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Libro di Maria Rosaria Ciotola
E’ la storia di Lorena , una donna coraggiosa e decisa a riscattarsi da una relazione svilente con Andrea.
Il suo viaggio interiore si intreccia con la vita di altre donne.
Importante per il raggiungimento della propria consapevolezza e maturità affettiva
la signora Giulia che era stata una splendida donna che il dolore, un sogno d’amore infranto ed il sopraggiungere di una lenta malattia avevano piegato; Claudia arrogante e cinica incapace di sottrarsi all’influenza delle credenze, pettegolezzi e superstizioni che aleggiano nel piccolo paese in cui è cresciuta; Lucia che vive attraverso le emozioni altrui, animata dalla certezza di un destino già scritto e come tale immutabile, nonostante l’impegno e gli sforzi.
Fondamentale nel momento della sua vita, in cui decide che la ragione debba parlare al cuore l’incontro con Carla e Simona, due sorelle vittime dell’abuso perpetrato ai loro danni, tempo prima , dal padre.
La prima ancorata ancora al suo dramma, il cui odio verso il genitore violento è l’unica cosa che le rimane, l’unica possibilità di dar volto a quel dolore lancinante, offrire dignità alla sua sofferenza ricordandola ogni attimo della sua vita,
Simona desiderosa di scoprire quanto di buono finora le era stato negato dalla vita, consapevole che il mondo sia più bello e grande di quanto le abbiano fatto credere e certa di essere una creatura degna d’amore.
Uomini violenti, impreparati ad accogliere e valorizzare una donna ed uomini buoni capaci di restituire il sorriso e stendere i tratti del viso con una calda carezza.
Ed ancora amore per Napoli, città dalla quale si può andar via per dolore, rabbia o impossibilità a restare ma che resta nel cuore impressa, come il primo grande amore.
Il romanzo , fatto di intensi e commuoventi dialoghi e dalla trama avvincente e mai scontata , si propone di essere un invito alle donne a credere in se stesse, a cercare e valorizzare i propri talenti, a sottrarsi a stereotipi culturali.
E’ un esortazione a tutte le donne , quando tutto sembra perso e la gioia è sommersa da un mare di lacrime, a ricordare di essere creature meravigliose, a porsi grandi obiettivi, a credere che l’energia vitale possa tornare sempre ad esplodere.
Un monito ad evitare di far dipendere la propria felicità o dolore dagli altri.
Ingannevole, infatti, attribuire la gioia o lo sconforto a persone o eventi esterni, un alibi confortante e, contemporaneamente, un modo per non assumersi fino in fondo le proprie responsabilità l’attribuzione del proprio malessere al sistema malato o alla malvagità altrui.
Quelle che decidono di assumere il controllo della propria vita, fino a divenirne protagoniste, devono con dedizione prendersi cura di se stesse, aspirare a rapporti autentici, sottrarsi a forme di dipendenza che reca in sé sempre conclusioni devastanti
L’ascolto e l’accettazione delle proprie emozioni, anche di quelle di cui si ha paura, divengono strumento per riprendere il volo!
AUTRICE
Laureata in Sociologia, specializzata in mediazione sistemico familiare, è dipendente dal 2003 del Consorzio di imprese sociali Gesco.
Ha una decennale esperienza nell’ambito della formazione e del coordinamento di strutture semplici e complesse.
Negli anni ha indirizzato la sua attività, prevalentemente alla supervisione degli interventi rivolti ai minori, adolescenti e donne, attivando percorsi formativi di aggiornamento per gli operatori.
E’ attualmente responsabile del progetto “ Banca del Tempo”.
Ama la compagnia dei suoi amici e dei suoi familiari, la leggerezza del confronto dialettico, la musica e la pittura.
Chagall è il suo mito. I suoi quadri, dai molteplici colori, dall’atmosfera sognante ed incantata, popolati da animali che volano , amanti abbracciati e violinisti rappresentano il modo in cui attraversa e vive intensamente la realtà circostante.
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