Una campagna di
Elena Gigliotti, Daniela Vitale, Dario AitaContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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Brechtdance nasce come una pillola di senso, un’azione artistica in un tempo e uno spazio vivo, del quotidiano; è unadocu-performance, una terapia urbana collettiva. Nasce durante lo stato di pandemia all'interno di "Atlantide", una comunità di artist_ che si sono incontrat_ virtualmente su piattaforme web, e che si sono interrogat_ sul senso del proprio lavoro durante un periodo cosi complesso come quello emergenziale.
BrechtDancevuole diventare uno spettacolo teatrale.
In scena una performer viaggerà attraverso le interviste e le voci di altre persone, esseri umani che porteranno in scena la loro verità, la loro storia. Le voci dell’Altro che attraversano questa performance e le danno vita, sono voci che di quello spazio e di quel tempo hanno bisogno e che tutt*dovremmo ascoltare. Ci sono voci di donne anziane che viaggiano tra memoria, presente e sogni, c’è una bimba che sussurra desideri e paure, c’è la voce di Brecht, che viene da un passato apparentemente lontano ma oggi più che mai vivo, e ancora altre identità (persone migranti, senza fissa dimora, rifugiat_, detenut_, etc)che hanno bisogno di essere ascoltate e viste, al fine di creare uno spazio di condivisione e identificazione con ciò che è apparentemente diverso da noi , incomprensibile. Così la parola poetica si confonde con la confessione autobiografica, creando un tessuto sonoro sospeso tra la veglia e il sogno. Il lavoro avrà come punto di partenza l’intervista, basata su un incontro reale, emotivo, che sia anche e soprattutto cura, per chi racconta e chi riceve la parola. I temi saranno la memoria autobiografica, il presente e la paura, il sogno… Chi ha una memoria che brucia può sognare? A chi resta poco da vivere è concesso danzare coi sogni? Che legame c’è tra poesia, memoria, danza, sogno e realtà?
La nostra ricerca vuole crescere per approdare in altri spazi, aperti e chiusi, per nutrirsi di altri racconti e corpi danzanti, di dialoghi, di scambio vivo tra persone in carne e ossa, o tramite mezzi tecnologici, video, fotografia, registrazioni audio per ogni città diverse…ogni elemento è legato e tessuto insieme alle parole di Brecht, che diventano vita pulsante. Ci mettiamo in relazione con l’Altro, che è anche in noi, per proporre una riflessione critica nei confronti di una società che oggi sicuramente non è comunità, non condivide e non incontra.
Perché abbiamo bisogno di voi?
BrechtDance, per la sua natura politica, vuole essere un progetto finanziato a partire dal basso. Il debuttto dello spettacolo è previsto a febbraio.
La Compagnia nO vince una residenza presso lo Spazio Fortezza Est a Roma, nel mese di gennaio. Con Produzioni dal basso contiamo di:
La Compagnia nO (Dance first. Think later) difende il diritto al riconoscimento del lavoro di tutte le persone coinvolte nel progetto artistico.
Daniela Vitale realizzerà un'installazione fotografica nello spazio teatrale da visitare prima e dopo lo spettacolo, come testimonianza dell'esperienza vissuta e raccontata attraverso i suoi occhi.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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