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Ciò che gli occhi tuoi hanno visto liberamente ispirato al racconto di Marcello Martini “Un adolescente in lager”adattamento per la scena di Luca Ghelfi

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Ciò che gli occhi tuoi hanno visto liberamente ispirato al racconto di Marcello Martini “Un adolescente in lager”adattamento per la scena di Luca Ghelfi

Ciò che gli occhi tuoi hanno visto liberamente ispirato al racconto di Marcello Martini “Un adolescente in lager”adattamento per la scena di Luca Ghelfi

Campagna terminata
  • Raccolti € 20,00
  • Sostenitori 3
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Teatro & danza

Una campagna di 
Luca Ghelfi

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Il Progetto

Ciò che gli occhi tuoi hanno visto

con Pasquale Martinazzo

liberamente ispirato al racconto di Marcello Martini “Un adolescente in lager”

Musica dal vivo

di Simone di Benedetto

adattamento per la scena di Luca Ghelfi

SPETTACOLO DI ATMOSFERE E SUGGESTIONI

La performance è un viaggio nella storia vissuta di Marcello Martini, un racconto che prende forma e si fonde con il “luogo”, lo spazio dei luoghi di memoria, un coro unico drammaturgico, che darà forma e fisicità nell'azione di un unico attore, accompagnato da improvvisazioni sonore dal vivo di un violino e da azioni fisiche di un performer, diventando dunque un unico fisico elemento che darà voce alle parole di Marcello. Il luogo che cambia, che l'attore ed il personaggio cambiano attraverso la memoria del luogo fisico stesso, che facilita il processo narrativo: il luogo dell’azione, della sperimentazione, il luogo che favorisce lo scambio emotivo attraverso il movimento, la voce e la musica e la memoria storica. La voce narra col corpo e il corpo con la voce e la musica da voce al luogo e comunica le emozioni che Marcello ha trovato, provato, visto e vissuto. Il monologo diventa l'ambiente e il testo è oggetto, è occasione di ricordo, ma è anche ricerca per trasmettere emozioni. Gli spettatori ascolteranno il racconto testimonianza di Marcello e della sua deportazione. Il progetto si pone quindi l’obiettivo di realizzare, una performance che sia in stretta relazione con le caratteristiche storico ambientali del luogo di memoria.

Il luogo verrà riempito dal corpo e dalla voce dell'attore/i per dare corpo e voce alle parole di Marcello e di tanti adolescenti deportati, un monologo per un attore solo e i luoghi diventano il coro.

Il terrore della fine è il corpo dell'attore che racchiude i corpi dei cadaveri di altri deportati, il corpo percepisce il freddo e la paura, e il corpo diviene parola di inquietudine, un corpo esanime, stanco ma che narra con i gesti ed i movimenti, che ci racconta la paura della morte, dell'incertezza, dell'ignoro, del dolore, del buio, il performe diventa corpo e luogo stesso.

Il lavoro di trasformazione del corpo, dell'attore e del performer, con il luogo è legato alla poetica del testo, alle immagini. Ogni immagine del testo è una trasformazione del corpo, di conseguenza anche della parola e della voce, di una voce reale del e dal passato.

L'attore non imita, l'attore è il suo corpo è quella cosa, è quell'emozione, è quel personaggio, il suo corpo è quello stato d'animo vissuto; l'attore non fa, l'attore è. L'attore è un'atleta del cuore, non è ne imitativo, come già detto, non è poetico, tutto ciò che gli serve è dentro di se.

Drammaturgicamente il testo è diviso in stanze, ogni stanza, vi è un cambio quasi radicale dello stato d'animo, delle emozioni, un cambio di corpo e di aspetti del personaggio. Le atmosfere sono descritte dalle luci proprie appartenenti al luogo e da una luce fissa di contorno, che avvolge e racchiude il personaggio in una seconda atmosfera, quella delle emozioni; luci del luogo, luci emozionali.

L'attore è vittima, della stanchezza delle marce di tortura, del peso del dolore, della paura del suo destino incerto, dove la speranza non esiste, è stata cancellata. Il respiro è dominante sulle emozioni contrastanti, dove lottano nelle viscere del corpo e della mente.

