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Sofia Baido

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Campagna terminata
  • Raccolti € 495,00
  • Sostenitori 24
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Ambiente & animali

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Il Progetto

Ciao,

siamo Sofi e Pane! Qualche settimana fa, in Sicilia, mentre percorrevamo la via Francigena, tutto ci aspettavamo meno che trovare una cagnetta abbandonata che avrebbe camminato con noi senza più lasciarci.

Quando ormai era tempo di tornare la decisione è stata una sola: portarla a casa con noi... ormai eravamo stati adottati!

Ecco allora che Ombra (perchè è proprio un'ombra) è arrivata a Bergamo, piena di amore e di zecche, tante zecche!

Quando l'abbiamo portata a fare una visita, il veterinario ci ha detto che Ombra avrà all'incirca otto anni, è in salute ma ha molti tumori mammari che è meglio togliere, deve fare analisi, vaccinazioni e abbiamo deciso di sterilizzarla.

Incontrarla sul nostro cammino è stato per noi un segno del destino a cui non abbiamo voluto sottrarci, ma ahimè, non era per nulla previsto e i nostri fondi sono davvero risicati. Per questo motivo chiediamo a chiunque voglia, di donare quello che si sente per aiutare la cana più dolce del mondo!

I fondi che raccoglieremo saranno destinati esclusivamente a coprire le spese veterinarie.

Grazie di cuore!

(i dettagli dei prezzi e l'intera storia li potete trovare qui sotto)


AGGIORNAMENTO COSTI E OPERAZIONE

Ombra ha fatto tutte le operazioni e ora è in via di guarigione, sempre più in forze ed energica! 


UNA STORIA DI NOME OMBRA

La storia di Ombra è una storia speciale. D’altronde, trovandoci in una terra magica come quella siciliana, non poteva essere altrimenti.

La salita per Sclafani Bagni è faticosissima, con il sole sopra la nostre teste, camminiamo tra erba alta, spine e vipere che scappano di qua e di là. Ogni due passi mi fermo, è il primo giorno di mestruazioni e mi sento sciogliere sotto al peso dello zaino.

In cima a quella salita c’è un cane, libero, attento, in silenzio ci osserva. “Ecco, ci mancava pure il cane che ora ci attacca”, penso tra me e me. Con una finta calma lo chiamiamo e subito una coda lunghissima inizia a girare forte, si stiracchia e aspetta amichevole che lo raggiungiamo. Che sollievo! Una carica di energia mi arriva dritta dritta nel corpo e improvvisamente dimentico il peso dello zaino, i crampi, la debolezza che mi pervadeva fino a un attimo prima. Mi fiondo, lo accarezzo, si struscia, scopro che è una femmina e cerca talmente tante coccole che mi fa tenerezza. È bastato un attimo perché entrasse nel cuore, ma ancora non credevo che non se ne sarebbe più andata.

Inizia così il nostro incontro con Ombri. Per la gioia che mi trasmettono gli animali, è stata come un’oasi in mezzo al deserto, all’inizio pensi sia un miraggio ma quando poi ti rendi conto che è tutto vero vorresti piangere dalla gioia.

Anche se è stato amore a prima vista, anche se sia io che Pane siamo amanti degli animali, sapevamo bene cosa comportasse avere un cane appresso, camminando tutto il giorno, con poca acqua e poco cibo. Abbiamo provato a cacciarla, ve lo giuriamo, in tutti i modi, ma lei, imperterrita, correva lontano e poco dopo si riavvicinava trotterellando. A distanza di qualche metro, ci seguiva, silenziosa e discreta.

Giunti a sera, ci accampiamo, cuciniamo, e lei è lì, acciambellata fuori dalla tenda, mentre lo scirocco soffia forte e non ti lascia sentire i pensieri. Le diamo qualche boccone, io crollo mentre Pane fa un fuoco in un antro riparato.

La sensazione al mattino, prima di aprire la tenda, è un misto di gioia e speranza. Speriamo che se ne sia andata durante la notte, così da renderci tutto più facile e lasciarci un bellissimo ricordo. Apro la zip, caccio la testa fuori, la rimetto dentro e dico <<se n’è andata>>.

Nessuna gioia e speranza, un velo di tristezza e dispiacere fa capolino sui nostri volti e ci ritroviamo, per l’ennnesima volta sul cammino, umani e fragili.

Iniziamo a sistemare tutto. Il vento, che ha ululato tutta la notte, è più forte del giorno precedente, vuole danzare con i nostri vestiti, con la tenda, con qualsiasi cosa sia leggera e fondamentale, e rende arduo un lavoro che richiederebbe pochi minuti.

Sentendo le voci, spunta scodinzolante ma sempre un po’ timorosa un’ombra proprio dall’anfratto dove Pane aveva acceso il fuoco. Quando ce ne accorgiamo esplodiamo in una risata e tutto diventa una festa. Ci catapultiamo su quell’essere peloso e puzzolente e la riempiamo di parole dolci, di saluti, di coccole. Per la prima volta, si mette a pancia in su e si lascia accarezzare la pancia. Sembriamo tre amici che non si vedono da tempo. Eravamo il ritratto della felicità, ce lo si leggeva nei sorrisi, negli occhi e nelle zampe.

