Una campagna di
ArgolibriContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Il tuo contributo servirà a sostenere un progetto ambizioso. Scegli la ricompensa o la somma con cui vuoi sostenerlo e seleziona il metodo di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. Ti ricordiamo che il progettista è il responsabile della campagna e dell'adempimento delle promesse fatte ai sostenitori; sarà sua premura informarti circa come verranno gestiti i fondi raccolti, anche se l'obiettivo non sarà stato completamente raggiunto. Le ricompense promesse sono comunque garantite dall’autore.
Con la creazione della casa editrice ArgoLibri vogliamo dare voce all’arte irregolare, agli aritisi anticanonici, ai matti da slegare, lelle, satiri, femministe e alieni, per mettere su carta i pensieri ai margini eper mostrarne la bellezza illuminante.
Per realizzare questo obiettivo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Per questo è nata la campagna Attiva l’editoria (hashtag: #attivaleditoria).
Attiva l'editoria non è solo una raccolta fondi ma una chiamata alle arti per stimolare il piacere della lettura e promuovere la cultura atipica, anti-canonica e irriverente. Attiva l'editoria è uno schiaffo alla letteratura standard, è la riappropriazione da parte degli “anormali” di spazi letterari, virtuali e cartacei.
Grazie ad Attiva l’editoria possiamo rendere sostenibili le spese produttive necessarie per diffondere gli Argolibri e promuovere così un’editoria slegata da logiche puramente commerciali. Aderendo alla campagna non solo potrai abbonarti alla casa editrice, ricevendo i primi libri pubblicati, ma sosterrai attivamente l’arte e la cultura che si coniugano con l’impegno civile; abbonandoti potrai attivarti in prima persona ed entrare a far parte del gruppo "Lettura Attiva", una comunità di lettori anomali, amanti dell’arte e delle contro-storie.
Con i soldi ricavati dal crowdfunding ci proponiamo di pagare i grafici, i traduttori e i curatori delle opere, diffondendo il frutto del loro lavoro attraverso incontri con gli autori, reading e tramite la creazione di spazi reali e virtuali di condivisione di cultura e saperi.
Nato nel 2000 all’interno dell’Università di Bologna come fanzine, nel corso degli anni il progetto editoriale Argo si è evoluto. Trasformandosi, sperimentando e crescendo il collettivo argonautico ha scoperto nuovi orizzonti ed è riuscito a sopravvivere nel tormentoso mare delle riviste indipendenti, fino ad approdare in libreria.
Prima della creazione degli Argolibri, il collettivo ha pubblicato 19 numeri della rivista cartacea «Argo», una decina di libri della collana omonima, distribuiti in collaborazione con tre case editrici, e oltre 700 articoli su Argonline.it.
In un mondo editoriale quasi del tutto monoculturale, in cui scompaiono le esperienze indipendenti e molti grandi autori non sono tradotti o sono fuori commercio, le piccole case editrici che garantiscono la bibliodiversità faticano a sopravvivere e spesso non hanno distribuzione.
Per invertire la rotta, dopo venti anni di esplorazioni e autoproduzioni, dall’esperienza della rivista «Argo», fondata a Bologna nel 2000, nasce il marchio editoriale indipendente Argolibri, distribuito in libreria da Goodfellas - Messaggerie.
Gli Argolibri sono opere irriverenti e illuminanti, che esplorano il reale e attraversano i generi: letteratura italiana e straniera, classici dell’anticanone e contemporanei, arte multimediale, con autori fondamentali della controcultura, dalla protofemminista Leonora Della Genga a Jack Spicer della San Francisco Renaissance, dal neoavanguardista Corrado Costa a Carol Ann Duffy, la prima donna “poet laureate” del Regno Unito, dichiaratamente lesbica.
Goodfellas ha scommesso sulla nostra realtà, ma vincere la sfida, continuando a mantenere l’indipendenza e allo stesso tempo aumentando ogni anno la qualità e la quantità dei libri pubblicati, dipende solo da noi, dai nostri lettori, dai soci e dai volontari della nostra organizzazione no-profit Nie Wiem.
