CLOWN IN THE WORLD

CLOWN IN THE WORLD è un gruppo senza scopo di lucro che riunisce i clown che tengono a cuore il mondo in cui stiamo vivendo.

L’obiettivo di CLOWN IN THE WORLD è portare spettacoli, parate e laboratori clown,  in quelle zone del mondo dove la vita si complica a causa di povertà, guerre e sfruttamento. In quei Paesi raggiungiamo le zone più remote, meno urbanizzate. Quelle dove nessuno penserebbe di assistere a uno spettacolo di clown”:. 

CLOWN IN THE WORLD unisce una decina di clown, con lo scopo di raggiungere luoghi fuori dai radar dell’informazione globale. Le destinazioni sono scelte in base ai contatti, alle richieste che arrivano – con la collaborazione di ong e associazioni locali – e all’accessibilità. Ogni ‘tour’ dura circa un mese, ma la flessibilità è alla base di tutto. “C’è chi sceglie di rientrare prima e chi preferisce restare più a lungo. Ogni volta che partiamo ci fissiamo 5/6 tappe – scuole, villaggi – e poi stiamo a vedere che succede. 

La filosofia di CLOWN IN THE WORLD è non tornare mai negli stessi posti, non creare continuità, spezzare la propria esperienza con obiettivi sempre nuovi. “Non sarebbe nemmeno facile ripeterci: i problemi legati alla sicurezza comunque ce lo impedirebbero. Perché, com’è naturale, la sicurezza di tutti – artisti e pubblico – è al primo posto, e non vogliamo rischiare oltre il necessario”. Anche il collettivo è chiamato a rinnovarsi: “Al momento siamo tutti italiani, ma abbiamo avuto anche richieste di clown stranieri e presto ne arriveranno altri. Rigenerarsi è fondamentale”. 

L’intero progetto è autofinanziato tramite spettacoli a offerta libera che il collettivo porta in giro per l’Italia, promossi e fatti dagli stessi clown (“Ci finanziamo con quello che riusciamo a raccogliere nel cappello. Qualche volta possiamo anche chiedere un cachet”). Ma per il progetto è partita anche una campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso. Si può donare da 10 euro in su., e in base alla donazione è prevista una ricompensa (dalle cartoline d’autore alle magliette). “Il mondo non sa cosa succede nei posti che visitiamo é per questo che poi vogliamo raccontare a tutti i nostri viaggi: facciamo molto affidamento sul passaparola, e speriamo che sempre più persone siano informate”.