Una campagna di
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E' ancora bello sognare l' imprevisto.
Credere che te la caverai anche con qualcosa che non conosci.
Molto di ciò che conosciamo è ancora di ostacolo a noi stessi.
(Ritsaert ten Cate, Direttore del Mickery Theater, Amsterdam 1981)
*** For English version - scroll down the text***
L’ idea del progetto nasce per far conoscere e diffondere sempre piu’ la Contact Improvisation (CI) sul territorio romano e italiano. Danzare CI offre una possibilita’ contemporanea di incontrarsi per danzare liberamente improvvisando, per stare in salute, per condividere con gli altri, per connettere professionisti della danza e neofiti, per prendersi cura di se’, per crescere e crescere assieme. La CI e’ adatta a tutte le persone curiose che vogliono conoscere e diventare consapevoli in modo nuovo del proprio corpo in movimento.
Vogliamo creare un evento che sia una iniziativa sociale e culturale allo stesso tempo. Uno spazio libero e danzante dove far vedere, provare e praticare la CI. L’ evento consiste in una mostra fotografica con jam che vuole raccontare le Saturday Jam Romane che si sono svolte da Settembre 2017 a Maggio 2018 nello spazio del San Lo’ di Roma. Ad ogni jam un fotografo, esperto o amatore, ha partecipato fotografando e danzando. Otto fotografi hanno documentato per 9 mesi le jam. La jam di Contact Improvisation sara’ gratuita e aperta a tutti, della durata di 12 ore, con musica live ed in contemporanea con la mostra.
La date della mostra con jam di CI sono previste per il 26 e 27 Maggio 2018. Sara' una festa della CI e con la CI con tante ore di Jam in 3 sale ed introduzioni guidate da diversi insegnanti in fasi ed orari diversi dell' evento. Una Jam Session piu' mostra fotografica gratuita di 12 ore con musica live dei Ned Ensemble e special guest ci aspetta per il 26 Maggio dalle ore 14 alle ore 20 e il 27 Maggio dalle 11 alle 17 al San Lo' di Roma. Dodici insegnanti, con formazioni, esperienze e visioni diverse sulla CI, ad introdurci alla Jam e sono: Simonetta Alessandri, Barbara Lucarini, Vera De Propis, Glenda Giacco, Valentina Versino, Maura Elcaras Falkenberg, Laura Delfini, Cristina Meloro, Paolo Cingolani, Ippokratis Veneris, Fabio Saetta e Marco Ubaldi. All' interno dell' evento alcune proposte ci faranno giocare incontrando quello spazio magico e extraquotidiano che ravviva l' ascolto. Non il pensare ma il sentire e' quello che vorremmo vivere di piu' in questi due giorni.
I musicisti daranno vita ad atmosfere diverse in ascolto con le opere e con la danza. Danzare tra le immagini, con le foto, interagire con le forme, le sensazioni che emanano, le emozioni che suscitano le immagini, per manifestare nello spazio configurazioni nuove. Una ricerca tra fotografi, danzatori e musicisti, un percorso dove sperimentare nuove interazioni. Una possibilita’ di essere e sentirsi parte di un processo.
Per realizzare questo evento, che vuole essere il primo di molti altri a venire intorno alla CI, abbiamo pensato di coinvolgere il pubblico e rivolgerci sia agli appassionati di CI, di danza e movimento in generale, sia a tutti coloro che credono nell’ arte come forma di espressione e di unione.
Vogliamo lanciare un Crowdfunding e raccogliere insieme i soldi necessari a realizzare questo nostro sogno.
A cosa serve il tuo contributo:
- affitto di 3 sale per 12 ore per il 26 e il 27 Maggio;
- stampa foto misure varie per la mostra;
- stampa foto per ricompense;
- costi allestimento della mostra;
- video di presentazione e dell’ evento conclusivo;
- pubblicità flyer e locandine;
- costi di comunicazione e promozione sui social e stampa;
- ideazione logo dell’ evento;
- stampa CD musicali NED per ricompense;
- spese spedizione delle ricompense;
- polizza assicurativa per l’ evento;
- costi della piattaforma Produzioni dal Basso.
