Una campagna di
Gabriele ArmeniseContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Scegli la somma con cui vuoi sostenere il progetto e il sistema di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. L’autore del progetto riceverà subito la tua donazione.
“Cara Alice” nasce come idea per un cinema indipendente e d’autore che possa essere di qualità anche con bassi costi lontani dai grandi numeri dell’industria. Dalla regia, passando per la recitazione, fino alla colonna sonora, il cortometraggio si propone come prodotto di una coralità di autori (perlopiù giovanissimi) attenti al territorio e interessati alla sua crescita, speranzosi di poter portare la propria terra in giro per il mondo. “Cara Alice” vuole dare voce alle vittime e alle loro famiglie, invogliando la cittadinanza a un atto di consapevolezza e a una reazione corale attraverso il Cinema. Il progetto nasce sotto iniziativa di Gabriele Armenise (il regista) e dell’attore principale Fabio Salerno, uniti dalla volontà di fare cinema indipendente di qualità. Il tema, ignorato per moltissimi anni dall’opinione pubblica, ha sempre fatto parte dell’immaginario del giovane regista a causa delle inchieste sulle vittime d’amianto svolte da suo padre (giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno) che hanno segnato la sua infanzia.
SINOSSI:
Bari, anni 90. Mauro, (Fabio Salerno) operaio da una vita, scopre di avere il cancro. La malattia, causata dall’amianto, lo spinge a lasciare la famiglia e a ritirarsi nella fabbrica dismessa che fino a pochi anni prima gli aveva dato in pasto l’illusione di un futuro migliore. Gli ultimi giorni che gli restano sono scanditi dalle lettere alla compagna di una vita, Alice (Elisabetta Aloia), determinata a ogni costo a riportare suo marito a casa. Ma è proprio lontano dalla moglie che Mauro sviluppa un’ossessione morbosa per la fabbrica, luogo idealizzato e che nel delirio della malattia gli sembra più rassicurante dell’affetto della famiglia. Accanto al dramma di Alice, i cui tentativi di riavere Mauro si riveleranno inutili, quello delle due figlie, emblemi della vitalità e della speranza che riscattano una cittadinanza offesa e incapace di reagire ai soprusi e all’avarizia che per troppo tempo la hanno dilaniata. In una città invasa dalla morte, dalla polvere d’amianto e dall’omertà, il tentativo ultimo di una famiglia di restare unita dinanzi alla sofferenza e all’ingiustizia mentre il grido dei cittadini truffati dalla promessa del benessere, risuona nel nome della legalità.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Commenti (11)