Una campagna di
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Come rendere concreta la tutela del territorio e delle specie che lo abitano?
Costruendo un nido, riparo fondamentale alla riproduzione degli uccelli, principali indicatori della qualità e dell'integrità di un ecosistema.
Aiutaci a costruire e a installarecassette nido (nest box), laddove manchino sufficienti cavità naturali, per una delle specie ornitiche migratrici più belle e vulnerabili d’Europa: la Ghiandaia marina.
A causa delle modificazioni ambientali degli ultimi decenni, questo uccello fatica a trovare siti idonei alla nidificazione, soprattutto nelle porzioni di Pianura Padana a più alto sfruttamento del suolo. Inoltre, con il recente Dl 24 febbraio 2023, n.13 (Parte II, Titolo II, Capo X) in merito alle energie rinnovabili, che spesso si traducono in infrastrutture impattanti o devastanti il territorio (impiantifotovoltaici e agrivoltaici a terra), la specie rischierà di ricadere in un baratro di frammentazione o di scomparire per la progressiva eliminazione del proprio habitat.
Con la tua donazione vogliamo mettere in sicurezza questa ed altre specie.
L’area interesserà inizialmente la provincia di Alessandria. Qui, circa quindici anni fa veniva segnalata, dopo 70 anni dalla sua scomparsa, la prima coppia nidificante di Ghiandaia marina per il Piemonte (cfr Gatti, 2008) e da allora sono diverse quelle tornate a ripopolare queste campagne. Tuttavia la popolazione è ancora molto lontana dall’aver trovato un suo equilibrio. Se infatti gli insetti, nutrimento della Ghiandaia marina e di altre specie insettivore a rischio, localmente abbondano grazie alla conversione in biologico di alcune aziende agricole, scarseggiano però i siti per la nidificazione, soprattutto per i regolari disboscamenti e l’abbattimento di strutture ruderali in luogo di nuovi impianti viticoli, seminativi, noccioleti, impianti fotovoltaici, ecc. Ecco dunque che l’installazione di strutture nido artificiali diventa di fondamentale importanza per la riproduzione e l’espansione di questa e di altre specie.
Campagne turchesi è un progetto di costruzione, partecipazione e condivisione: a seguito della prima fase di realizzazione delle strutture nido, i sostenitori del crowdfunding saranno coinvolti nel progetto attraverso momenti di osservazione guidata dell’avifauna presente nelle aree interessate, nonché mediante l’apprendimento delle tecniche e delle modalità di costruzione e messa in posto delle strutture nido.
Le attività proposte vogliono dunque coinvolgere e stimolare attraverso strumenti concreti, affinché ogni cittadino sensibile alle tematiche ambientali possa intervenire attivamente nella tutela del proprio territorio.
Origine del materiale:
Tronchi nido - in terreni demaniali il legno viene ricavato dal taglio di alberi già abbattuti dalle precedenti alluvioni lungo i letti e i greti delle aste fluviali principali; in terreni privati il legno è ricavato previa richiesta ai proprietari. Principali tipologie di legno impiegati: Pioppo nero Populus nigra, Pioppo bianco Populus alba, Cerro Quercus cerris, Acacia Robinia pseudacacia.
Cassette nido - tavole in legno di recupero o acquistate ex novo presso segherie professionali.
minuterie - viti, sostegni, impregnanti all’acqua o cerati, collanti e strumenti per la lavorazione del legno acquistati presso rivenditori professionali.
Stima costi di fabbricazione per singola struttura:
Tronco nido- €25-45 (in base all'origine del legno)
Cassetta nido - €15-35
Risultati attesi:
2 strutture nido artificiali per km^2
Sulla base del volume delle donazioni auspichiamo di espandere i confini del progetto anche alle limitrofe province di Tortona, Asti e Torino.
Condividere il più possibile questo progetto affinché altri come noi possano contribuire ed incentivare la nidificazione della Ghiandaia marina e di altre specie cavicole secondarie.
Come già accennato, l’installazione di cassette o tronchi nido è un’utile strategia per porre rimedio alla scarsità di idonei siti naturali di nidificazione, venuti meno a causa della progressiva eliminazione dei vecchi alberi con presenza di cavità naturali. Ci confortano in ciò esperienze già poste in essere dal 2019 e che hanno dato risultati molto positivi in termini di risposta dei selvatici. Sono diverse infatti le specie cosiddette “cavicole secondarie” che hanno tratto vantaggio dall’installazione di queste strutture in particolare, oltre alla Ghiandaia marina, citiamo rapaci notturni quali la Civetta Athene noctua, specie sedentaria e l’Assiolo Asio otus, piccolo gufo migratore transahariano, entrambe in decremento soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa e ad agricoltura intensiva, ma anche upupe Upupa epops, torcicolli Jynx torquilla... Si considerino inoltre due ulteriori fattori limitanti per queste specie, e in particolare per la carismatica Ghiandaia marina. Il primo è rappresentato dalla rarefazione di quei prati stabili così importanti per l’approvvigionamento del cibo. Il secondo deriva dal fatto che, diminuendo le porzioni di foresta “matura”, diminuisce anche la presenza dei picchi, importantissimi per il loro ruolo di realizzatori di cavità nei tronchi degli alberi, le quali tipicamente ospitano, una volta abbandonate, i nidi di ghiandaie marine.
