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Il murale vuole ricordare la causa che ha determinato la nascita delle città lagunari ed in particolare di Venezia, della quale quest'anno ricorrono i 1600 anni dalla sua leggendaria fondazione.
Com’è noto infatti, al tempo dell’Impero Romano l’area nord orientale della penisola italiana era denominata Venezia poiché abitata principalmente dal popolo dei Veneti. Nel V secolo arrivarono i barbari; Visigoti ed Unni assediarono e devastarono Aquileia, Concordia, Oderzo, Altino ecc. e parte della popolazione iniziò a spostarsi nelle isole delle estese lagune dell’Alto Adriatico. Da Aquileia si rifugiarono a Grado, da Concordia a Caorle, da Altino a Torcello, da Padova a Rivoalto, Malamocco e Chioggia. L’ultima invasione fu fatale per l’entroterra: nel 568 d.C. i Longobardi invasero l’Italia rimanendovi, nel 592 conquistarono Altino e nel 615/6 definitivamente Concordia. Oderzo rimase l’unico caposaldo nella terraferma dell’Impero Romano d’Oriente, noto anche come Impero Bizantino. Attestati ad Oderzo, i Bizantini iniziarono a studiare la possibilità di una nuova difesa e di una nuova città nella zona paralagunare. L’imperatore bizantino Eraclio fece allora costruire una nuova città, Cittanova, detta anche Eraclea in onore del suo fondatore. Nel 639 i Longobardi distrussero Oderzo, ultima roccaforte romana della Venezia terrestre e gli Opitergini si rifugiarono a Cittanova. Nel 667 i Longobardi distrussero nuovamente Oderzo dalle fondamenta; i nuovi profughi si rifugiarono a Jesolo poiché a Cittanova non c’era spazio. Lungo le vie d’acqua del Piavon, Monticano e Livenza che portavano alla laguna furono trasportati i materiali di recupero di Oderzo distrutta, necessari per costruire sulle isole lagunari. Nel 697/726 l’esercito della Venezia divenne su base locale con a capo un doge ed i primi dogi furono eletti proprio a Cittanova. Successivamente la sede ducale veneziana fu trasferita a Malamocco ed infine nel 809/827 nelle isole dell’attuale città di Venezia.
Il murale è una riproduzione rielaborata di un disegno tratto da un'opera ottocentesca.
Il saluto bene augurante che lo completa, “VIATORES ET VELATORES SALVETE ET BENE VALETE” (Viandanti e naviganti salve e buona fortuna) è rivolto a chi percorre per via terra e via acqua questo territorio.
Il tutto avrà dimensioni 3,6 x 2,3 m e verrà realizzato a La Salute di Livenza sulla parete esterna di un’edificio posto in prossimità del ponte sulla Livenza in una posizione ottimale per la sua visibilità.
L'iniziativa rientra nel progetto MURI DI STORIA - Frammenti dipinti della Venezia Orientale.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
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