L’Associazione di Promozione Sociale e Impresa creativa Nie Wiem è attiva nei settori della produzione culturale (editoria, cinema), della formazione (laboratori), della cogestione di spazi culturali e dell’organizzazione di manifestazioni culturali, con una costante attenzione all’impegno sociale. Nie Wiem pubblica la rivista elettronica Argonline.it e produce libri con il marchio Argolibri. Organizza laboratori artistici, anche per bambini (Scuola delle Arti per Bambini). Organizza, in collaborazione con il Comune di Ancona, due festival internazionali (il film festival Corto Dorico e il poesia festival La Punta della Lingua), Picciafuoco microfestival di burattini e Nirvana festival della meditazione. È membro fondatore della Casa delle Culture di Ancona e gestisce il locale FARgO al Parco del Cardeto di Ancona.
a cura di Andrea Franzoni e Roberta Bisogno
Collana Talee
Non è più possibile acquistare questo libro tramite crowdfunding.
Potete trovare ancora copie disponibili de "la moltiplicazione delle dita" sul sito IBS e in libreria.
L’opera raccoglie per la prima volta insieme tutti gli scritti e disegni di Corrado Costa apparsi su «Il Caffè Letterario e Satirico», 11 prose sperimentali e 40 disegni, realizzati con una semplice biro, a
rimarcare tutta la sensibilità visiva e il tratto inconfondibile dell’autore. Si ride? In quanto autore continuamente scomparso (anche quando era in vita) questo libro può dirsi e darsi come una vera e impropria smorfia della letteratura. L’autore — «infastidito/fastidioso, chizza, strepidanzante, lacrimemergente, digrigridante» — lavora dal didietro del linguaggio, dal segno pullulante e in continua ovulazione/riproduzione.
I temi? L’unione sessuale dei segni, il rapporto uomo/genere, la poesia come grafia e il disegno come parola da cui sdoppiare la parola: l’arte cioè come disarticolazione continua del reale e quindi moltiplicazione. Il libro intende aprire uno scorcio importante su un modo di fare letteratura — quello su rivista — oggi apparentemente scomparso, e su una stagione essenziale della poesia europea: quella delle scritture collettive, quella della Beffa, quella del Gioco delle parti (se il lettore vuol leggere deve giocare) come gioco principale nella società. I livelli di lettura si alzano e si abbassano, e ad accompagnarli, vi sono i disegni dell’autore.
Corrado Costa (Bazzano, 1929 - Reggio Emilia, 1991) fu poeta, pittore, performer e avvocato (difese il giovane Tondelli). Membro del Gruppo 63, fu sodale di Emilio Villa e Adriano Spatola. Pubblicò tre raccolte poetiche (tutte tradotte in inglese): Pseudobaudelaire, Scheiwiller 1964 (seconda ed. 1986); Le nostre posizioni, Geiger, 1972; The complete films¸ Red Hill Press, L.A. 1983; saggi: Inferno Provvisorio, Feltrinelli, 1970 e La sadisfazione letteraria, 1977. Un’installazione permanente delle sue opere visive è presente alla biblioteca Panizzi, Reggio Emilia, dove è depositato il suo archivio.
FIUMALBO è «un paesotto di vaga natura alpestre infossato tra le magnifiche abetate che preludono al passo dell’Abetone». (Gazzetta dell’Emilia 10 agosto 1967). Fiumalbo è un vecchio e raccolto nucleo urbano (Unità 13 agosto 1967). Un piccolo centro turistico dell’appennino modenese (Paese Sera 25 agosto 1967). È un paese messo a disposizione: non più la galleria d’arte non più un museo non più la pagina del libro ma lo spazio come ambiente poetico per eccellenza (Adriano Spatola). È un esempio d’interazione tra sperienza grafico poetica e un ambiente urbano (Arrigo Lora Totino). Come direbbe Lombardi: dista da Modena 85 Km.
Aggiungo solo che è diventato «a detta di alcuni suoi cittadini un paese corrotto peccatore disgregatore del sacro vincolo, sperperatore del pubblico denaro». (Gazzetta dell’Emilia 18 agosto 1967). Questa la descrizione del luogo. Il sindaco delfiniano Mario Molinari. L’occasione dell’interessamento dei giornali la manifestazione d’arte d’avanguardia «Parole sui muri».