Fig.1 Ghiandaia marina presso un tronco nido artificiale in legno di Pioppo
Se ne evince che la popolazione in questione è ancora lontana dalle condizioni ottimali, e che quindi ogni intervento umano volto ad aiutarla è da considerarsi come una “riparatoria” e quanto mai opportuna compensazione rispetto ai danni che abbiamo arrecato agli ecosistemi agresti con le modificazioni ambientali degli ultimi decenni. Trasformazioni del territorio che sempre si traducono in una desolante banalizzazione dell’ecosistema e del paesaggio, con conseguente riduzione drammatica della biodiversità, non solo avifaunistica! Biodiversità che, occorre sempre ricordarlo, non costituisce soltanto un imprescindibile valore scientifico, culturale ed estetico, ma è l’unica garanzia della corretta funzionalità ecosistemica, che è alla base della nostra prosperità e qualità della vita. Ecco perché il ritorno, spontaneo, di una nuova specie autoctona, laddove molte altre o sono scomparse o hanno visto ridursi drasticamente la consistenza numerica delle popolazioni, è una gran bella notizia. Purtroppo però, insensati progetti di agri-voltaico e speculazione edilizia incombono come una minaccia esiziale su alcune aree a vocazione agricola con un (relativamente) significativo grado di naturalità e varietà ecosistemica. Ci pare incredibile che, a fronte di una natura letteralmente soffocata e assediata da un’antropizzazione compulsiva che riflette una assoluta inconsapevolezza delle dinamiche della vita sul pianeta, si possa pensare di stravolgere e “industrializzare”un paesaggio agreste già impoverito, ma ancora vitale e produttivo, sia in termini di biodiversità sia di resa agricola, ricoprendolo di pannelli fotovoltaici.
A fronte di tutto ciò, il presente progetto intende, anche come risposta civile a tali criticità e minacce, coinvolgere cittadini sensibili e consapevoli nella realizzazione e nella messa in sede delle suddette cassette nido in seguito a istruzioni e consigli sulle modalità di costruzione e messa in posto. Ai partecipanti inoltre, verrà data la preziosa opportunità di essere guidati da esperti nell’osservazione dell’avifauna presente nelle aree interessate dal progetto. Naturalmente, data la delicatezza della materia, per motivi di etica professionale le aree più sensibili non saranno interessate dalla partecipazione del pubblico. Ci sembra, questo, un bel modo per sensibilizzare i cittadini nei confronti della bellezza e del valore del proprio patrimonio avifaunistico, quasi sempre misconosciuto, e per responsabilizzarli circa la necessità di proteggerlo.
Calendario delle attività:
Domenica 4 giugno ore 09:30, Vigoponzo (AL), appuntamento presso il lavatoio pubblico:
https://maps.app.goo.gl/53Ges7SpabFcr1ib7
Mattina : passeggiata “didattica” in ambiente misto, boschivo e agreste, alla scoperta dell’avifauna locale, durante la quale avremo modo di ascoltare e riconoscere canti e vocalizzi delle numerose specie presenti.
Pomeriggio : workshop su costruzione strutture nido artificiali.
(Le incursioni in campo, è bene chiarirlo, non sono da intendersi come una caccia fotografica e verranno condotte in modo da arrecare il minimo disturbo possibile alla fauna).
Ulteriori uscite sul campo verranno aggiunte al calendario sulla base del numero dei sostenitori al progetto.
Per chi di voi fosse interessato a seguirci "in tournée" presenteremo Campagne turchesi in occasione di alcuni eventi pubblici dei quali riporto data e luogo qui di seguito (ulteriori date sono in fase di programmazione):
20 aprile ore 17:00 Serravalle (AL) presso Biblioteca "Roberto Allegri" - Inseguendo la bellezza, Conferenza sugli uccelli (relatore Antonio Scatassi);
22 aprile ore 17:00 Novi Ligure, Frazione Merella, Str. del Cuniolo, Museo dell'Apicoltura - Crisi della Biodiversità (relatore Antonio Scatassi);
21 maggio ore 15:00 Giardino Sambuy (TO) - Mercato Googreen speciale Salone del Libro.
13 giugno ore 21:30 Lipu sezione di Torino, link per l’iscrizione: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-campagne-turchesi-649986245357
13 agosto ore 18:30 Resoconto del progetto presso C.na Moglioni in occasione del Marcarolo Film Festival 2023
Chi propone il progetto:
Alessandro Ghiggi*-naturalista, ornitologo, documentarista freelance
Antonio Scatassi**- naturalista, guida ambientale - escursionistica, divulgatore ambientale
*aleghiggi88@gmail.com **antoniosca@hotmail.it
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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