INTERPRETI E REGIA 

PASQUALE MARTINAZZO - ATTORE
Nato a Modena nel 2003, attualmente frequenta il liceo linguistico Francesco Selmi.
Nel 2016 inizia a frequentare come allievo la compagnia teatrale Peso Specifico, grazie alla quale prenderà parte a diversi spettacoli sotto la regia di Roberta Spaventa: Azioni disumane (2018), Improbabili complici (2019), Sul lago con Checov (2020), liberamente ispirato a "Il gabbiano" di Checov, nel ruolo di Trigorin, "Puoi prendere posto" (2021), liberamente ispirato a "Il re muore" di Ionesco, nel ruolo di Re Berenger. Nel 2021 partecipa alla realizzazione della puntata zero di "In gita con Dante" come coprotagonista. Dal 2021 inizia a collaborare, come allievo, col regista Luca Ghelfi.

Luca Ghelfi REGISTA: Nato a Carpi (Modena) nel 1973, Inizia successivamente a studiare recitazione con l’attrice carpigiana Elisabetta Pedrazzi del Maestro Orazio Costa presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica S. D'Amico e con il regista Agostino Marfella della compagnia teatro il Quadro di Roma con sede operativa a Carpi presso il Teatro Eden. Incontra poi il regista imolese Vittorio Pettoni Possenti assistente e collaboratore di Orazio Costa dove perfezionerà il Metodo Mimesico di Costa (metodo per oltre 50 anni dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma i). Si diploma in recitazione presso l’Accademia Antoniana d’Arte Drammatica di Bologna. Successivamente consegue il diploma in regia teatrale presso il laboratorio biennale di arte scenica dell’Accademia 96 – Teatro dei Dispersi di Bologna corso professionale per registi e attori. Si iscrive poi alla Scuola biennale di recitazione presso il Teatro del Navile sempre a Bologna conseguendo il diploma in recitazione. Studia anche doppiaggio e speakeraggio con Gianfranco Rimondi, Marina Pitta e Salvo Nicotra. Prosegue il suo aggiornamento sul Metodo Mimesico di Orazio Costa con l’attrice Mirella Bordoni presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Si diploma al Master Universitario di I Livello in Regia e Drammaturgia Lirica condotto dal regista Daniele de Plano presso Libero Conservatorio di Musica Istituto Universitario di Alta Formazione Musicale Alban Berg di Pescara, farà poi assistenza alla regia a Daniele de Plano nella produzione di il Rigoletto di Verdi per Noicattaro Lirica. Studierà sempre regia lirica con Enrico De Feo e scenografia del melodramma con Lidia Bagnoli presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna Sarà assistente di Alessandra Frabetti presso l’Arena del Sole di Bologna. Collabora con l’Associazione teatrale Rimacheride di Bologna. E’ direttore artistico dell’Accademia d’arte drammatica Wedekind – Scuola di Teatro di Carpi, dove insegna recitazione, metodo mimesico, coro mimico e recitazione poetica.

