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Corso di Teatro: Il LaborAttorio

Una campagna di
Roberto D'Izzia

Contatti

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Roberto D'Izzia

Corso di Teatro: Il LaborAttorio

Corso di Teatro: Il LaborAttorio

Campagna terminata
  • Raccolti € 10,00
  • Sostenitori 1
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Teatro & danza

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Roberto D'Izzia

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Il Progetto

I Anno

Il metodo Stanislavskij

L’obiettivo principale dell’intero corso è quello di trasmettere all’attore uno strumento che gli permetta di esprimersi in modo autentico durante una performance teatrale, e lo strumento è il “metodo Stanislavkij”, dal nome dell’attore, regista e scrittore russo vissuto fra il IX ed il XX secolo.

Il metodo consiste in un percorso formativo che spazia dall’allenamento fisico all’introspezione, ed è affrontato seguendo tappe ben definite che nel tempo si completeranno a vicenda:

Il lavoro dell’attore su sé stesso, che comprenderà una lunga serie di esercizi sia fisici che emotivi. Gli esercizi fisici di risveglio muscolare, rilassamento, resistenza, concentrazione e visualizzazione occuperanno la prima parte delle lezioni per l’intera durata del corso, data l’importanza del corpo come strumento creativo.

L’improvvisazione, ovvero la capacità di agire in tempo reale sulle indicazioni del regista e creare una scena teatrale non premeditata. Le improvvisazioni saranno in ordine: singole, di coppia e di gruppo. Oltre alle proposte del docente, gli allievi di tanto in tanto prepareranno a casa delle scene di loro invenzione, che verranno presentate a tutto il gruppo durante le lezioni e che saranno oggetto di studio e approfondimento.

Agire, non recitare. Gli allievi, presa dimestichezza con le improvvisazioni, ne impareranno a riconoscere le azioni troppo enfatizzate e visibilmente false, e le correggeranno in azioni reali, cioè spontanee. Agire e non recitare è il concetto fondamentale del metodo Stanislavskij.

Il “se”. Una medesima scena verrà riproposta dal regista sulla base di nuove informazioni, anche in contrasto con le precedenti (es.: e se il personaggio in questo momento fosse in un altro paese? E se avesse quarant’anni di più? E se stesse mentendo?), e l’allievo dovrà agire di conseguenza.

Le circostanze date. Così come i “se”, anche le circostanze di una scena verranno modificate così da obbligare gli allievi a rivisitare le proprie azioni. Le circostanze cambieranno sia idealmente (es.: immagina di essere dentro ad una casa diroccata) che concretamente (es.: circondato da sedie, oppure in continuo movimento come il “gioco della barca”).

Riviviscenza. Gli allievi affronteranno improvvisazioni più impegnative e per far ciò ricorreranno al ricordo di situazioni ed emozioni vissute realmente, non per forza simili alla scena da interpretare, ma utili alla comprensione dei vari stati d’animo (gioia, rabbia, paura ecc..). Questo sarà un passo fondamentale che li porterà, nel secondo anno di corso, allo studio del personaggio nella sua intimità, per rappresentarne meglio le emozioni durante la scena.

II anno

Il laboratorio e la creazione di uno spettacolo originale

Ulteriore passo per gli allievi – supportati dal docente/regista - sarà creare ex novo uno spettacolo teatrale e rappresentarlo davanti ad un pubblico “vero”. Durante il secondo anno verranno continuamente approfondite tutte le nozioni ricevute l’anno precedente, e questo percorso (condiviso da tutti) sarà concentrato su ogni singolo allievo.

La fase creativa vera e propria sarà accompagnata dall’apprendimento di ulteriori e fondamentali concetti del metodo Stanislavskji:

Background del personaggio. Il lavoro sul personaggio consiste nello studiare quello che può verosimilmente essere il suo vissuto prima dei fatti narrati nella vicenda che si sta rappresentando, così da dare più spessore al personaggio stesso ed aiutare l’attore a viverne meglio le emozioni.

Sezioni, compito e super compito. In questa delicata fase del corso gli allievi impareranno a suddividere la trama in sezioni più o meno piccole, così da studiare il compito del proprio personaggio in quella singola scena, senza essere suggestionati da ciò che succede dopo. Compreso il ruolo del proprio personaggio nelle singole sezioni, l’allievo imparerà a conoscerne il super compito, ovvero la motivazione profonda che muove le sue gesta nel corso dell’intera trama. Senza la consapevolezza del compito e del super compito (perchè reagisco così in questa scena? Qual è l’obiettivo finale del mio personaggio?) l’attore sarà tentato a recitare ripetendo una serie di gesti e suoni già collaudati ed imparati a memoria, senza più la capacità di provare emozioni vere ed improvvisare sul personaggio.