Tutto ebbe inizio nel 1973 quando arrivai sul pianeta terra. All' eta' di 4 anni, nell' asilo con le suore, iniziai a fare teatro, questa attività creativa ed educativa che normalmente gli umani fanno sia inconsapevolmente che consciamente. A quei tempi con Carlo, un amico di famiglia, ballavo il valzer, lui un adulto ed io un bambino. Il teatro e la danza iniziavano ad essere parte della mia vita senza saperlo. Per 12 anni ho lavorato come mobiliere per scelte familiari. Mentre facevo il mobiliere qualcosa dentro di me mi diceva che non era il mio destino. Nel 2001, dopo la morte di mio padre, decisi di lasciare il lavoro da mobiliere per dedicarmi allo studio della giocoleria, della percussione e della danza. Non si può far tutto e decisi di lasciare la giocoleria e la percussione per approfondire la danza ed il teatrodanza che incontrai successivamente. Sempre nel 2001 incontrai Alito Alessi pioniere della DanceAbility ed insegnante di Contact Improvisation internazionale. E’ in questa occasione che conobbi la CI. Da allora lo studio della CI e' diventato patologico ed irreversibile. Attualmente la malattia persiste e dopo tanti anni di incontri armonici e dissonanti nell' universo della CI, partecipando a lezioni, festival, jam, workshop e contact camp, non sono ancora guarito. Il mio interesse contemporaneo nella vita e nell' arte ruota attorno a tutto cio' che possa essere incontro con me stesso, con l’ altro, crescita, condivisione, contatto corporeo, liberta' mentale, diversita' umana, scambio creativo ed incontro emotivo. Ho studiato con molti insegnanti pionieri della CI e tanti altri meno noti. Credo che moriro' danzando con questa patologia irreversibile e per far sì che questo avvenga, da tempo insegno Contact Improvisation, Contact Family e DanceAbility.
Negli ultimi anni mi sono dedicato solo all’ insegnamento della CI e tutto cio’ che riguarda il sentire e la relazione umana del corpo in un ambiente. La danza e’ uno degli strumenti che uso ma non solo. Reputo la CI una pratica completa ed un patrimonio dell’ umanita’ che dona salute (con adeguato ed attento lavoro sul corpo), conoscenza di se’, dei propri limiti e potenzialita’, crescita personale, condivisione e crescita collettiva. Persone professioniste della danza contemporanea e neofiti possono nella CI, incontrarsi, prima di tutto come persone, e danzare assieme andando oltre la personale esperienza con la danza. Come sistema evolutivo e in evoluzione la CI puo’ attingere da diverse conoscenze per portare nell’ esperienza del contatto una certa qualita’ del sentire. Attraverso lo studio e la pratica si affinano esperienze nella CI e si possono aprire le infinite possibilita’ che questo linguaggio puo’ svelare. A prescindere dal percorso che ogni persona ha fatto nella sua vita, un’ importante caratteristica della CI, che a me sta molto a cuore e che sento sempre piu’ svilupparsi nel mio percorso personale, e’ la possibilita’ di renderci piu’ umani ed accoglienti nella differenza. Penso e ne sono convinto che se piu’ persone praticassero la CI la societa’ migliorerebbe semplicemente perche’ la comunicazione, passando per il contatto corporeo diventa piu’ sincera, attenta e profonda. Un’ utopia che serve a dare la certezza che esiste un sogno. Un sogno che alimenta le qualita’ della vita e delle relazioni in modo positivo e costruttivo.
Lasciare un segno, una testimonianza, per essere guardata, per darle una immagine, per mettere curiosita’, per farla conoscere, per farla provare.
Per creare una possibilità d’ incontro tra le persone, per far accadere qualcosa, per far vivere alle persone un’ esperienza sensoriale, per far vedere, conoscere e provare la CI.
Il punto di vista dei NED Ensemble
Esiste un' affinità nella ricerca della musica e del corpo danzante...così scrivono i musicisti del Collettivo NED, Nostra Etichetta Discografica, che hanno partecipato al processo di questi 9 mesi, e che pubblicheranno un CD di musica creata durante una jam di Contact Improvisation e altri brani da loro creati.
"L'approccio estemporaneo all' organizzazione sonora o musicale proposto da NED, incontra la Contact Improvisation e grazie alla dedizione ormai di mesi, si precisa l'esperienza del suono come corpo danzante, vivo....
