi che siamo i suoi amici, perché ci addolora vedere quanto nascere in un Paese che ti priva di ogni diritto all’assistenza sanitaria possa decidere della tua possibilità di continuare a vivere e di prenderti cura della tua famiglia.
L’accesso alla gallery è riservato ai sostenitori del progetto.
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Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
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