Centro di attenzione sulla scena. Per far sì che l’allievo/attore non porti la sua attenzione fuori dalla propria azione, per esempio guardando i compagni di corso oppure il pubblico in teatro, verrà individuato un centro di attenzione sulla scena, ovvero un oggetto (o una persona) catalizzatore su cui concentrarsi e, di conseguenza, al quale anche il pubblico finirà per porre attenzione.

Lo spettacolo

Superata la prima metà dell’anno, il gruppo si cimenterà nella creazione di uno spettacolo unendo, con un filo logico, varie improvvisazioni proposte durante le lezioni. Gli allievi daranno spessore artistico ai loro personaggi elaborandone backgruond e personalità, creeranno costumi e scenografie così da dare vita ad una messa in scena nata dalla loro fantasia.

Lo spettacolo verrà proposto presso teatri e spazi pubblici atti ad accogliere questo genere di evento e, nel tabellone, tutti gli attori oltre al regista verranno indicati come “autori”.

Interazioni con realtà locali

La creazione dello spettacolo può coinvolgere, in via sperimentale e didattica, anche istituti di formazione artistica per la realizzazione di colonne sonore, costumi e scenografie.

Per quanto riguarda la storia da narrare, anche studenti di scuole medie inferiori e/o superiori possono essere coinvolti, per esempio sottoponendo loro dei temi da svolgere sui quali gli attori possono, ottenuti i testi originali, improvvisare e creare parti dello spettacolo.

Il risultato finale sarà uno spettacolo presentato alla comunità come saggio per gli attori del corso teatrale, ma anche per tutti gli altri studenti che hanno collaborato alla realizzazione del progetto.

Perché credere in questo progetto

Il Teatro è una forma d’arte completa che, per comunicare messaggi, comprende l’uso del corpo, della voce, della musica, delle emozioni e della fantasia di ogni attore, che diventa autore e regista di sé stesso; è anche lo strumento con cui l’essere umano da millenni rappresenta la realtà che lo circonda filtrandola con i suoi sentimenti e con la genialità dell’estro.

Ho esperienza come docente e regista, oltre che come attore ed allievo, e posso testimoniare il forte valore sociale, pedagogico e formativo che può avere il teatro; avere consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità, dei propri limiti, del proprio archetipo, non è l’obiettivo principale per chi affronta un percorso formativo teatrale - faccio un corso di teatro perché voglio semplicemente imparare a recitare - ma ne diventa l’inevitabile tappa da sperimentare.

Inoltre, durante l’arco di un corso teatrale, così come all’interno di una compagnia già consolidata, si sviluppano relazioni umane genuine improntate sulla fiducia e l’ascolto reciproci, sempre più difficili da coltivare in una cultura individualista come quella che la società moderna ha sviluppato, influenzata dall’evolversi della tecnologia dei terminali (computer, telefoni).

Commenti (5)

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  • avatar
    Antonietta Ho frequentato questo laboratorio lo scorso anno, e conto di rifarlo il prossimo. Che dire, a me il teatro è sempre piaciuto molto come spettatore, e ho iniziato il laboratorio con l'intenzione di comprendere un po' meglio le dinamiche di questo particolare mondo... Il corso è stato diverso da come me lo aspettavo, molto meno 'ingessato' e a suo modo molto più 'intimo', l'ambiente era molto piacevole, sebbene in certi casi i compiti fossero un po' impegnativi, perché negare. Roberto è bravo, è appassionato di quel che fa, e di questi tempi è raro... Chi sa se si offende se dico che lui non fa (e non insegna a fare) l'attore, ma lo è (ed insegna ad esserlo).
    • GA
      Giovanna Eccomi mi sono loggata, così dovrebbe risultare il commento a nome mio.. speriamo!
      • RD
        L'ANIMATTORE DI D'IZZIA ROBERTO Ok Giovanna, forse ce l'abbiamo fatta.. grazie per il contributo, ti confermo che ci sono arrivati i soldi su paypal!
        6 anni, 10 mesi fa

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