Spatola giunto di notte aviotrasportato come un ministro con un albero poema reinventato da capo e poi di nuovo abbandonato alle abitudini del pascolo. Kenelm Cox risalito il torrente in barca con una poesia mongolfiera lanciata in alto e trasmigrata in toscana. Moltissimi (Houédard, Belloli, Bory, Blaine, Furnival, Vicinelli, Gappinair, Garnier, Chopin, Munari, Mari, Cremaschi, Della Casa). Pervenuti con pulmann e corriere hanno appeso sui muri e per le strade i loro manifesti.
Patrizia Vicinelli aveva un solo volantino. Oltre agli invitati si sono aggiunti alcuni entusiasti con materiale inedito. Esempio: cittadini di Fiumalbo, fratelli onde evitare che le nostre e il nostro paese subiscano ulteriore profanazione, strappate, lacerate, rompete oggetti e teste se occorre. Da ultimo, di fianco al manifesto catena di S. Antonio (del tuo) che ti invierò a parte, è comparso la mattina del 30 Agosto il manifesto della sezione della D.C.
«Fiumalbo liberato. Finalmente Fiumalbo si è ripulita dall’invasione dei capelloni! Certi di interpretare i sentimenti della maggioranza della popolazione ci scusiamo presso i Fiumalbini e presso la Colonna dei Villeggianti per la pseudo «mostra artistica» voluta organizzare dal Sindaco con assoluta mancanza di buonsenso. Detta esposizione è degenerata in Cartelli, scritte e manifestazioni che hanno giustamente urtato il buon gusto e i sani sentimenti dei cittadini e che, grazie al tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine, non ha assunto proporzioni peggiori. Assicuriamo i concittadini e i turisti che l’anno venturo daremo del nostro meglio perché Fiumalbo ritorni un (sic) oasi di accogliente serenità di cui andiamo giustamente orgogliosi e non venga più infestata da elementi indesiderabili».
Chi dice che le manifestazioni d’avanguardia siano noiose? Stralcio rapidamente dei giornali:
1) Lettera 29-8-67 del Sig, Giovanni Serafini: «Se provocazione c’è stata la si è avuta da parti degli artisti e degli organizzatori. E ciò perché: I) Senza chiederne il permesso gli artisti hanno affisso o tentavano di affiggere manifesti o appendere quadri sui muri privati. II) L’8 mattina due artisti avevano steso sul marciapiede un cartello con su scritto: «non chiamatemi cattolico, prego» fregandosene bellamente del pensiero religioso della popolazione. III) altri artisti a passeggio con un cane a guinzaglio appellavano la bestiola col poco appropriato nome di Paolo VI. IV) su uno degli artistici manifesti figurava regolarmente stampata la frase «il mio bu... di... è arte».
2) Verso le due di mercoledì 9, giunse Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Modena Mons. Giuseppe Amici, ma pare che la sua sia stata solo una gita di piacere (Gazzetta dell’Emilia del 18 agosto).
3) Alle 11,30 del sopradetto giorno un Commissario di Pubblica sicurezza rifiutava di farsi fotografare.
4) Alle ore 12 sempre del medesimo giorno veniva intervistato il Sindaco che si dichiarava soddisfatto e contento.
5) Il giorno successivo comparivano manifestini pieni di parole violente e sconce sulla porta della chiesa (sempre dalla sopracitata Gazzetta) e si apprendeva che si era costituito un comitato di Litterazione i cui membri automaticamente sono stati nominati Accademici degli Informi e subito espulsi.
6) Primo premio al titolo «Una Babilonia moderna» comparso sulla stampa locale.
Fuggiti gli artisti l’impavido Molinari continua la battaglia nei caffè e nell’androne del Municipio. Spatola ha raggiunto a nuoto l’Adriatico. Parmiggiani è muto.
