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Il diabete a tutto gas nasce tantissimi anni fa (16/12/1991), quando il sogno nel cassetto di un bambino (Claudio Gotti) di 7 anni con il diabete mellito di tipo 1 e con la passione per i motori fu di partecipare alla competizione più difficile del mondo la Parigi-Dakar.
Oggi all’età di 36 anni, dopo anni di sacrifici, di allenamenti, di formazione sul diabete il sogno inizia a prendere forma.
Ma la missione principale di Claudio Gotti è quella di sensibilizzare le persone alla conoscenza reale del diabete, collaborando attivamente con la comunità medica e le associazioni, ma anche abbattere le barriere e i pregiudizi dimostrando con i fatti che nessun traguardo è irraggiungibile neppure per chi ha il diabete di tipo 1.
C'è ancora un altro scalino da superare prima di arrivare alla fatidica iscrizione alla Dakar e cioè Claudio insieme a tutti i diabetici che rappresenta dovrà affrontare la gara di qualificazione la Merzouga Rally e avrà bisogno di tutto il vostro sostegno.
Ma partiamo dall'inizio:
Claudio è affetto da diabete tipo 1 in cui l’esordio è avvenuto quando aveva 7 anni, il così detto diabete giovanile.
Lui è sempre stato un appassionato del mondo delle 4 ruote. Da piccolo avrebbe voluto iniziare a guidare i go kart, grazie alla presenza e alla passione di suo padre, ma a questa disciplina si è potuto affacciare solo all’età di 16 anni per poi approdare successivamente al mondo del rally, perchè ancora oggi non è pienamente autorizzata alle persone affette da diabete.
Campionato Italiano 2004
La preparazione e gli allenamenti non erano facili, lo stress della gara faceva alzare la glicemia a Claudio e per abbassare questo valore doveva iniettarsi l’insulina mentre guidava, in quanto il suo pancreas non la produceva. A questo punto entra in gioco la dott.ssa Roberta Assaloni, diabetologa appassionata di teconologia e attività fisica, che le sue competenze empatiche instaurò un forte rapporto di fiducia con Claudio affinché egli potesse “aprire le ali e iniziare a volare”.
Così Claudio riuscì a sbloccare il freno a mano della macchina da rally iniziando a ingranare le marce e premere sull'acceleratore con l’obiettivo di realizzare il suo sogno nel cassetto: partecipare alla Parigi-Dakar. In sostituzione alla penna di insulina venne fornito un microinfusore, uno strumento tecnologicamente avanzato che agevola in modo semiautomatico l'erogazione di questo ormone in modo continuo, mediante un catetere e un ago sottocute.In più grazie a un sensore glicemico posizionato sul braccio veniva rilevata la glicemia, questo dato veniva inviato direttamente al microinfusore che lo elaborava automaticamente e permetteva a Claudio di continuare a guidare, potendosi concentrare sulla gara e così i risultati non si fecero attendere.
La dott.ssa Roberta ripeteva sempre “il diabete non è un limite, al limite è diabete” e questo Claudio lo sapeva molto bene.
Questa nozione potrebbe essere considerata basilare per le persone affette da questa malattia complessa. Ogni individuo con diabete necessita di conoscenze e abilità per controllare tutto ciò che riguarda la malattia ma è necessaria, per raggiungere elevati livelli sportivi, anche la capacità di gestire le proprie emozioni, impegnarsi a migliorare la propria autostima, sviluppare la maestria del problem solving e l’abilità decisionale.
Claudio coltiva la sua passione da anni e sa, come tutti i membri dell’associazione Sweet Team Aniad FVG di cui fa parte, come sia importante realizzare il proprio sogno anche perché sia da esempio per tutte quelle persone che affrontano la vita “col freno a mano tirato”, che vivono con vergogna questa condizione e con la paura di non essere capiti, accettati e magari messi da parte, esclusi.
Il diabete di tipo 1 non è soltanto una grande responsabilità quotidiana nel gestire le proprie glicemie, ma è ancora troppo spesso uno scontro con l'inconsapevolezza e le discriminazioni infatti si registrano ancora oggi disagi per le persone con il diabete a scuola, sul posto di lavoro, nello sport, con gli amici e persino coi familiari.
Per questo è importante creare una “rete di supporto” realizzata dal lavoro dei volontari, dagli staff sanitari, dai supporti psicologici che cercano di sviluppare una integrazione di sistema. Per Claudio e per ogni diabetico di tipo 1 che decida di praticare l'attività sportiva agonistica o amatoriale in sicurezza e che voglia raggiungere un traguardo non solo sportivo, ma soprattutto metabolico, è di fondamentale importanza ''lavorare in team''.
Il team di Claudio è composto da tantissime persone in base al diverso aspetto che ognuno ricopre all'interno di questo pogetto.
Vi presentiamo lo staff Medico Scientifico perchè per preparare una gara cosi difficile in sicurezza c'è bisogno di tantissima preparazione.
Il secondo team è composto dal'amore della sua famigliache lo ha sempre supportato in tutte le sue sfide.
E dal team/ fans club di tutte le associazioni che hano dato il loro patrocinio e supporto a questo sogno da realizzare perchè in quella gara ci saranno tantissimi sostenitori a tifare la guida nel deserto di Claudio
Tra i requisiti per partecipare alla gara Parigi-Dakar, la competizione più difficile nel mondo dei motori, è necessario partecipare e concludere con successo una delle gare di qualificazione riconosciute dalla A.S.O, organizzatore della Parigi-Dakar. Claudio ha scelto la Merzouga rally che si terrà dal 14 al 18 maggio 2021.
Abbiamo deciso di aprire il progetto su crowdfunding perché come ci dice Claudio: "Quando sarò alla guida dell’auto nel deserto rappresenterò tutte le persone con il diabete che non temono il diabete e sono pronti ad affrontare ogni tipo di sfida in sicurezza e che hanno deciso di contribuire alla realizzazione del mio più grande sogno".
Di seguito vi indicheremo una rood Maps degli obiettivi che verranno raggiunti ai vari step.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
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