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Fino alla metà degli anni ’50 molti barbieri erano musicisti, in particolare suonatori di strumenti a corda, e il salone era spesso anche un luogo di musica. Negli intervalli vuoti, durante la settimana, svolgevano attività musicale e didattica. Molti intraprendevano con loro lo studio di uno strumento: chitarra, mandolino, violino erano i più usati. I maestri di livello musicale più alto, poi, formavano gruppi strumentali in grado di eseguire brani classici proposti in “serate musicali” di vario tipo. Ai barbieri erano affidate, inoltre, le serenate (omaggi musicali notturni fatti dedicare dall'uomo alla donna amata).
Il nuovo progetto di Dario Muci, figura di musicista/ricercatore tra le più rilevanti del Salento, si concentra proprio sul recupero di questo antico stile musicale suonato nelle sale da barba, conosciuto come barberìa e ancora noto in Puglia nella zona brindisina e barese ma che nel Salento fatica a riemergere, un po' per la scomparsa dei vecchi depositari un po' perché la pizzica pizzica ha inconsapevolmente rubato la scena a tutti gli altri stilemi della tradizione musicale. La barberia, genere esclusivamente strumentale, rappresenta dunque una grossa novità in un territorio conosciuto e studiato quasi esclusivamente per la spettacolarizzazione del mito del ragno.
Sul filo del più che decennale lavoro sulla musica di tradizione Salentina, AnimaMundi affianca Dario Muci in questo lavoro di ricerca e riproposta condotto ormai da diversi anni con caparbietà, incurante di tutte le difficoltà proprie di un genere così delicato e poco adatto ai rilfettori dei grandi media o ai grandi palchi.
È per questo che vi proponiamo di partecipare alla realizzazione di quest'opera complessa, che comprenderà un cd e un dvd, meglio illustrati più giù. Con il vostro aiuto potremo riuscire a coprire almeno una parte delle spese di produzione, registrazione, stampa e divulgazione.
un estratto del documentario:
L'AUTORE:
Dario Muci
Musicista di musica popolare e raccoglitore di tradizioni orali tra i più conosciuti e stimati dalla critica, Dario Muci, ha collaborato e inciso con alcuni tra i gruppi più rappresentativi della sua terra, il Salento, (Officina Zoè, Uccio Aloisi, Salentorkestra). Discepolo del maestro Luigi Stifani di Nardò (barbiere violinista e massimo informatore sul Tarantismo in Puglia), continua a riproporre gli antichi canti acquisiti direttamente dagli anziani, dai testi etnomusicologici e dalla continua ricerca sul campo. Ha inciso diversi album tra cui Mandatari (AnimaMundi, 2007), Centueuna con la Salentorkestra (AnimaMundi, 2008), Sulu (AnimaMundi/Kurumuny, 2011), Rutulì. Barberìa e canti del Salento (Lupo, 2013), e curato la pubblicazione Sorelle Gaballo – Canti polivocali del Salento Nardò/Arneo (Kurumuny, 2009). Ha anche preso parte alla realizzazione di diverse colonne sonore per film, documentari e spettacoli teatrali.
Ha inoltre partecipato a progetti jazz, world ed elettronica collaborando con Paolo Fresu, Ernst Reijseger, Otello Profazio, Uaragnaun, Raffaele Casarano, Justin Adams, Juldeh Camara, Tenores de Orosei, Mirko Signorile, etc. Parallelamente alla riproposta è impegnato nella pubblicazione di materiale etnomusicologico, frutto di lunghe ricerche sul campo effettuate in Salento.
IL PROGETTO NEI DETTAGLI:
Barberia e canti del Salento vol 2
(cd + documentario dvd)
L’idea per la quale chiediamo il vostro supporto è il secondo e ultimo volume di un percorso già iniziato con l'album Rutulì nel 2013. Nello specifico si tratta di un cofanetto cd+dvd composto da un cd audio con i brani che più rappresentano questo stile musicale (valzer, mazurche, barcarole di compositori classici, etc.) intervallato a un repertorio di canti popolari inediti e poco conosciuti, interpretati assieme agli anziani cantori e cantrici popolari che Muci ha incontrato nel corso della sua attività di musicista/ricercatore, e da un originale documentario video sulla vita del maestro Calsolaro e sulla musica delle sale da barba del Salento, con la regia del giovane ma già affermato regista Mattia Soranzo.
Antonio Calsolaro (fratello della conosciutissima Linda Calsolaro, docente di chitarra classica al Conservatorio di Bari) è infatti oggi il maggior rappresentante (come compositore e interprete) della barberìa salentina. Proprio insieme a Dario Muci, il maestro si dedica alla riproposta di questo particolarissimo genere musicale popolare che trae le sue origini probabilmente dalla dominazione spagnola.
Un repertorio, che oggi si rivela preziosissimo perché getta nuova luce su una particolare zona del Salento (Alessano – Capo di Leuca) fin ora mai studiata abbastanza, ma custode di una tradizione di cui bisogna recuperare la memoria. Quello del maestro Calsolaro è un patrimonio musicale e culturale di immenso valore, da conservare, tutelare e divulgare fuori dai confini territoriali e la sua arte deve entrare a far parte, qualora già non lo fosse, della cultura di tutta la Terra d’Otranto.
I MUSICISTI:
La formazione che inciderà il disco è composta da alcuni dei migliori musicisti del Salento, affermati ormai da tempo, e da alcuni giovani che da qui a qualche anno rappresenteranno probabilmente la nuova generazione:
Dario Muci: voce, ricerca sul campo, testi
Antonio Calsolaro: arrangiamenti, mandolino
Massimiliano de Marco: chitarra classica, voce
Giuseppe Caggiula: chitarra classica
Rocco Nigro: fisarmonica
Vito de Lorenzi: tamburo del Salento, percussioni, piatti e gran cassa
Ospiti:
Sorelle Gaballo: voci
Cantori di Zollino: voci
Emanuele Coluccia: sax contralto, soprano, arrangiamenti
Andrea Doremi: tuba, trombone
Vincenzo Grasso: clarinetto
Francesco Massaro: Clarinetto basso
Maria Sole de Pascali: Flauto contralto
Mauro Semeraro: chitarra classica
Roberta Mazzotta: violino
Bruno Galeone: fisarmonica
Valerio Daniele: chitarra
Valentina Bove: fagotto
Tommaso Tafuro: oboe
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