Collana Fari
Reparto da qui è un’opera letteraria di denuncia. Nel suo viaggio dall’inferno del disagio psichico al purgatorio chimico, in cerca di un paradiso perduto, Sarah Di Piero ha raccolto, tra sogno e veglia, i frammenti della sua esperienza, vissuta dentro i reparti psichiatrici ma anche fuori, nel mondo esterno. L’opera è un invito a non arrendersi e a servirsi della parola per dire ciò che si agita dentro e fuori di noi, rappresentare la vita nella sua bellezza convulsiva, cantarla e predire la salute, la salvezza, la conciliazione, anche quando sembra più lontana e inaccessibile.
La pubblicazione ha il patrocinio del movimento “Le parole ritrovate”.
Reparto da qui è il terzo libro di poesia di Sarah Di Piero, dopo Minestre alla cannella e Strappando rododendri, entrambi pubblicati con Italic Pequod.
Urlo più di prima
Graffio muri di gesso
con unghie smaltate di rosso,
torco uno straccio intriso
taglio i capelli a raso.
Non resto su quella panchina,
mi alzo, urlo più di prima:
l’ingiustizia viene dai cuori,
i coltelli strappano fiori.
***
Non farci caso
Se scaviamo in quel
cervello così troppo
denso: neuroni a gattoni
nello strimpello immenso.
Non farci caso:
è solo psichiatria,
ch’io dico follia,
e guardo da distante,
come fa con la selva
Dante.
***
Ammaestrati
Essere sbagliato:
indole inadatta,
umori ribelli,
gesti convulsi.
Gocce. Pasticche. Iniezioni. Flebo.
Essere adeguato:
mansueto animale,
ansiosamente controllato.
Semidio quasi legato.
***
Non siamo pazienti
Noi non siamo solo pazienti,
siamo anche uomini dispersi
in un denso mucchio di nervi
e, se aprono la porta gialla
all’uomo vestito in ciabatte,
batte le ali una farfalla.
Il suo cuore svicola
con un lampo, silenzioso
è già fiume senza letto
e l’uomo diventa virtuoso
per i non-pazienti rimasti
riversi sugli stessi alvei
sfatti. Sapone tra i denti.
Postfazione di Alessandro Carlomusto
Con illustrazioni di Simone Pellegrini
Collana: Talee
Antonella Anedda, Mariangela Gualtieri e Franca Mancinelli traducono i versi originali del primo gruppo di scrittrici della letteratura italiana. L’opera contiene anche un sonetto di Francesco Petrarca: si tratta di una risposta (secondo le attribuzioni) al sonetto di Giustina Levi-Perotti [Io vorrei pur drizzar queste mie piume] indirizzato al grande poeta aretino. A scandire la lettura vi sono inserti grafico-pittorici, incisioni, ovvero riproduzioni di ritratti, dal tratto contemporaneo ma ispirati ai testi e all'iconografia trecentesca, di un artista marchigiano, ma di importanza internazionale, Simone Pellegrini.
A chiudere il volume un’appendice di tipo critico sui temi proposti: due saggi che spieghino in dettaglio le particolarità di queste autrici e dei loro testi poste in relazione con le “attualissime" questioni di genere.
Antonella Anedda e Mariangela Gualtieri sono tra le più importanti e riconosciute poetesse italiane contemporanee. Entrambe pubblicano le loro opere prime nel 1992, Anedda con Residenze invernali, e Gualtieri con Antenata. Da allora hanno continuato a produrre poesie, saggi e testi teatrali, che hanno oltrepassato i confini nazionali. Franca Mancinelli è una delle migliori poetesse italiane della sua generazione, tradotta anche all’estero. Esordisce nel 2007 con Mala kruna, a cui seguePasta madre nel 2013, ripubblicati entrambi in A un’ora di sonno da qui (Italic Pequod, 2018).
Tacete, o maschj, a dir, che la Natura
A far il maschio solamente intenda,
E per formar la femmina non prenda,
Se non contra sua voglia alcuna cura.
Qual' invidia per tal, qual nube oscura
Fa, che la mente vostra non comprenda,
Com' ella in farle ogni sua forza spenda,
Onde la gloria lor la vostra oscura?
Sanno le donne maneggiar le spade,
Sanno regger gl' Imperj, e sanno ancora
Trovar il cammin dritto in Elicona.
