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Curarsi con la canapa in italiai volti dei malati che usano la cannabis: persone normali che vogliono avere il diritto a vivere meglio

Una campagna di
Maria Novella De Luca

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Curarsi con la Canapa in ItaliaI volti dei malati che usano la cannabis: persone normali che vogliono avere il diritto a vivere meglio

Curarsi con la canapa in italiai volti dei malati che usano la cannabis: persone normali che vogliono avere il diritto a vivere meglio

Campagna terminata
  • Raccolti € 1.420,00
  • Sostenitori 14
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Libri & editoria

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Maria Novella De Luca

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Il Progetto

Viaggio fotografico attraverso l’Italia per raccontare e documentare le storie di centinaia di malati che si curano con la canapa

La cifra richiesta serve per concludere il progetto, per le spese di editing delle foto e dei testi, per la stampa del libro e per una mostra fotografica.

Claudia, Luciano, Serena, Osvaldo, Andrea. Nomi di donne, uomini, bambini, cittadini italiani che dal nord al sud della penisola vorrebbero potersi curare legalmente con la cannabis. Sclerosi multipla, cancro, malattie rare, terapie del dolore: ognuno di loro ci ha raccontato la sua storia fatta di sofferenza, ma anche di frustrazione. Quello che chiedono è una migliore qualità della vita, una riduzione dei danni collaterali dovuti a farmaci e terapie devastanti per il fisico, l’evitare la dipendenza da farmaci paradossalmente facilissimi da ottenere come la morfina e gli oppiacei: in poche parole chiedono di avere la possibilità di condurre una vita normale o almeno migliore.

“Quando un dottore non ha una risposta, c’è la morfina”, dice Osvaldo.  “Con la cannabis, la mia bambina è più presente e partecipe”, spiega la mamma di Serena. “Voglio curarmi evitando la dipendenza. La cannabis mi fa stare meglio, mi aiuta con nausea e vomito e mi fa dormire la notte”, racconta Claudia.

Oltre al racconto dell’utilizzo della cannabis terapeutica e al quadro legale di riferimento, questo reportage vuole raccontare la storia dei malati, persone come noi, che vogliono uscire allo scoperto. Tramite foto-ritratti e immagini della vita quotidiana, i lettori potranno capire chi sono i malati che vogliono utilizzare la cannabis, perché la vogliono utilizzare e quali sono i problemi da affrontare per poterla usare come terapia medica dovuti a disinformazione e burocrazia.

L'uso medico della cannabis (canapa) e dei suoi componenti (detti cannabinoidi, come il THC) ha una storia millenaria condivisa da molte culture nel mondo. Nella medicina moderna piuttosto che la combustione e l'inalazione della pianta essiccata si utilizzano farmaci a base di fitocannabinoidi o di cannabinoidi sintetici, su cui vengono effettuati tutti i moderni studi scientifici.

Con la proibizione della pianta la diffusione della cannabis come rimedio farmacologico è decisamente diminuita nel giro degli ultimi 60, 70 anni. Tuttavia la pianta torna oggi ad essere usata nel trattamento di alcune patologie, ad esempio per ridurre la nausea dovuta a chemioterapia, in malati di Aids, per trattare il dolore e la spasticità muscolare, per la sclerosi multipla ed altre patologie. In Italia l’utilizzo di farmaci cannabinoidi per alcune di queste patologie è consentito dal 2007 ma ancora solo pochi pazienti possono farvi ricorso a causa della lenta procedura necessaria che implica una serie di passaggi burocratici e costi elevati. Attualmente le regioni che hanno introdotto provvedimenti riguardanti l’utilizzo di medicinali a base di cannabis sono 9: Puglia, Toscana, Veneto, Liguria, Marche, Friuli, Abruzzo, Sicilia e Umbria. Il Ministero della Salute lo scorso 9 novembre 2015 ha emanato un Decreto, diventato legge dello Stato e pubblicato sulla G.U. 279 del 30/11/2015, per regolamentare la coltivazione e l'utilizzo terapeutico della Cannabis delegando le Regioni e le Provincie Autonome alla definizione delle richieste sulla base dei fabbisogni locali.

La cannabis può essere somministrata in vari modi: tramite vaporizzazione o combustione delle infiorescenze essiccate, estratti di vario genere, oppure in capsule. Farmaci a base di cannabinoidi sono disponibili in alcuni paesi dietro prescrizione medica (come il dronabinol, disponibile negli Stati Uniti e in Canada o il nabilone, disponibile in Canada, Messico, Regno Unito, Stati Uniti, ma anche in Italia per alcune terapie - soprattutto nel recupero da tossicodipendenze). Se l'uso a scopo ricreativo resta illegale in molte parti del mondo, l'uso medico della cannabis è ormai completamente o quasi completamente legale in alcuni paesi europei, tra cui Austria, Canada, Finlandia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Negli Stati Uniti il commercio (sia vendita che acquisto) di cannabis per qualsiasi scopo è reato federale, mentre è legale la produzione per utilizzo personale in 20 Stati e nel District of Columbia.

Commenti (3)

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  • FR
    Filippo Questo bellissimo progetto di Maria Novella De Luca ha il diritto ed il dovere di essere diffuso e condiviso. Si tratta di foto di malati gravi e del loro rapporto con una pianta dalle potenzialità mediche e terapeutiche ancora molto sottovalutate
    • avatar
      RESEDA scsi onlus Di là dalle controversie sull'uso della canapa come stupefacente, va considerato che essa è stata per migliaia di anni un'importante pianta medicinale, fino all'avvento del proibizionismo della cannabis. A ogni modo negli ultimi decenni si è accumulato un certo volume di ricerche sulle attività farmacologiche della cannabis e sulle sue possibili applicazioni. Una meta-analisi del 2001 (che analizza tutti gli studi clinici pubblicati fino al 2000) conclude che la cannabis è efficace nel dolore neuropatico e spastico, meno in altri tipi di dolore. Ma successivi studi clinici hanno mostrato effetti significativi anche nel dolore tumorale, e hanno confermato l'ottima attività per il dolore neuropatico e per i sintomi dolorosi nella sclerosi multipla (spasticità, sintomi della vescica, qualità del sonno). Gerarchia delle possibili indicazioni terapeutiche Effetti stabiliti da studi clinici contro: nausea e vomito, anoressia e cachessia, spasticità, condizioni dolorose (in particolare dolore neurogeno) Effetti relativamente ben confermati contro: disordini del movimento, asma e glaucoma Effetti meno confermati contro: allergie, infiammazioni, infezioni, epilessia, depressione, disordini bipolari, ansia, dipendenza, sindrome d'astinenza Effetti allo stadio di ricerca contro: malattie autoimmuni, cancro, neuroprotezione, febbre, disordini della pressione arteriosa. Sono anche numerose le testimonianze di coloro che sono riusciti a superare la dipendenza dall'alcol o dalla cocaina grazie all'utilizzo della cannabis, che a differenza delle precedenti sostanze, non porta a una dipendenza fisica confrontabile, ad esempio, con quella generata dalla nicotina.
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        RESEDA scsi onlus E' partita la raccolta fondi per questo progetto importante per lo sviluppo delle medicina naturali in Italia !

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