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Il capovaccaio è un piccolo ed elegante avvoltoio la cui popolazione italiana è severamente minacciata di estinzione: diminuita di oltre l'80% negli ultimi 50 anni, è ridotta a una decina di coppie che sono confinate in due sole regioni dell'Italia meridionale (Basilicata e Sicilia).
L'associazione CERM Centro Rapaci Minacciati opera da molti anni per migliorare lo stato di conservazione del capovaccaio occupandosi, in particolare, di riprodurre la specie in cattività e di introdurre in natura i giovani nati (sinora ne sono stati liberati 25, la maggior parte dei quali in Puglia, Calabria e Basilicata).
Dal 2018 l'associazione CERM collabora con il progetto LIFE Egyptian vulture, fornendo giovani individui da liberare in Italia meridionale e collaborando al loro rilascio con l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA.
Ciononostante l'associazione non dispone di alcun contributo e conta solo sulla professionalità e sull'impegno finanziario dei propri soci e sulle donazioni di coloro che, conoscendo la qualità, la serietà e gli obiettivi del lavoro svolto, vogliono fornirle un supporto economico.
L'associazione gestisce l'omonimo centro CERM, che è situato in Toscana meridionale ed ospita 45 capovaccai, molti dei quali provenienti da centri recupero e non più adatti alla vita selvatica. Negli ultimi due anni (2017 e 2018), nonostante il fatto che la riproduzione in cattività della specie sia estremamente difficoltosa, l'associazione è riuscita ad allevare 13 giovani.
Your donations will help the Italian population of the Egyptian vulture, which is on the brink of extinction (only about 10 pairs left). The association CERM will use the money to manage the captive breeding of the Egyptian vulture hosted at the Endangered Raptor Centre (CERM), in Southern Tuscany, and to organize the release into the wild of some young captive-bred Egyptian vultures in Southern Italy in the Spring-Summer 2019.
La riproduzione in cattività
La riproduzione in cattività del capovaccaio è estremamente difficoltosa e richiede una elevata professionalità e una notevole dedizione da parte di coloro che vi si dedicano.
I capovaccai sono uccelli intelligenti, con complesse relazioni sociali: purtroppo, la permanenza in voliera determina delle difficoltà nella formazione delle coppie e causa dei comportamenti anomali dei partner che rendono molto difficile poter ottenere uova e giovani.
Al CERM il periodo riproduttivo comprende la gestione di svariate attività tra le quali il videocontrollo costante delle coppie, il prelievo delle uova nel caso di coppie problematiche, l'incubazione artificiale delle uova (per 42-43 giorni), l'assistenza alla schiusa delle uova, l'allevamento dei pulcini e la gestione delle adozioni da parte dei genitori biologici e non.
Le operazioni di allevamento a mano dei pulcini vengono contenute il più possibile e, ove necessario, adottando molti accorgimenti finalizzati a garantire il corretto imprinting degli animali.
The captive breeding of the species is very difficult, especially due to the partners' behaviour. The management of the captive pairs includes the continuous monitoring of the partners, the artificial incubation of the eggs, the management of the hatching phases, the chicks' management and feeding, the adoption of the chicks by biological or foster parents, etc.
Il rilascio di giovani capovaccai è un'operazione articolata, complessa e delicata che prevede:
• l'allestimento di una voliera o di una cassa-nido di ambientamento e l'installazione di una piattaforma-mangiatoia nei suoi dintorni;
• il trasferimento dei giovani capovaccai dal CERM al sito di rilascio;
• un periodo di ambientamento dei giovani che varia dai 5 giorni ai 20 giorni (più breve per i giovani nati nello stesso anno del rilascio, più lungo per quelli nati nell'anno precedente). In questa fase i giovani vengono costantemente accuditi e sorvegliati;
• la marcatura dei giovani con anelli ISPRA ed anelli di riconoscimento blu con codice alfabetico bianco;
• l'applicazione di dispositivi di monitoraggio a breve e lungo raggio (radio VHF e GPS/GSM datalogger), che permettono il controllo degli spostamenti dei giovani (migrazione inclusa);
• la liberazione;
• la fornitura di alimentazione supplementare nell'area di rilascio, per dare la possibilità ai giovani, privi del supporto dei genitori, di rendersi autonomi dal punto di vista alimentare;
• il monitoraggio degli spostamenti sia a vista (per eventuali interventi di supporto e soccorso) che mediante GPS/GSM datalogger. In genere il monitoraggio in loco dura 15 - 30 giorni mentre, una volta che gli animali abbiano iniziato la migrazione verso l'Africa, si prosegue con il monitoraggio remoto degli spostamenti, potendoli localizzare grazie ai dati GPS forniti dai datalogger.
The release into the wild of the captive-bred individuals is a very delicate procedure which includes the preparation of the release site (aviary o nest-box, feeding platform, etc.), the care and management of the individuals during the acclimatization phase (5-20 days depending on their age), their tagging with rings and tracking devices (to track their movements and migration), their monitoring after being released, the supply of food.