Abbiamo deciso di fidarci. Ombra ha deciso di fidarsi di noi, di quell’essere umano che l’aveva abbandonata e picchiata (perché inizialmente bastava alzare un braccio per vederla schizzare via spaventata), e noi abbiamo deciso di fidarci di lei, delle sue forze e del suo carattere. Consapevoli che avrebbe cambiato sicuramente i piani, che avremmo dovuto prenderci cura di un’altra bestia oltre a noi, e che ci saremmo arrangiati con quello che avevamo. Eravamo pieni di gioia e di speranza. Le sensazioni iniziali non erano sbagliate, erano solo mal indirizzate.

È così che è iniziato il nostro viaggio con Ombra, fedele e impeccabile compagna di cammino.

Abbiamo attraversato montagne, paesi, incontrato cani amichevoli e per niente amichevoli, gatti, mucche, cavalli, pecore.

Abbiamo conosciuto bambini, uomini e donne che le hanno donato amore, cibo e qualche carezza.

Abbiamo camminato con lo scirocco che soffiava a 50km/h, ovviamente contro.

Siamo stati ospiti dei ragazzi dell’azienda agricola Porto di Terra, a san Nicola, dove abbiamo passato Pasquetta mangiando e ballando, in compagnia di tante altre persone e tanti altri animali.

Abbiamo preso treni, fatto autostop, messo la tenda in posti magnifici.

Dalle montagne madonite siamo arrivati al mare, a Cefalù Ombra ha conosciuto l’acqua salata, ha corso sulla sabbia, si è bagnata le zampe ma non ha osato tuffarsi. Ha conosciuto il caldo afoso che ti schiaccia, ha cercato rifugio sotto le auto e hai voglia te a tirarla fuori!

Ci siamo immersi nelle calde pozze termali di Segesta e lei sempre accanto, dove poteva vederci, dove sentiva il nostro odore.

Siamo stati in campeggio a Castellammare e mentre noi eravamo in spiaggia, lei da buona vecchietta stava all’ombra vicino alla tenda.

Per tutta la durata del viaggio, in tutte queste situazioni, è sempre stata libera, poteva andarsene in qualsiasi momento, potevamo svegliarci una mattina e scoprire che non c’era più, che aveva preso un’altra strada. Ma non è stato così.

Per tutto il viaggio, dalle situazioni più estreme e tese a quelle più calme e silenziose, è sempre stata calma, pacifica, pronta a riposarsi come a scattare in piedi per riprendere la strada.

Non l’abbiamo mai sentita abbaiare. L’unica volta che abbiamo sentito la sua voce è stato quando a Cefalù, in cima al promontorio dove avevamo messo la tenda, ha sentito un’ambulanza passare a sirene spiegate e ha iniziato a ululare con una voce così profonda e penetrante che mi è rimasta impressa per ore.

Quando è stato il tempo di tornare a casa, ho stracciato il mio biglietto dell’aereo e prenotato la traversata dell’Italia in treno. Sofi e Ombri e il viaggio della speranza.

Abbiamo preso il traghetto e fatto ore e ore su treni, sempre un po’ nell’illegalità perché finiti i soldi non eravamo riusciti a prendere i suoi biglietti del treno. Come se lo sapesse, Ombra si metteva immediatamente sotto il sedile e non si muoveva più, fino all’arrivo alla stazione finale. Una complicità che dimostra che non c’è bisogno di parlare la stessa lingua per capirsi al volo.

 Tra le due non so chi fosse più sporca e puzzolente, sicuramente lei era quella con più zecche. Le mie mani erano diventate talmente abili e veloci che quando vedevo una zecca camminare allegramente sulla mia mano, sulle mie gambe o sul pelo di Ombra ed eravamo in un posto pubblico, circondate da persone, in un batter di ciglio l’avevo già acchiappata e sterminata.

Vederla ora qui, con noi, mi riempie il cuore e mi fa sentire fortunata. Adesso ogni volta che la guardi la coda inizia a scodinzolare fortissimo, ogni giorno che passa si fa più forte ed energica e quando la saluti inizia a mugugnare come se parlasse e ti rispondesse.

È un cane speciale di una terra magica.

Siamo fortunati.

Grazie Ombra per averci scelto, avremo cura di te.

Commenti (8)

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  • sC
    sara "Sedersi all’Ombra, in una bella giornata, e guardare in alto verso le verdi colline lussureggianti, è il miglior riposo." Buona fortuna guerriera
    • sB
      sofia Grazie sara <3
      5 anni, 5 mesi fa
  • avatar
    Giuseppina Un bacione da Sclafani ♡
    • sB
      sofia <3 a te e al tuo orso bianco!
      5 anni, 5 mesi fa
  • ac
    amedeo As a part of this world, Ombra, you have the rights to live a happy life too. A new day is began for you. Give thanks and blessings to this beautiful life! One love :)
    • sB
      sofia It's so true! Grazie ame <3
      5 anni, 5 mesi fa
  • avatar
    Cordelia Ciao Ombra e ciao ragazzi, quegli occhi dicono tanto e mi ricordano quelli di Zania, la mia cana che è stata con me 14 anni, anche lei salvata da un cantiere...sono i doni più belli...buona vita e buon cammino
    • sB
      sofia Grazie mille Cordelia, hai proprio ragione <3
      5 anni, 5 mesi fa

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