In ogni cosa il valor vostro cade,
Uomini, appresso loro. Uomo non fora
Mai per torne di man pregio, o corona.
Leonora Della Genga
collana:Talee
Dopo After Lorca, vincitore del premio Geiger 2018 per la traduzione poetica (sez. giovani), Argo Libri continua la pubblicazione, libro dopo libro, delle opere di Jack Spicer. Si tratta dei tre libri successivi ad After Lorca, dell’autore americano, allievo di Robert Duncan e compagno di Philip K. Dick, in cui egli affina la scrittura “satirico-politica” in poesia. Ammonimenti: dove l’autore continua la sua pratica stilnovista — in stile americano — di poesia diretta ad autori e amici, riprendendo la forma antica degli “ammonimenti” (esiste un libro di A. Poliziano che porta lo stesso titolo): il libro è corredato da lettere di poetica a Robin Blaser e all’editore Joe Dunn (White Rabbit Press) che per primo pubblicò Spicer, Blaser e Robert Duncan. Si chiude con una poesia di post-fazione per Charles Olson, uno dei poeti americani più influenti di quel tempo, che insegnò alla leggendaria “Black Mountain college” dove parteciparono artisti fondamentali come John Cage e Merce Cunningham. Nel libro si affrontano esplicitamente tematiche politiche e legate all’omosessualità. A book of music¸ intermezzo creato a partire da una frase di Poe — dove si postula una scissione tra le poesie-brevi e la letteratura, ma anche un pericolo costante nel rapporto tra musica e poesia — è anche la base di quella forma jazz-poetry che avrà il suo culmine in Billy the kid (opera che diventerà un disco dei Kat-Onoma, in Francia, negli anni 90). Il trittico, concepito come un crescendo di intensità comunicativa e provocatoria, si chiude sulle 15 false proposizioni contro dio: “un rosario di bugie”, come lo definì il suo autore. Spicer, fondatore della “6 gallery”, realizza in questo poemetto in 15 parti la sua prima vera “serie” — anche musicalmente intesa — compiuta, dettata “dai marziani” e in cui affronta il suo lato di calvinista protestante, e pone le basi per quell’etica poetica descritta dal verso “poeta, sii come dio”.
Omosessuale e libertario, Jack Spicer (Los Angeles, 1925 - San Francisco, 1965) fondò assieme a Robert Duncan e Robbin Blaser il movimento della San Francisco Renaissance e la leggendaria Six Gallery, il bar-galleria che lanciò il movimento artistico beat della costa occidentale, dove Ginsberg, per la prima volta, recitò il suo Howl , grido di protesta che segnò un'epoca civile e letteraria.
(da Ammonimenti, 1958)
Per Jack
Dì a tutti di avere le palle
Fallo tu stesso
Abbi le palle fino a che le palle
Penetrino i margini
Chiare e pure
Come è l’amore.
La parola cambia
Diventa oscura
Come qualcuno
Nel freddo impaurito dell’aria di notte
Dice —
Papà
Voglio la tua voce.
IV
Delle poesie veramente brutte
Mio caro Signore: mi piacerebbe che ―—
Odio e amore sono chiarificazioni sufficienti a sé stesse, non
appartengono alla poesia, imbarazzano il lettore e il poeta, mancano
Di dignità.
O la dignità di un aeroplanino di carta
Che lanci in faccia a qualcuno
E piomba per tutto l’evento veloce
Sbattendo a tutti gli angoli.
Odio e amore sono chiar... ―
Caro Signore: mi piacerebbe essere sicuro che ogni cosa che ho detto su di voi nella mia poesia fosse vera, che siete esistito veramente,
Che ogni cosa che ho detto era vera
Che non siete stato un avvenimento
In uno spettacolo veramente brutto
Che ciò che le poesie dicevano aveva un senso
A parte ciò che le poesie dicevano.