Il capovaccaio (Neophron percnopterus) è il più piccolo delle quattro specie di avvoltoi europei (grifone, gipeto ed avvoltoio monaco sono le altre tre) e, senza ombra di dubbio, è anche quella dall'aspetto più singolare e "simpatico", decisamente lontano dallo stereotipo dell'avvoltoio.
Un elegante piumaggio bianco e nero, una faccia bizzarramente gialla e le zampe rosa caratterizzano gli adulti, dotati di un'apertura alare di 155-170 cm, mentre i giovani si distinguono per il piumaggio marrone macchiato di color cannella e per la faccia e le zampe grigio-cerulee.
Il capovaccaio frequenta di preferenza aree aperte pascolate e coltivate, nelle vicinanze di pareti rocciose, indispensabili per la nidificazione. In genere depone due uova, meno frequentemente una e tre in casi molto rari.
E’ principalmente necrofago, dunque la sua dieta è costituita soprattutto da animali morti sebbene comprenda anche escrementi e placente, ragione per la quale questo avvoltoio segue spesso greggi e mandrie in attesa dei resti di qualche parto. Proprio dalla sua abitudine di aggirarsi a terra tra il bestiame deriva il nome volgare italiano della specie, “capovaccaio”, di origine toscana.
In Europa il capovaccaio è una specie prevalentemente migratrice, che sverna nell'Africa sub-sahariana e si trasferisce in Europa tra marzo e ottobre, periodo nel quale le coppie portano a compimento la riproduzione. I giovani migrano in Africa a fine estate e, solitamente, vi trascorrono circa tre-quattro anni prima di fare ritorno in Europa.
Fino agli anni '50 del XX secolo il capovaccaio era distribuito in Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia e poteva contare su circa 150 coppie (100 delle quali nella sola Sicilia). In Dalla metà del XX secolo in avanti la popolazione è andata incontro ad un rapido declino che ne ha determinato la progressiva contrazione dell'areale ed una drammatica riduzione demografica.
Nel 1970 erano censite 71 coppie distribuite in Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia mentre nel 2008 si contavano solo 8-9 coppie (-80% in 42 anni).
Attualmente il capovaccaio è la specie avifaunistica più minacciata d’Italia e corre un elevato rischio di estinzione: si stimano circa 10 coppie nidificanti, distribuite in due sole regioni del Meridione (Basilicata e Sicilia). In Puglia, le ultime nidificazioni sono registrate in provincia di Taranto negli anni 2003, 2013 e 2014.
Nella Lista Rossa dei Vertebrati Italiani la specie è indicata come “In Pericolo Critico”.
L'Associazione CERM ONLUS è composta da un piccolo gruppo di appassionati che si adoperano per aiutare il capovaccaio (maggiori informazioni su www.capovaccaio.it).
The Association CERM undertakes practical conservation measures in the attempt of supporting the Egyptian vulture in Italy, such as: management of the CERM captive breeding Centre (45 individuals), release into the wild of captive-bred fledglings/juveniles (25 individuals released up to now), management of supplementary feeding points in sensitive areas.
In particolare l'associazione:
• gestisce 45 capovaccai che sono ospitati presso il Centro Rapaci Minacciati di Rocchette di Fazio (GR, in Toscana meridionale) e che costituiscono un prezioso serbatoio genetico, unico al mondo (dall'inizio del programma di riproduzione in cattività sono nati 49 individui);
• effettua operazioni di rilascio di giovani nati in cattività, per rafforzare la popolazione selvatica italiana (25 giovani capovaccai liberati, principalmente in Puglia e, in minor numero, Basilicata, Calabria, Toscana, e Sicilia, 18 dei quali erano nati al CERM);
• fornisce alimentazione supplementare ad alcune coppie di capovaccaio per favorirne ed aumentarne il successo riproduttivo.
Quando le risorse finanziarie lo hanno consentito i capovaccai liberati dall'associazione CERM sono stati muniti di radio satellitari GPS o di datalogger GPS/GSM. Questi dispositivi hanno permesso, tra l'altro, di sapere che:
Arianna, nata al CERM e liberata in Puglia nel 2006, ha trascorso quattro anni in Africa (soprattutto tra Mali, Niger, Mauritania) per poi fare ritorno in Italia nel 2010, dove è stata osservata e fotografata non lontano dall'area di rilascio;
Sara e Tobia, nati al CERM e liberati nel 2015 rispettivamente in Puglia e Calabria, sono giunti nelle aree di svernamento africane (Niger e Mali). Nell'estate 2018, entrambi si sono spostati tra Algeria e Tunisia mentre nella primavera 2019 Sara sta girovagando in Tunisia e, chissà, forse ha intenzione di fare ritorno in Italia.
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