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La cancellazione dello spazio che circonda la parte inquadrata
è per me importante quanto il rappresentato,
ed è anche grazie a questa cancellazione
che l’immagine assume senso diventando misurabile.
Luigi Ghirri, prefazione a Kodachrome
Nel trentennale dalla scomparsa di Luigi Ghirri ed in dialogo, affettuoso, con la famiglia Ghirri e l'Archivio Luigi Ghirri stiamo lavorando ad un progetto che, partendo da una serie di laboratori, si concluderà con la realizzazione di uno spettacolo a partire dalle sue fotografie.
Un lavoro delicato e che parte dal profondo rispetto nei confronti di Ghirri e dallo stupore che ogni volta ci genera la visione delle sue fotografie.
Quello che ci colpisce da sempre delle immagini di Ghirri è la tensione verticale che si avverte; la spinta all'esterno dei margini della fotografia che arriva immediatamente dopo aver avvertito il punctum della foto, un solletico che ti spinge a continuare a guardare.
Come se le sue immagini, ed è quello che noi cerchiamo di fare in teatro, facciano da astanti a qualcosa che sta fuori da essere.
Non sono immagini che lasciano lo spettatore ad occuparsi della fotografia stessa, ma lo spingono ad un altrove non rappresentato che in qualche modo finisce con l'entrare in realzione alla sua biografia.
Una fotografia che da rappresentazione di qualcosa di esistente, spesso di comune, di incontrato per caso, si fa creazione di una nuova realtà che sta a metà strada tra la biografia di chi ha scattato la foto e quella di chi quella foto la sta osservando.
I confini delle foto di Ghirri sono confini attraversabili; sono mediterranei, nel senso antico del termine, sono luogo del viaggio e non di sconfinamento, non definiscono ma svelano.
Cosa c’è di più teatrale di questo? Attraverso le foto di Ghirri, i miei allievi lo sanno bene, si può tentare una definizione di teatro, di danza, di creazione.
Realizzeremo un viaggio, e non è poi tanto metaforico il senso, attorno alle sue immagini partendo da due testi di riferimento cioè Lezioni di fotografia e Niente di antico sotto il sole; ma anche attraversando il lavoro di artisti che ne hanno condiviso la cartografia come Gianni Celati ed Aldo Rossi.
In viaggio ci saranno attori, danzatori, architetti, fotografi, ma non solo; attraverso una prima fase, laboratoriale, incontreremo piccole comunità di allievi attori, ragazzi, adolescenti, anziani, ma anche cittadini di origine straniera, appartenenti a minoranze...a loro il compito di darci gli stimoli necessari per rispettare la cifra meravigliosamente popolare (cioè disponibile per tutto) del lavoro di Luigi Ghirri.
Il dialogo con la famiglia di Ghirri, la cui generosità e simpatia è pari alla cura che hanno nei confronti della loro eredità, ci da la possibilità di cogliere aspetti nell'opera del fotografo, che arricchiscono maggiormente il nostro lavoro; e ci garantisce di stare nei margini di un profondo rispetto di quello che è il suo pensiero.
Chiacchierando con Mario Dondero, una volta, gli chiedemmo se riteneva giusto “rubare” delle fotografie in strada; e lui rispose: “Dipende da cosa intendi per rubare; l’importante è che il soggetto della tua fotografia possa sentirsi grato del tuo scatto”.
Ecco; ci approcciamo a questo lavoro con questa idea di fondo.
Il progetto per cui vi chiediamo il sostegno è diviso in due parti; entrambe partiranno immediatamente a prescindere dagli esiti di questa raccolta:
Fase laboratoriali: una serie di laboratori ed incontri in varie città Italiane (stiamo programmando per adesso Siena, Firenze, Modena...e siamo pronti ad ampliare il calendario) a partire dalle immagini di Ghirri;
Fase performativa: uno spettacolo in cui teatro, danza, musica e fotografia siano in relazione continua ed alimentino la curiosità ed il dialogo tra gli spettatori delle varie città di cui stiamo programmando il calendario e le immagini contenute nell'archivio Ghirri.
I laboratori partiranno ad inizi marzo; lo studio per lo spettacolo partirà nelle prossime giornate.
Il debutto è previsto nel mese di luglio; e potrà essere preceduto da delle anteprime aperte al pubblico.
Verrà aperta una sessione specifica al sito www.accademiaminima.it in cui potrete seguire in continuo aggiornamento le varie fasi di lavoro.
I fondi raccolti serviranno a far partire la produzione in modo che sia "adeguata" alla progettualità; vogliamo infatti realizzare tutto al meglio.
Inoltre ci permetterà di portare lo spettacolo anche "ai margini", tra le comunità più piccole, negli spazi dove spesso è difficile portare il teatro perché è difficile abbattere i costri.
Malgrado siano già in previsione delle date, e sappiamo che lo spettacolo sarà visto da tantissime persone (e noi faremo in modo che siano veramente veramente tante), gli ultimi anni ci hanno lasciato con le "casse vuote" per quello che è una nuova produzione.
Ecco perché ci rivolgiamo alla comunità che ci conosce, che ci apprezza, che altre volte ci ha sostenuto.
Abbiamo pensato ovviamente a delle ricompense che solo un modo perché vi ricordiate del sostegno che ci avete dato; perché sappiamo che, ciascuno di voi, darà quello che potrà solo ed esclusivamente per un motivo: perché ama la cultura, l'arte, e sa quanto è importante sostenerla affinché possa arrivare nel maggior numero di luoghi è possibile.
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Accademia Minima APS è iscritta al registro regionale delle Associazioni di Volontariato; per ciascun contributo è possibile richiedere la ricevuta come donazione liberale per accedere ai relativi sgravi fiscali. Scrivici dopo aver fatto la donanzione e ti invieremo il necessario.
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