Ci siamo resi conto di una profonda affinità tra suonatori e danzatori nella ricerca condivisa di una meraviglia vissuta ma non esibita, di una libera comunicabilità delle superfici e di un' intenta immediatezza, che si rivelano appieno nell' evento dell' incontro: lo si chiami poi concerto, jam o altro, non ha molta importanza, la sostanza infatti risiede nel creare insieme e, si sa, la creazione è vita.
Concludiamo con una domanda: suonando, fotografando e danzando, potremmo aiutarci a conoscere meglio ciò che siamo?"
L’ idea nasce da Marco Ubaldi e Simona Verrusio. Simona ha deciso di promuovere l'iniziativa con l'Associazione di Promozione Sociale Piedi Nudi di cui è fondatrice. I fotografi che abbiamo coinvolto e che hanno fotografato danzando le Saturday Jam Romane sono: Patrizia Chiatti, Giordano Cianfaglione, Riccardo Marziali, Serena Belmonte, Giorgia Milano, Federica Delia, Alisa Martynova e Sergio Capitani. Abbiamo iniziato un processo che non sappiamo dove ci portera’ per avere altri punti di vista ed ampliare la visione sulla CI dove diverse conoscenze ed arti entrano in relazione. I musicisti che hanno partecipato alle Jam appartengono al collettivo di ricerca di Musica Estemporanea NED (Nostra Etichetta Estemporanea Ensemble). In particolare: Marco Olivieri, Luca Di Bucchianico, Marco Santamaria, Shelly Bisirri, Luca Vaccarini, Andrea Liberati, Francesco De Ficchy, Lorenzo Lustri, Giusi Bullotta, Luigi Ramundo e i free rider Maurizio Matteucci e Gianfranco Pigozzi.
Che legame esiste tra lo sguardo e il movimento, tra l’osservatore e l’osservato, tra la fotografia e la danza?
In che modo l’immagine, singolo istante estrapolato dalla continuità del tempo, può rendersi interprete del fluire continuo del movimento, senza ingabbiarlo e, anzi, ampliandone le prospettive e le possibilità?
È ciò che abbiamo esplorato nel progetto “Contact Improvisation - VISIONI IN CONTATTO”, nato da un’idea di condivisione e scambio di saperi ed esperienze.
Nato, pertanto, dall’INCONTRO. Incontro tra corpi in movimento; incontro tra individui alla scoperta di sé, incontro tra forme espressive differenti ma ugualmente capaci di far emergere, dal profondo caos, l’urgenza creativa della bellezza.
La particolarità di questa esplorazione è stata la partecipazione diretta di noi fotografi, gli occhi osservanti, all’esperienza di danza spontanea collettiva della Contact Improvisation. Il movimento, percepito e vissuto dall’interno, ha dato modo al fotografo di trovare le immagini nell’azione, attraverso un punto di vista che è stato, di volta in volta, un vero e proprio “prendere posizione”, sia nel senso fisico di collocarsi, sperimentando la spazialità del corpo proprio ed altrui, sia in quello simbolico di scelta, selezione dello sguardo e della memoria.
Il punto di vista fotografico, dunque, è stato non solo interprete ma anche effetto del movimento. E come, nell’incontro con l’altro, i confini individuali si perdono a favore di un nuovo e più ampio sé, allo stesso modo l’immagine e il gesto si sono persi l’una nell’altro per rinascere in uno spazio creativo nuovo, fatto di fluidità, reciprocità e intensità della presenza.
[G.M.]
It's still nice to dream about the unexpected:
to believe you will get along with something you do not know.
Much of what we know is still an obstacle to ourselves.
(Ritsaert ten Cate, Mickery Theater Director, Amsterdam 1981)
The first idea of this project was conceived to promote the knowledge and the practice of Contact Improvisation ( CI ) in Rome and in Italy. Dancing CI offers a contemporary opportunity to meet, to dance improvising in freedom, to stay healthy, to share with others, to connect professional dancer and neophytes, to take care of ourselves, to grow and grow together.
The CI is suitable for inquiring people who want to know and become aware in a new way of their body in motion. We want to promote an event that is, at the same time, both a social and cultural initiative. A free and dancing space where you can see Contact Improvisation, where is possible to have a try and to practice CI.
