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Era il 6 giugno del 2003 e quella che Bari conobbe con quella prima parata per i diritti di gay, lesbiche, bisessuali e trans - come si usava scrivere per esteso, per non lasciarsi spaventare dal suono della parola - fu una vera rivoluzione, uno scossone in grado di agitare la comunità quanto la politica, di cambiare i paradigmi della cittadinanza inclusiva con un evento di respiro nazionale con gente da ogni parte del mondo. Billy Moore cantava Up'N'Down, dal palco i discorsi dei maggiorx attivistx italianx.
Fra vent'anni, pensavano, tutto quello per cui scendiamo in piazza oggi sarà stato raggiunto, conquistato, persino superato. Fra vent'anni nessuno discriminerà più le persone per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere. Fra vent'anni, nessuno oserà dubitare che le famiglie composte da coppie di persone dello stesso sesso siano vere famiglie e nessuno oserà mettere in discussione i diritti dei loro figli e delle loro figlie. Fra vent'anni, pensavano, l'AIDS sarà sconfitto per sempre. Fra vent'anni, nessuno dovrà passare davanti ad un giudice per chiamarsi col proprio nome.
La storia ha preso un corso diverso, abbiamo fatto due passi avanti e tre indietro. La nostra società è cambiata nelle sensibilità, il lavoro di chi ci ha precedutx come attivistx ci consente di fare oggi tante cose che un tempo sarebbero state impensabili. Di dire tante cose. Eppure, non tutte, non sempre.
Dobbiamo ancora guardarci le spalle prima di scambiarci un bacio, dobbiamo ancora tenere nascosto il nostro orientamento sessuale ai nostri genitori, dobbiamo ancora temere per la loro reazione quando lo scopriranno. Dobbiamo crescere e sgomitare nel mondo del lavoro fra i pregiudizi. Dobbiamo sopportare che ci dicano come possiamo e non possiamo parlare, vestirci, camminare. Dobbiamo accettare che ci dicano quale possa e quale non possa essere la nostra famiglia. Dobbiamo sopportare che ci dicano che la nostra non è una famiglia, che decidano sui nostri corpi, che condizionino i nostri diritti alle nostre possibilità economiche, e le nostre possibilità economiche ai compromessi a cui siamo dispostx a scendere.
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Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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