Caro Signore:
La mia bocca ha dei significati
E non ha voluto discutere.
a cura di Rossella Renzi
con un diario fotografico di Allegra Corbo
Collana: Territori
2020. 20 anni. 20 numeri. Per il suo ventesimo anniversario la rivista «Argo» torna alle origini e dedica il XX numero alla poesia europea contemporanea. Da Carol Ann Duffy a John Taylor il volume pone l’attenzione su alcune delle voci più autorevoli della poesia contemporanea in Europa; sollecita domande, riflessioni, propone traduzioni e visioni del nostro continente narrate in versi, da lingue e latitudini differenti. A suggellare l’opera è I’M NOT THIS BODY, angeli di Natura, un diario fotografico, un album di visioni, apparizioni, creato da Allegra Corbo come processo biologico, durante una residenza artistica, all'interno del progetto Grampus (Gran Bretagna), per la conoscenza della cultura, del patrimonio e dell’artigianato slovacchi.
Chi sono gli autori:
La redazione di Argo presenta, attraverso interviste, saggi e poesie, le opere e i grandi poeti della letteratura contemporanea europea.
Sommario:
INTRODUZIONE di Rossella Renzi
L'EUROPA È TRADUZIONE di Valerio Cuccaroni
MARIO BENEDETTI, «IL TEMPO DELLA VITA DOPO» di Tommaso Grandi;
PATRICK MCGUINNESS, L’IMPORTANZA DELL’ALTROVEdi Giorgia Sensi ;
WILLIAM CLIFF, LA BELLEZZA DELLA FORMA di Fabrizio Bajec;
PAT BORAN, THAN AGAIN di Chiara De Luca;
CAROL ANN DUFFY. NEI MOMENTI DI GRAZIA di Floriana Marinzuli e Bernardino Nera;
JOHN TAYLOR, IL VIAGGIO DELLA VITA Intervista a cura di Franca Mancinelli;
OMAGGIO A MELITA RICHTER: "ALCUNE RAGIONI MINIME PER CUI MI SENTO EUROPEA" a cura di Silvia Rosa;
CHARLES SIMIC. CINQUANTA ANNI FA ERAVAMO PIÙ VICINI a cura di Riccardo Frolloni;
BREVE VIATICO PER FABIO PUSTERLA di Massimo Raffaeli;
ALLEGRA CORBO, I’M NOT THIS BODY Un diario fotografico.
***
Intervista a Charles Simic
Quali sono, secondo lei, le affinità e quali le differenze tra la cultura americana e quella europea?
Cinquanta anni fa eravamo più vicini. Gli Americani istruiti leggevano i romanzieri, ammiravano gli artisti e seguivano il cinema europeo. Oggi siamo diventati più isolati e ignoranti. I miei studenti non hanno mai sentito nominare Rilke, Lorca, Neruda, Montale e molti altri nomi che un tempo erano familiari. La curiosità che c’era una volta verso le altre letterature è andata svanendo e questo ha impoverito i nostri poeti.
***
Intervista a John Taylor
In due tuoi libri tradotti in italiano, Gli arazzi dell’apocalisse e soprattutto Oblò (che uscirà presto per Pietre Vive Editore), raccogli alcuni frammenti di un viaggio che è stato fondamentale per la tua formazione e che si è rivelato determinante per la tua vita. Poco più che ventenne parti dalla tua città natale, Des Moines (Iowa), per frequentare l’università in Germania, trascorri un periodo all’isola di Samo, e decidi poi di stabilirti in Francia dove vivi tuttora con tua moglie e tuo figlio.
Il viaggio fondamentale che hai menzionato è avvenuto l’anno dopo il mio arrivo in Germania dell’Ovest (nell’autunno del ’75). Studiavo letteratura tedesca e filosofia tedesca all’Università di Amburgo, dopo aver vinto una borsa di studio (ma per un progetto in matematica...). Ero ancora, ufficialmente, studente di matematica negli Stati Uniti, ma quando arrivai all’Università di Amburgo mi iscrissi al corso di letteratura e filosofia. La letteratura era la mia passione segreta sin dalla mia adolescenza. Sono andato in Grecia nel luglio del ’76. Dovevo tornare dopo l’estate negli Stati Uniti. Durante un viaggio in traghetto dal Pireo all’isola di Samo, ho deciso di rimanere in Europa per dedicare tutto il mio tempo alla scrittura. Le poesie frammentarie in Oblò evocano questa decisione, con “l’oblò” come soglia metaforica tra il mondo interiore e il mondo esterno, tra il passato e un futuro possibile, e tra un essere umano e “qualcos’altro” che è invisibile ma forse appena al di là del vetro.
