Una campagna di
Giovanni CecchinatoContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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Ho iniziato a percorrere questa strada, attraverso il Cadore, che ero un ragazzo. La strada di Alemagna per me è un territorio familiare. Per noi veneziani era normale nei weekend o nelle festività puntare a Nord attraverso le montagne, risalendo la SS51. Un po' alla volta questo paesaggio ci entrava dentro, per non abbandonarci più. Certo non avrei mai immaginato di tornare, da adulto, a raccontare questi luoghi attraverso la fotografia.
L'idea di fare un progetto nasce, anche, da questa nostalgia adolescenziale, ma diviene una realtà nel 2016 quando sono tornato ad osservare con assiduità questi luoghi attraverso la fotocamera ed ho capito che era giunto il momento di scrivere una storia e ripercorrere questa strada e quei luoghi che nel frattempo, come me, erano cambiati.
Mi sono messo in viaggio...
Nei 5 anni successivi ho percorso il tracciato di questa antichissima strada per numerose volte. Per ritrovare il fascino perduto nei ricordi di gioventù ma anche per scoprire le tante storie che essa custodisce. Il tragitto, che si snoda dall'Alta Marca trevigiana attraversando le montagne fino a Dobbiaco nella Val Pulsteria, è così stimolante e ricco di vicende che si intersecano nel contemporaneo da diventare per me un caso studio formidabile.
La strada come lente di ingrandimento per leggere il paesaggio.
Qui si mescolano le storie dei re che dal Nord scendevano verso il porto della Laguna per imbarcarsi verso le Crociate in Terra Santa, con quelle delle future Olimpiadi invernali che mettono ancora una volta in discussione l'importanza strategica di questa storica via di collegamento e arteria infrastrutturale. E in mezzo, tutta una gamma di accadimenti che testimoniano quell'incessante agire degli uomini sul territorio.
L'Alemagna mi ha permesso di studiare da vicino paesaggi unici come le Dolomiti, o le valli del Cadore, di affiancare per lunghi tratti le anse del fiume sacro alla patria, il Piave, di rileggere pagine di guerre e sangue, di guardare i confini e le dogane spostarsi su e giù tra l'Austria e l'Italia, di immaginare le zattere trasportare verso la laguna il legname su cui fu costruita Venezia e il potere mercantile della Repubblica Serenissima, di comprendere il fragile equilibrio ambientale dei sui franosi versanti, di misurarmi con la domanda crescente di sviluppo, di turismo, di compromessi economici, di osservare in silenzio i danni del Vajont, di avvicinare la metamorfosi produttiva del Nordest.
Riassumere questo lungo viaggio in una pubblicazione non era semplice.
Per fare sintesi e offrire chiavi di lettura e di interpretazione ho coinvolto alcuni compagni di viaggio:
- Il curatore ed editore Steve Bisson (Paris College of Art, Urbanautica Institute), studioso attento al rapporto che insiste tra fotografia e territorio.
- Il direttore dell'Accademia di Venezia, Riccardo Caldura, profondo conoscitore di questi territori e che volentieri mi ha accompagnato in diversi viaggi.
- Lo scrittore e critico d'arte Dionisio Gavagnin, come me veneziano, mi ha aiutato a tradurre i significati di questo pellegrinaggio fotografico.
- Il geologo Emiliano Oddone (di Dolomiti Project), esperto studioso delle terre attraversate dalla SS51, per capire la ricchezza e la fragilità di questi luoghi e ambienti.
Ognuno di loro ha offerto un contributo testuale prezioso nella stesura di questo libro che conta, inoltre, 90 fotografie e diverse illustrazioni e immagini di archivio.
Il volume edito da Penisola Edizioni, in collaborazione con Urbanautica Institute, rappresenta un'inedita ricerca sui paesaggi della SS51 e assieme una metodologia significativa di indagine fotografica a partire dal dispositivo "strada".
Un'edizione preziosa, nei materiali, nell'editing, nella scelta della carta, nella confezione.
Ed in grande formato 24 x 30 cm. orizzontale per apprezzare al meglio le fotografie.
Con questa campagna potete contribuire alla prevendita del libro e quindi a sostenerne la produzione. Una forma possibile per assicurarsi, se questi temi vi interessano, una pubblicazione in tiratura ridotta e da collezione!
Mi chiamo Giovanni Cecchinato e sono un fotografo professionista veneziano, classe 1961. Da anni sono impegnato nel promuovere la fotografia sia con ricerche e progetti che indagano il territorio e le sue trasformazioni, sia organizzando attività seminariali ed educative. Come il ciclo di incontri "Lo Sguardo e l'Ombelico - incontri sulla fotografia del terzo millennio" in collaborazione con il Centro Culturale Candiani di Mestre e l'Assessorato alla Cultura di Venezia, divenuto un'occasione di primo piano nel panorama regionale. Mi occupo di fotografia di architettura e paesaggio, un modo per rapportarmi con consapevolezza allo spazio e ai luoghi che mi circondano.
Presumo che andremo in stampa verso la fine di questa raccolta fondi, per cui a fine giugno. Poi tra stampa effettiva e spedizioni, dovreste ricevere il libro entro fine luglio.
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L'intervista con il Magazine "Discorsi Fotografici" a questo LINK
Articolo sul Corriere delle Alpi del 12 Aprile 2021
Intervista al TG delle Dolomiti di TeleBelluno
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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