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Francesca ha 15 anni, è nata senza due avambracci e una gamba e ha un palo piantato nel salotto di casa, dove si arrampica e si allena costantemente.
Crediamo in Francesca e nel suo atteggiamento verso la vita.
Le cose accadono per caso?
Leggiamo un articolo su una vicenda, qualcuno ci parla di una storia di cui un altro gli ha parlato, che ha sentito... Oppure non è un caso che, per motivi diversi, alcune storie ci sembrano più forti e più ricche di significati di altre? Forse perché quelle storie rappresentano il mondo per come vorremmo che fosse?
E quel mondo si realizza, almeno per un po', solo quando quelle storie vengono raccontate e altre persone le guardano e le ascoltano e, una volta ascoltate e guardate, lo sanno, sanno che è possibile! Questa che vogliamo raccontarvi è una storia vera ambientata a Magione, piccolo borgo in provincia di Perugia. Una storia esemplare, di una ragazza (e di chi le sta vicino) che ha una forza naturale e che attraverso lo sport prova a trovare se stessa.
L’adolescenza di una ragazza di quindici anni che mette in mostra il suo corpo attraverso uno sport dove la perfezione fisica ha la sua importanza; il coraggio di mostrarsi per come si è, davvero; il ruolo di un mentore, lo sport come via d’uscita efficace da una vita fatta di limiti fisici, la sua grande determinazione. La sua rinascita e il passaggio dall'adolescenza verso la giovinezza.
Non è da molto che Francesca Cesarini, giovane ginnasta umbra (di Magione, sul Lago Trasimeno) disabile si allena alla pole dance. Come spiega Valeria, sua madre, qualcuno potrebbe confonderela con la lap dance; non è stato semplice, infatti, spiegarlo alla nonna. Questa disciplina di ginnastica acrobatica alla pertica che – si sviluppa tutta lungo un palo – implica una forza e un equilibrio difficili da immaginare senza l’utilizzo delle mani e di mezza gamba. Eppure, Francesca, che si arrampica e si flette con la leggerezza e la grazia di una piuma, non sembra risentirne. Anche la sua istruttrice Elena Imbrogno, della ‘Plume Accademy’, che insegna questa disciplina nella palestra perugina ‘Iron Fit’, si dice sorpresa dei risultati e dell’abnegazione di Francesca che, oltre alla palestra, ha un palo piantato nel salotto di casa, dove si arrampica e si allena costantemente. Talmente tanto che, dopo così poco tempo, ha già conquistato la vittoria alle gare agonistiche nazionali di Para Pole, lo scorso maggio e i Mondiali di ottobre.
Francesca ha quattordici anni e dopo solo un anno di allenamenti ha conquistato i Campionati Italiani Pole Sport Italia e i Mondiali IPSF di Para Pole Dance. Le mancano le braccia e mezza gamba, ma a sostenerla, oltre gli affetti, c’è tutta la sua forza e determinazione. Una storia vera, un racconto intimo sul percorso sportivo della protagonista; sui suoi sogni e sulle sue fragilità, l’adolescenza e un amore per se stessi che, piano piano e poi all'improvviso, inizia a sbocciare. Francesca, dal carattere allegro e testardo, decide di farsi montare un palo da pole dance nel salotto di casa, nonostante si alleni in palestra quasi tutti i giorni. I campionati italiani, gare valide per la qualificazione al Mondiale, sono ormai superati con successo e Francesca vuole vincere ancora. Il suo carattere forte la spinge a una grande ambizione, ma il tempo dedicato alla disciplina la allontana dagli amici e incomincia un percorso in solitaria, fatto di pochissime distrazioni. Tutte queste assenze, i sorrisi degli amici; la passione per Harry Potter, condivisa con l'amica Maria Elisa; il mare, dove riesce a isolarsi e trovare la calma, lentamente insinuano in Francesca il dubbio e il timore di non riuscire. Saranno Elena, la sua istruttrice, e la sua famiglia, che la spingeranno a ritrovare quella parte di se che fino a quel momento l’ha resa forte e unica.