MUSICHE

SIMONE DI BENEDETTO, classe 1989, si diploma in contrabbasso col massimo dei voti presso il conservatorio Vecchi-Tonelli di Modena con il M° L. Giannoni, specializzandosi poi con il M° F. Petracchi all’accademia Walter Stauffer di Cremona e ai corsi dell’Accademia Chigiana. Intraprende anche gli studi di composizione nella classe del M° A. Giacometti, diplomandosi con lode e menzione d’onore con una tesi sul rapporto tra composizione e improvvisazione. Parallelamente alla musica classica si avvicina al jazz, approfondendo lo studio dello strumento con musicisti quali Salvatore Maiore, Roberto Bonati, Paolino Dalla Porta, Eddie Gomez, Drew Gress, Dario Deidda, Ben Street, Furio Di Castri, Massimo Moriconi, Glauco Zuppiroli, Ares Tavolazzi. Si diploma inoltre in basso elettrico presso l’accademia di musica moderna di Modena sotto la guida di Stefano Cappa. Nel 2017 vince il bando AIR – artisti in residenza, organizzato da MIDJ, ministero degli esteri e Siae, che gli consente di intraprendere una residenza artistica di sei settimane a Copenaghen. Dal 2010 al 2016 partecipa continuativamente ai Laboratori di Ricerca Permanente coordinati da Stefano Battaglia presso la fondazione Siena Jazz, col quale registra un disco nel 2011 di propri arrangiamenti delle “Danze rumene” di Bela Bartok. In tale periodo ha modo di approfondire il mondo dell’improvvisazione radicale e di esplorare le risorse timbriche dello strumento, lavorando sia con l’elettronica che sullo strumento preparato. Nel 2011 incide col trio Else! il disco First degree, edito da UltraSound records, mentre nel 2016 registra con Alberto Collodel ai clarinetti il disco Il sistema periodico (ispirato all’omonimo libro di Primo Levi) per la berlinese Aut Records. Nel 2017 incide a nome S.d.B. project il suo primo disco da solista, Red&Blue, interamente di composizioni originali, per l’etichetta Improvvisatore Involontario e il disco d’esordio del progetto Archipelagos, vincitore del primo premio Stefano Cerri. Nel 2019 esce il suo primo disco in solo, Depth Sounding, nuovamente per Aut Records. A gennaio 2020 esce il secondo disco del progetto DST, con Alberto Collodel al clarinetto basso e Gabriele Mitelli alla tromba ed elettronica, mentre a marzo dello stesso anno esce il disco di esordio del trio Zarkan, in cui è affiancato da Marco Colonna ai clarinetti e Ivan Liuzzo alle percussioni, in una suite di composizioni tutte a firma di Di Benedetto. Nel 2019 pubblica una serie di video intitolati “Workin bass”, in cui esplora le tecniche estese del contrabasso e la preparazione dello strumento. Dal 2017 insegna composizione al conservatorio Vecchi-Tonelli di Modena e Carpi. Nel 2018 la rivista De Musica, giornale di filosofia della musica, pubblica un suo saggio intitolato Ritmicità nella musica vocale di Luigi Nono. Nel 2020 è prevista l’uscita di un articolo su Charlie Haden per la stessa rivista, nel quale si analizza lo stile compositivo e improvvisativo del contrabbassista. Dal 2014 lavora stabilmente con Nicoletta Giberti, attrice e direttrice del Festival della Fiaba, con la quale porta avanti un lavoro di ricerca sull’improvvisazione della narrazione e sul legame tra parola e musica. Collabora inoltre con Simone Maretti, narratore, scrivendo ed eseguendo musiche per gli spettacoli. Ha suonato con musicisti quali Franco Cerri, Stefano Battaglia Dudù Kouatè, Fred Hamilton, Achille Succi, Marco Colonna, Pasquale Mirra, Javier Girotto, Cristina Zavalloni, Cristiano Arcelli, Marcello Allulli, Enrico Fink, Francesco Cusa, Piero Bittolo Bon e si è esibito con progetti originali a livello nazionale e all’estero in paesi come Francia, Danimarca, Belgio, Spagna, Svizzera e Slovenia, suonando in festival quali Umbria Jazz, Jazz It Festival, Ravenna Festival, Barga Jazz, Tuscia in jazz Festival, Festival della Filosofia, Festival delle arti, Musicultura ed esibendosi in radio come Rai Radio3, Rai Radio1, Radio Kairos, Radio Moon, Radio Nazionale della Slovenia. Si qualifica finalista a diversi concorsi come Barga Jazz, Spezia Jazz (3° classificato), Bologna Festival delle Arti (2° classificato), Stefano Cerri contest (1° premio), Jimmy Wood Award, Chicco Bettinardi (primo premio del pubblico), Premio A. Zamparo (3° classificato). Come compositore, ha scritto musiche per il festival Grandezze e Meraviglie e per ERT, oltre ad aver collaborato con varie compagnie di danza e con la coreografa Teri Jeanette Weikel. Nel 2016 vince il primo premio ed il premio del pubblico al concorso Antico Futuro; sempre nel 2016, si classifica secondo al concorso di Composizione Chitarristica Città di Favria. Nel 2016 il suo brano “Requiem & Lullaby for Khaled al Asaad” viene eseguito al teatro Pavarotti di Modena, diretto dal M° Sisillo. È contrabbassista e membro fondatore dell’AltreVoci Ensemble (e membro del direttivo dal 2013 al 2019), gruppo nato nel 2013 con l’intento di esplorare i repertori musicali contemporanei e del ‘900 storico. L’ensemble ha collaborato, tra gli altri, con Carlo Boccadoro, Giulio Tampalini, Fabrizio Meloni, e ha eseguito prime assolute di compositori quali Mauro Montalbetti, Giorgio Colombo Taccani, Federico Gardella. Suona con diverse orchestre ed ensemble quali Orchestra Verdi di Parma, Orchestra Maria Judina, AdM ensemble. Nel luglio 2013 suona con l’Orchestra Cherubini e l’Orchestra Giovanile Italiana sotto la direzione del M° Riccardo Muti ed in diretta su Radio 3 e Rai 1.

LA MESSA IN SCENA AVVERA' TRA  MAGGIO 2022 A NOVEMBRE 2022

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    Elisa Un abbraccio da Milano, Elisa

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