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"Da lei fugge tutto". Un viaggio di pace

Una campagna di
Buongiorno Bosnia

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Buongiorno Bosnia

"Da lei fugge tutto". Un viaggio di pace

"Da lei fugge tutto". Un viaggio di pace

Campagna terminata
  • Raccolti € 180,00
  • Sostenitori 5
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

Una campagna di 
Buongiorno Bosnia

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Il Progetto

"Da lei fugge tutto" sono le parole del poeta Abdulah Sidran nella struggente poesia "le lacrime delle madri di Srebrenica". Noi invece ci andiamo in Bosnia e andiamo a Srebrenica.

Ci andiamo proprio per incontrare le madri di Srebrenica e i ragazzi di Adopt Srebrenica, un gruppo multietnico di giovani che nel settembre 2011 ha aperto in città una piccola sede, un avamposto di pace e speranza: Muhammed, Valentina, Zarko, Mirza, Nemanja, Bekir, Nevena, Amra, Merka hanno costruito relazioni, progetti, insieme hanno riletto la loro storia recente, insieme documentano quella storia per non perdere la memoria, per imparare a condividere ed accettare anche la narrazione "dell'altro", per far fiorire una nuova convivenza.

Ci andiamo per incontrare Irfanka Pasagic, donna psichiatra che con altre donne nel '93 a Tuzla, dove venne deportata da Srebrenica, ha costituito l'Associazione Tuzlanska Amica che nel corso degli anni ha dato una famiglia a oltre 850 bambini, ed è diventata ben presto uno dei pochi luoghi dove donne, bambini, uomini traumatizzati, possono ricevere aiuto psicologico, ma anche assistenza medica, sociale, legale.

Quando qualcuno le chiede della situazione in Bosnia, Irfanka risponde: “vieni a vedere”.

Ci andiamo per incontrare Zijo Ribic, un giovane rom che di quella guerra gli è rimasta solo la sua vita, non quella del suo villaggio, non quella di tutta la sua famiglia, ma la guerra non gli ha tolto la voglia di ricercare la verità e la giustizia per se e per i suoi cari. Lui con semplicità e determinazione ci ripete: "Io non Odio".

Ci andiamo per incontrare Jovan Divjak, uno dei comandanti della difesa di Sarajevo, che "tradendo" le suo origini serbe è rimasto a difendere la sua città e tutta la popolazione bosniaca. Da anni guida un'associazione che difende il diritto dei bambini all'istruzione, fornendo borse di studio a bambini e ragazzi che non abbiano risorse sufficienti per poter continuare gli studi, con un'attenzione particolare rivolta ai giovani rom.

Ci andiamo per continuare a costruire ponti e demolire i muri.

Ma siamo studenti e volontari del servizio civile per questo abbiamo bisogno anche del vostro aiuto per finanziare il viaggio o meglio per permettere di contenere il costo rendendolo in questo modo accessibile a tutti.

La donazione è libera, a chi vorrà contribuire con almeno 10€ invieremo - proprio da Srebrenica - una "cartolina di pace", piccolo segno del nostro impegno a sostenere tutti coloro che sono pronti a fare dei passi sulla strada - difficile ma possibile - della convivenza. 

Potete lasciare il vostro contributo facendo direttamente un bonifico a 

Associazione Buongiorno Bosnia

IBAN: IT07Y0760102000001015785288

Causale: Viaggio Bosnia 2016

"Le lacrime delle madri di Srebrenica" di Abdulah Sidran

Sarebbe meglio non fosse
piuttosto che sia
così
come oggi è
la nostra Srebrenica

Nulla di morto né di vivente
in lei
può più abitare

Sotto un cielo plumbeo
l'aria di piombo 
mai nessuno 
ha imparato
a mettersi nei polmoni 

Da lei fugge tutto 
ciò che ha gambe
con le quali possa
e sappia dove
fuggire
Da lei fugge tutto
anche ciò che da nessuna parte
se non sotto la terra nera 
può fuggire

Gli ortodossi fuggono
i nuovi come i vecchi
i musulmani fuggono
i vecchi come i nuovi

E chi in qualche modo
è rimasto vivo
andato via e poi tornato
neppure un inverno con l'estate
ha messo insieme
né un autunno
con la primavera
ma ha cercato
quanto prima 
di andarsene da Srebrenica

E quei cattolici 
nostri vicini 
e per loro Srebrenica
per centinaia d'anni
è stata l'amata 
e bellissima 
sede principe 
della loro buona
e nobile comunità

se ne sono andati da tempo 

Come se
nella loro saggezza avessero 
saputo che sarebbe arrivato un tempo
in cui non ci sarebbe più stata
la buona Srebrenica

Ci dicono
da dieci anni ce lo dicono
che in Bosnia
la guerra è finita

A noi spiegano 
e inviano istruzioni scritte 
che nel nostro Paese 
Bosnia Erzegovina
la guerra è finita
e che nessuno 
deve più
guardare al passato

Credono forse
davvero
che siamo vivi 
noi che stiamo qui
e da questo luogo
parliamo così
come se davvero fossimo vivi
Davvero pensano che si chiami salute
davvero pensano che si chiami ragione
ciò che in noi è rimasto
della salute e della ragione di un tempo?

Non vedono, non sentono forse
non sanno forse che noi,
quelli rimasti, siamo più morti di tutti
i nostri morti, e che qui oggi, con la loro voce,
la voce dei nostri morti, dalle loro gole,
gridiamo e con il loro grido - noi parliamo?

Non ci permettete di 
guardare al passato!
E noi non lo guardiamo, ma è lui a guardarci!

Voi dite:
guardate al futuro! 

Ma noi, nessun
futuro in nessun luogo
riusciamo a vedere
né vediamo che lui
con un sol occhio
guardi noi
e neppure che ci veda
e che di noi si preoccupi

Commenti (3)

Per commentare devi fare
  • DA
    Daniela Buon viaggio, sono idealmente con voi
    • PT
      Novantiqua Multimedia Arrivederci fra qualche giorno... Paolo e Zohora
      • avatar
        Franca buon viaggio a tutti mi piacerebbe essere con voi

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