Come una piuma si concentra su pochi passaggi chiave: più che ricostruire puntualmente la biografia di Francesca, il documentario è maggiormente interessato ad indagare l’interiorità della protagonista, le lotte intime e personali, il suo vissuto unico e il contesto familiare che la circonda.
È una coming of age story, una storia di crescita e conoscenza di sé. Un film sul coraggio di affrontare la vita nonostante le difficoltà, sulla grandezza delle piccole cose. È anche un film sul desiderio di riuscire.
In che modo la paura di non riuscire può spingerci a confrontarci con i nostri conflitti permettendoci una crescita personale? L’obiettivo che ci poniamo vale il nostro sacrificio? Oltre a questi temi universali, al centro del film ci sono diversi livelli e sottotesti unici, propri dei personaggi e del loro ambiente. La storia di Come una piuma è una storia unica e al tempo stesso emblematica e universale con una portata ampia e profonda.
U scantu - cortometraggio (2019 Nardis Production, sostenuto da MiBACT e Calabria Film Commission) di Daniele Suraci. Un piccolo gioiello che ha già collezionato numerosi riconoscimenti internazionali, l’ultimo è Miglior Corto Italiano Fabrique du Cinema Awards 2020.
IL TRAILER
Il passo della lumaca - cortometraggio (2013Nardis Production) di Daniele Suraci. “Per la capacità di narrare con ironia e tenerezza, affidandosi principalmente al montaggio di immagini evocative, un incontro tra due solitudini“. È questa la motivazione della giuria di Diva Universal (Canale Sky 133) che ha assegnato il Premio del Canale a Il Passo della Lumacadel regista Daniele Suraci, classe 1982, quale miglior cortometraggio a tematica sociale scelto tra i lavori in gara nella sezione corti della “Selezione Ufficiale” del Social World Film Festival 2014. Il corto è stato in selezione al Tiff di Toronto.
IL TRAILER
Dopo la formazione classica ha iniziato un percorso di studi legato al cinema, prima conseguendo il diploma alla Libera Università del Cinema di Roma e poi quello del corso di scrittura per il cinema, indetto da Tracce (tra gli insegnanti, Arlorio, Schleef, Diana, Sorrentino e Giuliano).
Nel 2016 rientra tra i Filmmaker selezionati dal regista Fabio Mollo per un laboratorio di cinema con realizzazione finale di un corto dal titolo “cosa vedi”. Corto presentato alla 73ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Ammesso al workshop di produzione cinematografica durante il Festival di Cannes, edizione 2016.
Dal 2016 lavora come assistente alla regia su set di fiction televisive, con produzioni come SKY, Cattleya, RAI, e sui set di film per il cinema.
Da regista ha realizzato svariati cortometraggi, videoclip e documentari. Tra questi il corto dal titolo: “la terra” è stato selezionato al famoso festival di Clermont-Ferrand. Con “il passo della lumaca” è entrato in selezione al Tiff di Toronto, ha stretto un contratto di messa in onda per un anno con Diva Universal. In seguito ha seguito da regista la realizzazione di un piccolo documentario per conto dell’Istituto Cultura Bogotà in Italia sui fratelli Taviani e il loro “Cesare deve morire”. Nel 2017 ha realizzato il documentario sul post terremoto in Umbria, dal titolo “restart: comunità resistenti”, lavoro pubblicato su Repubblica.it.
L’ultimo cortometraggio che ha girato come autore e regista (2019) dal titolo “U scantu”, realizzato grazie al sostegno del MiBACT e dalla Calabria film commission, prodotto da Nardis Production e distribuito dalla Premiere film, già selezionato a numerosi festivals, vince il Fabrique du cinema come miglior corto italiano ed è già stato acquistato da Rai Cinema.
Associazione di Promozione sociale fondata nel 2001 a Perugia, si occupa da oltre vent'anni di comunicazione, eventi culturali e progetti di rigenerazione urbana partecipata. Tra le sue finalità statutarie c’è la promozione della cultura e della comunicazione sociale.
