Una campagna di
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Ciao, In queste settimane, complice la comunicazione attorno ad "Aquanae", abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse e richieste di informazioni.
Diverse situazioni si sono mosse attorno al progetto: abbiamo reperito uno sponsor per l'acquisto del ferro, ricevuto lana grezza in regalo, trovato una realtà che coprodurrà il progetto con una somma di denaro.
Per questo abbiamo ritenuto giusto ridurre il nostro budget, che è ora di 2000 euro. Un obiettivo che insieme possiamo raggiungere!
Questo ci permetterà di pagare il noleggio delle cuffie wireless e di destinare una cifra al pagamento delle maestranze coinvolte.
Grazie per quanto ci avete donato fino ad oggi!
Se ci aiutate ancora un po’ potremo realizzare gli ultimi dettagli con maggior serenità.
Contiamo sul vostro aiuto!!
Grazie di cuore!
Una visione notturna tra sogno e veglia. Non si sa chi abbia iniziato a sognare, né quando: solo è reale l’attesa del risveglio, ed il suono che la scandisce ed accompagna.
Aquanae è una performance immersiva che disperde lo spettatore in un dedalo. In tutti i sensi possibili e con tutti i sensi possibili: attraversando architetture vegetali, in solitudine, egli potrà fare affidamento alla sola mappa che gli è data - il suono. Una presenza abita questo sogno: le anguane. Creature di antichissima memoria folclorica, donne dalle voci ipnotiche e dai piedi ferini, si dice che vivano presso i corsi d’acqua, dove di notte lavano i panni e filano la lana. Si può guardarle, purché a una certa distanza: col canto rapiscono gli esseri umani per affidare loro i segreti della terra. Le leggende temono in queste ninfe la loro dote sibillina di prevedere il futuro, e si cerca di tenerle lontane e distrarle con ogni sorta di stratagemma: ceste vuote, forbici appese, tessuti da ricamare. In Aquanae il mito è scomposto, intrecciato, e i canti delle anguane sono ora frammenti di una musica da ricostruire e distinguere nel labirinto.
Un’installazione interattiva percorribile nella quale resta la traccia di chi è passato, e mai se ne va quella delle performer: ingannando la percezione delle distanze, le loro voci si fanno ora vicine ora lontane, offrendo un concerto sempre unico a cavallo tra la finzione teatrale e l’esattezza della musica. Sprofondando per intero nel sogno delle anguane, cogliendone gli oracoli e i vicoli ciechi, è in serbo una piccola promessa di rinascita. E una via d’uscita.
Due performer - le anguane - utilizzeranno un microfono binaurale con cui catturare suggestioni sonore strumentali e vocali.
La registrazione binaurale è un metodo di incisione tridimensionale del suono che mima il funzionamento dell'orecchio medio: offre all'ascoltatore l'illusione di essere situato esattamente nell'ambiente di ripresa dell'evento sonoro. Attraverso un sistema di cuffie wireless, lo spettatore sperimenterà così sin dall’inizio della performance la dimensione frastornante di una distanza spaziale, ma non uditiva, che lo coinvolgerà da tutte le direzioni. Una volta nel labirinto si imbatterà in una serie di installazioni architettoniche costruite a partire dagli elementi del mito: tessuti spioventi, ceste di vimini, vasche d’acqua. In mezzo saranno disseminati gli oracoli delle anguane: quando ricamati su lenzuola appese, quando scritti su carta di bambù, quando pronunciati in cuffia col sussurro o col canto.
Le perfomer saranno collocate in una nicchia nella zona centrale del labirinto: lo spettatore potrà vederle solo quando si troverà in prossimità delle stesse, e nel resto del tragitto potrà solamente udirle. Mentre lo spettatore viene richiamato è quindi di fatto solo - sperduto in una ragnatela di suoni solo a lui percepibili, in uno spazio in cui non è possibile muoversi da padroni. Da questa bolla iperbarica egli riemergerà, grazie alla guida delle creature selvatiche stesse, che lo condurranno in un non - luogo sicuro. Si dice che la prima cosa che Teseo fece, uscito salvo dal Labirinto, fu danzare: la performance si concluderà con un live set del musicista elettroacustico Davide Fasulo, che rielaborando i suoni delle performer, creerà un momento finale collettivo e catartico.
L'artista argentina Mono Giraud seguirà la costruzione visiva dello spazio e vestirà le due performer con le sue creazioni essenziali in materiali tessili organici. La progettazione delle installazioni sarà invece curata dall'architetto Alessia Zampini, docente di "Restauro e Conservazione del Patrimonio" presso l'Università degli Studi di Bologna e coordinatrice del FAI di Cesena.
Il progetto è ambizioso, e le maestranze coinvolte numerose.
Grazie alla Fondazione Franco Maria Ricci abbiamo la possibilità di ospitare in Italia per la prima volta l'artista argentina Mono Giraud.
L'intera relizzazione dell'opera prevede l'utilizzo di materiali di recupero: il concept mira a promuovere e diffondere la cultura sulle tematiche ambientali.
Ma occorrono risorse:
* per il noleggio delle strumentazioni (illuminotecnica, cuffie wireless)
* per l'acquisto dei materiali da impiegare nell'installazione (ferro, ledstrip, tessuti, ceste)
* per la realizzazione delle scene e la retribuzione dei professionisti e delle professioniste coinvolti/e.
Ogni piccolo aiuto può essere decisivo nella realizzazione dell'opera.
E non mancano le ricompense!
Un progetto di De Spineto
Perfomer: Sara Bertolucci e Valentina Donati
Musicista: Davide Fasulo
Audio: Andrea Pondini
Costumi ed elementi scenici: Mono Giraud
Installazioni Labirinto: Alessia Zampini, Roberto Giordani
Video mapping: Mikkel Garro Martinsen
Realizzazione scenica: Roberto Giordani in collaborazione con Valentina Lillini, Emma Gregori, Chiara Previtali
Residenza creativa: Labirinto di Franco Maria Ricci, Teatro Jolly Cesena
Organizzazione: Mattia Amarù, Valentina Donati
L’accesso alla gallery è riservato ai sostenitori del progetto.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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