The event consists of a photographic exhibition and a long Jam that aims to tell the jams which took place from September 2017 to May 2018 in the San Lo' space in Rome. In each jam a photographer, expert or amateur, participated by photographing and dancing. Eight photographers have documented, from their point of view, the jam for 9 months.
In addition, the event will include a free, open-to-open Contact Improvisation jam lasting 6 hours the first day and other 6 hours the second day, with live music opening the exhibition and covering all the jam in three rooms.
The date of the exhibition / jam Contact Improvisation is scheduled for 26 and the 27 of May 2018.
It will be a celebration of CI and with CI. In three different rooms there will be CI jams guided by twelve teachers for the warm up in different hours. A Jam session, of twelve hours, with improvised music by Ned Ensemble and special guests and the exposure of the photos of the different photographers, is waiting for us: on 26 Th of May, Saturday , from 2 p.m to 8pm, and on the 27 of May- Sunday, from 11 am to 5 p.m in San Lo' in Rome. Up to now there are twelve teachers, with different background, experience and vision on Ci, who will introduce us in the Jam, they are: Barbara Lucarini, Vera De Propis, Glenda Giacco, Valentina Versino, Maura Elcaras Falkenberg, Cristina Meloro, Ippokratis Veneris, Fabio Saetta, Marco Ubaldi, Paolo Cingolani, Simonetta Alessandri e Laura Delfini.
During the event some proposals will make us play by meeting that magical and extra dailyspace that enlivens the listening. Not thinking but feeling is what we would like to live more in these two days.
The musicians will give life to different atmospheres in dialogue with the photographic works and with the dance and the dancers. To dance among the images, with the photos, to interact with the shapes, the sensations which emerge, the emotions that arouse the images, to manifest new configurations in space: we wish that all this will happen. It is a research among photographers, dancers and musicians, a path where to experiment new interactions. A chance to be and feel part of a process.
To realize this event, which intends to be the first of many others to come around the CI, we decided to involve the public and address both fans of CI, dancers and movers in general, and all those who believe in art as form of expression and union. We want to launch a Crowdfunding and collect together the money necessary to realize our dream.
Would you please partecipate and help to realize this project?!
Your contribution will help to afford these items:
- rent of 3 rooms for 12 hours on 26th and 27th May;
- print photos of various sizes for the exhibition;
- print photos for rewards;
- exhibition set-up costs;
- video of the presentation of the project (just above) and to document the final event;
- flyer advertising and playbills;
- communication and promotion costs on social media and press;
- event logo design;
- print NED music CDs for rewards
- platform 'Produzioni dal basso' costs
- event insurance
- delivery rewards costs
It all started in 1973 when I arrived on planet earth. At the age of 4, in nursery school lead by nuns, I began to play theater, this creative and educational activity that humans normally do both unconsciously and consciously. At that time with Carlo, a family friend, I was dancing the waltz, he an adult and me a child. Theater and dance began to be part of my life. For 12 years I worked as a furniture-maker to please my family. While I was doing this job something inside me told me that it was not my destiny. In 2001, after the death of my father, I decided to leave the work as furniture-maker to devote myself to the study of juggling, percussion and dance. You cannot do everything and I decided to leave the juggling and the percussion to deepen the dance and the theater -dance which i met later on. In 2001 I also met Alito Alessi pioneer of DanceAbility and international Contact Improvisation teacher. It was in this occasion I met Contact Improvisation. Since then, the study of Contact Improvisation has become pathological and irreversible. Currently the disease persists and after many years of harmonic and dis-harmonic encounters in the universe of Contact Improvisation participating in the Festival, Jam, Workshop and Contact Camp I have not yet healed. My contemporary interest in life and in art deals with everything that can be a meeting with the other, growth, sharing, body contact, mental freedom, human diversity, physical connection, creative exchange and emotional encounter. I studied with many pioneering teachers of Contact Improvisation and many others, less known. I believe that I will die with this irreversible pathology and to make this happen, I have been teaching and continue to teach Contact Improvisation, Contact Family and DanceAbility.
