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Castel Volturno, città sulla costa Domiziana poco a Nord di Napoli, è un'area ricca di bellezze naturali, ma è nota soprattutto per le sue ferite: il massacro di sei africani da parte della mafia casalese, nel 2008, ed un vasto complesso di palazzine e ville per vacanze illegalmente costruite, che ora sono parzialmente abbandonate.
La grossa disponibilità immobiliare e lo scarso controllo istituzionale del territorio sono da molti anni i principali attrattori per gente indigente che cerca un posto dove vivere. A Castel Volturno il 50% della popolazione è rappresentata da immigrati per lo più irregolari.
Qui, un ex campione di pallacanestro, Massimo Antonelli, decise, nel 2016, di avviare una leva gratuita di basket dedicata ai figli degli stranieri, la Tam Tam Basket. Ben presto si trovò involontariamente al centro di un feroce dibattito politico su cosa significhi essere italiani. Ai giocatori adolescenti della squadra Tam Tam, infatti, fu negato il diritto di competere contro altre squadre nel campionato regionale perché i loro genitori sono immigrati e, in quanto tali, considerati stranieri agli occhi della legge, seppure nati in Italia.
In Italia, infatti, non vige lo ius soli per cui questi ragazzi acquistano la cittadinanza, dopo lunghe trafile, al raggiungimento del 18° anno di età. Tuttavia, la tenacia di coach Antonelli e dei suoi giovani atleti è stata premiata con l'introduzione da parte del governo italiano, nel dicembre del 2017, della cosiddetta norma "Salva Tam Tam". La norma ha una portata rivoluzionaria perché sancisce lo ius soli sportivo, consentendo a tutti i figli di stranieri che vivono in Italia di praticare sport senza limitazioni (circa 800.000 ragazzi). Castel Volturno ha vinto un'importante battaglia che ha coinvolto in modo positivo l'intera nazione.
Il libro fotografico Born IN Italy nasce dalla volontà di raccontare la vita, la quotidianità, il gioco, l'inesauribile passione dei ragazzi della Tam Tam basket, protagonisti inconsapevoli di una battaglia di civiltà.
Carmen Sigillo nasce a Napoli nel 1978. Si laurea in Giurisprudenza all'Università Federico II di Napoli ed intraprende la professione di avvocato. Negli anni sviluppa tuttavia un amore viscerale per la fotografia. Frequenta il Centro di Fotografia Indipendente e partecipa a workshops con i fotografi più vicini al suo modo di sentire: Francesco Cito, Mario Spada, Boogie. Ama la strada, le sfide e la macchina fotografica come mezzo per esprimersi e relazionarsi in piena libertà.
"La macchina fotografica mi consente di entrare in empatia con le persone in un modo assolutamente semplice, diretto, senza filtri. Mi permette di imparare dalle loro vite, dalle loro abitudini, di frugare con discrezione, di crescere. Con la fotografia mi arricchisco continuamente: di umanità".
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