shapes effaced
night emerges
words
blur
the porthole
is the last remaining form
*
sagome cancellate
la notte emerge
le parole
si confondono
l’oblò
è l’ultima forma rimasta
volume a cura di Chiara Portesine
Con un testo di Patrizia Vicinelli
Collana "Costiana"
Argolibri inaugura con questo volume la collana "Costiana" dedicata alla pubblicazione, in collaborazione con l'Archivio Panizzi di Reggio Emilia, dell'opera completa (Opera poetica I-II, Opera in Prosa, Scritti Teatrali) del
grande poeta ed artista emiliano Corrado Costa, protagonista, nelle vesti patafisiche di "uomo invisibile", come lo stesso poeta-avvocato amava definirsi, nel periodo delle sperimentazioni artistiche e letterarie del secondo novecento.
Per la prima volta l'intera opera poetica dell'autore sarà resa disponibile per i lettori, raccolta in due volumi di pregio: il primo dedicato alla produzione "infantile e giovanile" e il secondo, con uscita prevista per l’autunno 2020, alle opere pubblicate in vita, ai testi dipersi in riviste e ad alcuni inediti della maturità artistica. Intrufolandosi tra cartoline, taccuini e diari scolastici, si potranno attraversare i luoghi sorgivi della weltenshauung e dell'immaginario costiano; a volte quasi "scarabocchiate", tra ripensamenti e cancellature, o
incastonate tra collagès e disegni (inconfondibile il tratto satirescofumettistico del pur giovanissimo Costa), il lettore potrà scoprire poesie e poemetti rimasti fin d'ora inediti e sconosciuti al pubblico, rintracciando cosı̀ la
presenza di alcuni nuclei tematici e leitmotive osservabili nella produzione matura, che prenderà avvio con la pubblicazione di Pseudobaudelaire, per Vanni Scheiwiller nel 1964, seguito dal saggio erotico-politico Inferno
Provvisorio (Feltrinelli, 1971). In questa prima fase di appropriazione virtuosistica di modelli e tessere dal puzzle del passato, egli divora tutto, facendo indigestione del repertorio tradizionale dei classici, dei manuali scolastici, delle antologie di consumo, lasciando sedimentare sulla pagina una stratificazione bulimica di citazioni, rimasticazioni di idee poetiche, giustapposizione spregiudicata di fonti, vera intelaiatura segreta dei versi e delle sperimentazioni formali più ardite di tutta l'opera costiana.
Un libro lieve, studioso e giocoso, un vero e proprio manuale di versificazione e scrigno di temi e personaggi, dove è possibile penetrare nella più pura musicalità della ritmica letteraria italiana. Poesie scritte da un bambino, da un ragazzo, da un giovane: un volume perciò da cui anche i più giovani tra i lettori potranno ricevere moltissimo, come in questo verso riprodotto nel libro: «Nel mezzo del cammin cucù! cucù!»
Corrado Costa (Bazzano, 1929 - Reggio Emilia, 1991) fu poeta, pittore, performer e avvocato (difese il giovane Tondelli). Membro del Gruppo 63, fu sodale di Emilio Villa e Adriano Spatola. Pubblicò tre raccolte poetiche (tutte tradotte in inglese): Pseudobaudelaire, Scheiwiller 1964 (seconda ed. 1986); Le nostre posizioni, Geiger, 1972; The complete films¸ Red Hill Press, L.A. 1983; saggi: Inferno Provvisorio, Feltrinelli, 1970 e La sadisfazione letteraria, 1977. Un’installazione permanente delle sue opere visive è presente alla biblioteca Panizzi, Reggio Emilia, dove è depositato il suo archivio.
I libri di Corrado Costa e Sarah Di Piero saranno spediti dopo l'arrivo della donazione. I restanti libri saranno spediti man a mano che saranno pubblicati (comunque entro l’estate 2020).
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Commenti (6)