“Dal Nero al Marrone” un film basato sulla vita di Frate Antonio Salinaro

L’Associazione Nuovi Colori di Taranto ha avviato una campagna di raccolta fondi per portare avanti il progetto del film “Dal Nero al Marrone” che vedrà la luce nei prossimi mesi. Sostieni il progetto entro il 30 novembre 2020 effettuando una donazione.

Pino Lenti, regista emergente, in questo film ci conduce nell’amaro ed oscuro mondo della droga. L’argomento non è nuovo alle pellicole, con “precedenti” di tutto rispetto. L’Ass. Nuovi Colori, produttore del film, intende portare alla luce una storia, una testimonianza lampante di come si possa cambiare vita radicalmente, abbandonare l’inferno della droga, combattere per dimenticarlo e restituire speranza a sé e agli altri.

Antonio Salinaro, meglio conosciuto come frate Antonio, è un punto di riferimento per tanti giovani smarriti lungo il percorso della vita che sentono il bisogno di avvicinarsi alla Fede. La protagonista femminile del film, Grazia, è una ragazza madre che negli anni ’70 si trova costretta a crescere un figlio da sola, tra le difficoltà legate ad un’idea antiquata della donna nella società, tipica di quegli anni, che certo non renderanno semplice la sua scelta. Comincia a lavorare per mantenere suo figlio che, però, nel tempo avvertirà i segni di una malinconia interiore che si intreccerà alla rabbia ed alla ribellione. Questi sentimenti negativi sono legati al senso di abbandono provocato dall’assenza della madre, che ha l’unica colpa di essere costretta a lasciare spesso suo figlio da solo per poter lavorare.

Antonio, il figlio, nutrirà un senso di inquietudine manifestando atteggiamenti di ribellione, che lo porteranno a cadere nella trappola dell’eroina… all’apparenza un modo per sentirsi uguali agli altri, un mezzo per evadere dal “dannato” mondo interiore, ma anche un motivo che lo porterà a perdere il lavoro nella Marina Militare. Questo non farà che minare ulteriormente il suo già precario equilibrio, arrivando a toccare un fondo nero ed anaerobico, scivoloso come sabbie mobili.

La vicenda vuole una sceneggiatura dinamica che si snoderà tra gli anni ‘70 ed il contemporaneo con match cut e smash cut, che creano un “movimento emozionale” nello spettatore. Scopo di questo lavoro è quello di portare alla luce dettagli di un argomento purtroppo ancora attuale, far arrivare ai più giovani un messaggio di speranza affinché non sottovalutino le insidie della droga. Tra gli obbiettivi del mediometraggio, che sarà ultimato e presentato nei prossimi mesi, c’è la forte volontà di donare ai ragazzi un nuovo sguardo sulla piaga della dipendenza dalla droga facendo in modo che si sentano più forti di un “gioco” che può risultare mortale.

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