Una campagna di
CIRCOLO ARCI MARIO DRAVELLIContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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Eravamo a cavallo dei confini torinesi. Era prima degli anni '50.La Fiat, gli operai, i ritrovi, le sezioni di partito. Il Circolo di Villa Robilant nasceva così, per necessità di unirsi e lottare insieme. Dal 1945 al 1952, fino a quando fu chiuso e le riunioni si spostarono a casa dell'operaio Mario Dravelli. Lui fu licenziato, ma il nuovo circolo Aurora trovò un nuovo spazio, un rustico nel quartiere Borgo San Pietro a Moncalieri. Chi conosce il Borgo sa che è un passaggio fra le due città, né troppo Moncalieri né propriamente Torino. Lì, su quel confine, nel 1954 nacque il Circolo che si affiliò ad Arci non appena questa nacque. Dal 1974 si chiama Dravelli.
Di storie e di Storia ne è passata tanta qui. E' stata una storia politica e sono state tante piccole storie personali. Prima sezione di partito, poi più aperto all'arte varia e spazio per tutti. Prima operai di quartiere, poi italiani e stranieri dalla città. Luogo di ritrovo, di svago, di incontro, di riflessione, ha rischiato di essere terreno di scontro per la sua storia fortemente connotata, ma è sempre stato riscattato e si è costruito duramente una strada di giustizia e solidarietà.
Negli ultimi anni il Circolo ha rinnovato una intensa attività teatrale (scuola di perfezionamento per attori, con la Shakespeare School diretta da Jurij Ferrini e l'organizzazione di Teatranza Artedrama; e rassegne teatrali, con la collaborazione di Santibriganti e dei Soggetti&Co.) e parallelamente attività di accoglienza (grazie all'Housing di Fondazione Dravelli e Cooperativa Progetto Tenda), mensa popolare (con il progetto Fooding di Arci Torino), sportello legale per rifugiati (in collaborazione con Cooperativa Progetto Tenda), laboratori di arti performative all'interno di progetti per minori stranieri non accompagnati (con il progetto europeo Never Alone - Le rotte del Gusto di cui Fondazione Dravelli è partner). E tanto altro.
Nel momento presente il Circolo è chiuso, ma mantiene aperto il servizio mensa (servizio considerato essenziale dai DPCM sull'emergenza Covid-19), rispettando tutti i protocolli e le precauzioni del caso.
Dunque il Circolo, seppure invisibile, fra i palazzi di Borgo San Pietro, al confine di Torino, c'è.
Noi ci siamo.
Eppure.
Eppure il Circolo è chiuso, ovviamente, alle attività di scuola e di spettacolo per i suoi numerosi soci. Uno spazio di svago e di riflessione intelligente, un luogo culturale che da sempre si interroga sull'uguaglianza, includendo negli ultimi anni attività che proclamano l'uguaglianza fra culture e per quella di genere. Attività che mirano a colmare quei gap ancora troppo ampi fra categorie sociali.
La storia del Dravelli ha incrociato svariate volte la Storia con la S maiuscola, attraversando i decenni torinesi del secolo scorso e di quello nuovo. Affronta ora, come tutti, una nuova emergenza, quella legata al Covid-19. Ma non si arrende. Continua a lavorare dietro le quinte, a riflettori spenti e alza le tapparelle solo per offrire 10 pasti al giorno a persone che in emergenza erano già prima della pandemia.
Un secondo progetto di mensa popolare in collaborazione con il Comune di Torino che avrebbe dovuto partire a marzo si è ovviamente dovuto fermare. Ci rammarica, ma non è stato possibile garantire ulteriori spazi a pranzo mantenendo le distanze necessarie sebbene la nostra sala sia ampia.
Il nostro teatro è chiuso, la sala è ferma e ovviamente questo influisce sui nostri già piccoli introiti.
Vogliamo continuare a lottare, però, perché non ci si allontani sempre più, ma si possa rimanere uniti. Perché la socialità, anche quando diversamente declinata, sia sempre la base della democrazia. Perché nessuna dittatura vinca mai sulle nostre vite, perché i popoli possano incontrarsi senza barriere inumane e degradanti. Perché dal basso, sempre, si faccia nascere e crescere le idee e se stessi.
E' per fare tutto questo che raccogliamo i vostri piccoli aiuti, che siano allegri, tristi, pasquali, primaverili, sofferenti o combattivi. Ognuno sta vivendo momenti difficili. Il nostro primo augurio è per la vostra e nostra Salute. Il secondo è per una Sanità equa e funzionante. Il terzo è perché la Cultura sia elevata a bisogno umano primario dalle forze politiche e per la popolazione civile.
Se non potrete aiutarci economicamente, scriveteci. Ci farà piacere anche solo un saluto sincero.
Chi avesse ricordi del nostro Circolo dalla propria esperienza negli anni (anche lontani), può inviarceli via mail a teatrodravelli@gmail.com. Li posteremo sulla nostra pagina Facebook e se la raccolta sarà ampia vi promettiamo di farne qualcosa di bello!
L’accesso alla gallery è riservato ai sostenitori del progetto.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Sconfiggere la fame: porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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