“Pensare globalmente ed agire localmente” è il concetto che ha ispirato il nome stesso dell’associazione. Negli anni ha prodotto e realizzato diversi lavori video, in particolare documentari. Si compone di un gruppo di professionisti (regista, videomaker, giornalisti) che lavora insieme da molto tempo e con grande passione. Sul nostro sito web potrete vedere i progetti in corso e quelli già realizzati.
Abbiamo letto la storia di Francesca su Umbria24, sito web di informazione della nostra regione, l'Umbria. Questo è stato lo start. Prima di andare ad incontrare e conoscere le protagoniste ci siamo riunti più volte e abbiamo parlato di quell'articolo. In particolare, osservando le foto realizzate del giornalista Fabrizio Troccoli, abbiamo da subito percepito la forza di quelle immagini. Trovato il numero, grazie alla redazione di Umbria24, abbiamo chiamato Valeria, la mamma di Francesca, e da quella telefonata è iniziato questo progetto che speriamo di realizzare e mostrarvi nel migliore dei modi, per come è.
Durante gli scorsi mesi abbiamo seguito (con la telecamera) le protagoniste di questa storia e abbiamo passato insieme diverso tempo: a casa, in palestra, durante le prove e l'esibizione del Mondiale. Abbiamo raccolto diverse ore di girato. Si è trattato di una fase preliminare, utile sia a noi che a loro per conoscerci e per confrontarci sulla forza narrativa (da un punto di vista documentario) delle vicende che interessano la vita di Francesca. In questi mesi si è creata quella fiducia reciproca, fondamentale per cominciare questo tipo di progetti. Il regista Daniele Suraci ha racolto il nostro invito e, dopo un paio di giorni di riprese, capita la potenzialità di questa vicenda, ha deciso di raccontarla. La prima parte (spese per i noleggi, spostamenti, ecc) è stata totalmente finanziata dall'Associazione MenteGlocale. Ora però abbiamo bisogno dei fondi necessari per garanitre al progetto una sua finalizzazione professionale. Ed è per questo che chiediamo il vostro supporto.
Francesca Cesarini, già sapete.
Valeria Mencaroni, la mamma. Nata a Perugia, vive a Magione, Operatrice Socio Sanitaria presso una residenza per anziani a Magione. Non vuole aggiungere altro.
Sara Cesarini, la sorella. Segretaria nello studio dentistico del padre, Marco, studia per diventare igienista dentale, le piace ballare la salsa.
Elena Imbrogno, l'istruttrice. Perugina doc, ex pugilessa, ovviamente appassionata di pole dance. Tipa tosta.
Bruno Mencaroni, il nonno. Tuttofare, ama la terra e gli animali. Appassionato della buona tavola produce ongi sorta di bontà, ma solo ed esclusivamente per figli e nipoti.
Leonardo Mencaroni, cugino. Frrequenta la scuola di agraria, pare sia il "nonno" in miniatura. Ama mangiare e passare le sue giornate all'aria aperta, in mezzo alla terra e agli animali.
Lorenzo Mencaroni, cugino. Frequenta il primo anno di scuola media a Magione, pratica la boxe,e gli piace andare a cavallo insieme al nonno e al fratello Leonardo.
Spese noleggio attrezzatura professionale - telecamera, ottiche, luci e altre attrezzature tecniche professionali.
Missaggio audio presso studio professionale.
Color correction presso studio cinema pro.
Spese per compenso direttore della fotografia - figura esterna al gruppo.
Iscrizione documentario a festival nazionali e internazionali.
Una volta terminate le riprese e le fasi di post produzione, lavoreremo per distribuire il documentario tramite società con cui ha già collaborato il regista e tramite il mercato di alcuni festival. Vi terremo aggiornati anche su questa fase, anche perché, come minimo, il vostro nome scorrerà nei titoli di coda!
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