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Sappiamo che oltre il 50% dei malati di cancro può avere sopravvivenze a lungo termine. Tuttavia, proprio perché l’efficacia di un trattamento si riduce nel lungo periodo in conseguenza di selezione e resistenza della malattia ai farmaci, il paziente può beneficiare di una terapia di supporto che lo sostenga.
Desideriamo offrire ai malati, che non rispondono più alle cure, una metodica di supporto che possa rivelarsi utile e non tossica. Questo è un argomento di grande significato e di importanza strategica per il rispetto della dignità delle persone. Lasciare una persona a se stessa, solo con la terapia del dolore e senza un adeguato monitoraggio di una terapia di supporto può ripercuotersi sulla psicologia e sulla qualità di vita del malato e dei suoi familiari.
Il miglioramento della qualità di vita rappresenta il punto chiave e più significativo del progetto che presentiamo, insieme ad un possibile incremento delle aspettative di vita. L’obiettivo è quello di cambiare il modo di concepire la malattia e, in qualche modo, l’impatto sugli stili di vita.
La Fondazione Valsé Pantellini (diritto Spagnolo) è nata nel 2000 per continuare gli studi ed onorare la figura del biochimico fiorentino Gianfrancesco Valsé Pantellini, deceduto nel 1999, a cui si deve la scoperta delle proprietà dell’ascorbato di potassio, adesso potenziato con il ribosio, contro le patologie degenerative, soprattutto in campo oncologico.
L’attività della Fondazione segue due direttrici principali:
- la ricerca sulle patologie degenerative, particolarmente di tipo oncologico, in collaborazione con enti pubblici e privati;
- l’attività di consulenza alle persone che si rivolgono alla nostra struttura per essere supportati, sia a livello di prevenzione che di sostegno in presenza di patologia degenerativa conclamata, con gli schemi della metodica messa a punto dal Dott. Pantellini e validati dai medici che prestano servizio in Fondazione. Tale attività viene portata avanti presso la succursale operativa italiana di Firenze.
La metodica è completamente atossica e non è alternativa ai protocolli ospedalieri.
I principali obiettivi della Fondazione definiti dallo Statuto, escludendo qualsiasi fine a scopo di lucro, sono:
Il presente progetto si basa sulla possibilità di somministrare, ai pazienti a fine cura ed inviati al proprio domicilio con la sola terapia palliativa, un trattamento integrativo di supporto da qui in poi identificato con il nome di “Metodo Pantellini”, basato sulla somministrazione reiterata più volte al giorno di ascorbato di potassio con ribosio e schema associato (con flebo per via endovenosa o iniezioni i.m. di sostanze fisiologiche e vitaminiche) per cercare di alleviare la sintomatologia dolorosa e dare la migliore qualità di vita possibile, limitando al massimo l’impiego di antidolorifici di tipo oppioide che comportano tutta una serie di effetti collaterali sia a livello intestinale che del sistema nervoso centrale.
Il vantaggio di questa metodica è proprio l’utilizzo di sostanze fisiologiche con limitatissimi rischi di effetti collaterali importanti e si basa su vent’anni di esperienza diretta “sul campo” da parte della Fondazione Valsé Pantellini, facendo riferimento agli studi e all’attività del Dott. Gianfrancesco Valsé Pantellini.
Lo studio prevede di arruolare un massimo di 20 pazienti oncologici affetti da tumori solidi che non rispondono più a trattamenti radio-polichemioterapici e che sono indirizzati a trattamenti palliativi per il dolore, da monitorare per tutta la durata dello studio a livello domiciliare. Lo studio prevede una durata di 12 mesi o comunque per un tempo compatibile con le aspettative di vita.
Lo studio dovrebbe iniziare a Settembre 2020 e concludersi quindi a fine Agosto 2021, ma potrebbe slittare di tre mesi o più in considerazione della situazione venutasi a creare con la Pandemia da CoVid-19.
Il progetto completo dello studio osservazionale viene allegato, per chi fosse interessato a conoscerne i dettagli e le persone coinvolte, al termine di questo scritto.
Ogni paziente sarà visitato all’inizio per avere i parametri clinici e biologici di partenza per l’impostazione del “diario clinico” e proporre lo schema di supporto ritenuto più idoneo. Il protocollo generale proposto va considerato come una linea guida da adattare caso per caso in base alle condizioni specifiche di ciascun paziente arruolato nello studio.
La qualità di vita sarà monitorata sia attraverso visite mediche periodiche che attraverso la risposta ad uno specifico questionario (test di auto compilazione) come anche attraverso il monitoraggio di parametri clinici obiettivabili quali: Perfomance Status, peso corporeo e le usuali tecniche diagnostiche strumentali e/o di laboratorio. Tutti i possibili effetti collaterali, valutati secondo un punteggio internazionalmente accettato saranno annotati nel “diario clinico” nel corso dello studio.
La realizzazione del presente progetto prevede una serie di interventi economici. I fondi raccolti serviranno per sostenere:
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
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