In the last years I have dedicated myself totally to teaching C I and all that belongs to 'feel' and the human relationship of a body in the environment. Dancing is one of the instrument I use, but not the only one. I consider CI a complete discipline and a 'world heritage site', a practice that gives health (with an adequate and attentive body work) knowledge of oneself, of our potential and limits, a way to reach personal growth, sharing and collective growth. Professional contemporary dancers and newcomers can, in CI meet, first of all as people and dance together, going beyond their dance personal experience. As an 'evolving system of movement and a system in evolution' CI draw from other disciplines and knowledges to bring in the contact experience a certain quality of the feeling. Trough practicing and studying we can deepen the experience of CI, and the infinite possibilities that this language offers can be opened. Regardless of the path that each person has made in his life an important feature and characteristic of CI, which is very close to my heart, and I feel more and more develop in my personal journey, is the possibility of making us more human and welcoming in difference. I deeply believe, and I'm convinced, that if more people were practicing CI society would simply improve because communication, through body contact, becomes more attentive and profound. A utopia that helps to give the certainty that there is a dream. A dream that nourishes the quality of life and relationships in a positive and constructive way.
To leave a sign, to record, to be looked at, to give it an image, to arouse curiosity, to make it better known, to make people try and practice the CI
To create a possibility for people to meet, to make something happen, to make people live a sensory experience, to show, make it well known and experience CI
There is an affinity in the music research of musicians and in the dancing body ...the musicians of the Collective NED, Nostra Etichetta Discografica "Our discographic label", who participated in the process of these months, and who will publish a CD of original music created in dialogue with the dancers of Contact, wrote some notes on this. "The impromptu approach to the sound and music organization proposed by NED, meets the Contact Improvisation Dance and thanks to the dedication of months now, we defined better the sound experience as a dancing body, alive. We realized that there is a deep affinity between players and dancers in the shared research of a lived but not exhibited wonder, of a free communicability of the surfaces and of an intense immediacy, which are fully revealed in the event of the meeting: it is called then concert, jam or other, it does not really matter, the substance in fact resides in creating together and, you know, creation is life. We conclude with a question: playing and dancing, could we help us to know better what we are? " And other musicians played in the Jam, free rider, not part of the Ned Ensemble.
The idea of the exhibition/jam comes from Marco Ubaldi and Simona Verrusio. Simona has therefore decided to promote the initiative with the Association of Social Promotion, Piedi Nudi, of which she is the founder. The photographers we have involved and who have documented by photographing the SATURDAY JAM are: Patrizia Chiatti, Giordano Cianfaglione, Riccardo Marziali, Serena Belmonte, Giorgia Milan, Federica Delia, Alisa Martynova and Sergio Capitani. We have started a process that we do not know where it will take us. We have invited other photographers for the next jam from here to May trying to have other points of view and expand the vision on C.I. The musicians who participated in the Jam belong to the research group of NED (Nostra Etichetta Discografica), in particular Marco Olivieri, Luca Di Bucchianico, Marco Santamaria, Shelly Bisirri, Luca Vaccarini, Andrea Liberati, Francesco De Ficchy, Lorenzo Lustri, Giusi Bullotta, Ayler and the free riders Maurizio Matteucci and Gianfranco Pigozzi.
What link exists between the gaze and the movement, between the observer and the observed, between photography and dance? How can the image, a single moment extrapolated from the continuity of time, be able to interpret the continuous flow of movement without encasing it and, indeed, extending its perspectives and possibilities?
This is what we explored in the project "Contact Improvisation -CONTACT VISION", born from an idea of sharing and exchanging knowledge and experience. Born, therefore, from the MEETING. Meeting between moving bodies; meeting between individuals who wants to discover themselves, meeting among different forms of expression but equally capable of bringing out, from the profound chaos, the creative urgency of beauty. The peculiarity of this exploration was the direct participation of us photographers, the observing eyes, to the experience of spontaneous collective dance of the Contact Improvisation. The movement, perceived and experienced from the inside, gave way to photographers to find the images in action, through a point of view that has been, from time to time, a real "take position", both in the physical sense to place oneself, experiencing the spatiality of one's own body and of others, both in the symbolic one of choice, selection of the gaze and of the memory. Therefore, the photographic point of view was not only an interpreter but also an effect of movement. And how, in the encounter with the other, the individual boundaries are lost in favor of a new and wider self, in the same way the image and the gesture are lost in each other to be reborn in a new creative space, made of fluidity, reciprocity and intensity of presence. [G.M.]
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