DODICI MESI DI PARITA'
Per combattere la violenza e la discriminazione di genere non c’è bisogno solo di aiuto e supporto per le vittime e di misure giuridiche ed esecutive efficaci. C’è bisogno di prevenzione, della costruzione di una nuova coscienza, di un cambiamento culturale che si può costruire solo attraverso un'educazione alla parità.
- Il progetto si propone di supportare le scuole secondarie di Napoli, di primo e secondo grado, nell’educazione alla parità di genere, elemento centrale dell’educazione civica, obbligatoria, (Linee guida in applicazione della legge 20 agosto 2019, n. 92 e allegati, in particolare in riferimento agli assi 1 e 2 - La Costituzione e Lo sviluppo sostenibile), da intendersi come educazione che informa e struttura la didattica di tutte le discipline, perno della relazione educativa. Questo crowdfunding ci permetterà di stampare un calendario speciale, in cui ogni mese sarà dedicato a una donna “che ha lasciato il segno” nei vari campi delle attività umane. Ad ogni donna sarà collegata una specifica unità didattica, elaborata dall’Associazione La Principessa Azzurra APS, seguendo le pratiche dell’educazione ai sentimenti da noi lungamente sperimentate, coprendo le seguenti discipline: Letteratura italiana, Inglese, Fisica, Scienze, Filosofia, Storia, Diritto.
CHI SIAMO
- L’associazione “La Principessa Azzurra APS” è un’associazione di promozione sociale, aperta a tutti, che si propone di contribuire a costruire e diffondere una cultura del rispetto della persona umana, per contrastare i fenomeni di discriminazione e violenza di genere, sessismo e bullismo attraverso iniziative che possano contribuire a realizzare una “educazione ai sentimenti”. Le iniziative messe in campo sono di vario tipo, dai laboratori per docenti, genitori, educatori e studenti a eventi aperti alla cittadinanza, ai video-sportelli, alla realizzazione di piccoli prodotti di comunicazione (video, calendario, articoli). La nostra mission è questa: dare un contributo alla costruzione di una cultura del rispetto dell’essere umano.
PERCHE' UN CALENDARIO
- È un oggetto tradizionalmente presente nelle aule scolastiche, insieme alle cartine geografiche e ai cartelloni realizzati dagli stessi alunni. La presenza in aula di un calendario delle donne, con frasi chiave in evidenza, ricorderà quotidianamente a tutti, insegnanti e scolaresche, i problemi ancora esistenti e le lunghe e dolorose lotte che sono state compiute per acquisire i diritti attuali, suggerendo anche la necessità di difenderli costantemente per poterli conservare. E' uno strumento di memoria.
LE NOSTRE UNITA' DI APPRENDIMENTO
- L’educazione alla parità non è un’altra materia da studiare, è un approccio diverso allo studio e allo svolgimento del lavoro didattico e di apprendimento, da praticare anche con l'esempio e il linguaggio. Si tratta di insegnare e imparare non solo contenuti, abilità e competenze, ma di partecipare al processo con tutto il proprio vissuto emotivo, confrontandosi con esso e condividendolo con gli altri. Le insegnanti e gli insegnanti non sono normalmente formati per questo, ma moltissimi si impegnano per realizzarla basandosi sulla propria sensibilità e iniziativa. Le linee guida del MIUR lasciano ai Collegi dei Docenti l’onere di rispondere alla richiesta come ritengono giusto. Noi ci proponiamo di supportarli, facilitandone il compito e, nello stesso tempo, diffondendo il più possibile, non solo i contenuti, ma le buone pratiche dell’educazione ai sentimenti.
LO SPORTELLO
- Da gennaio a giugno e da settembre a dicembre 2022 sarà attivato un video sportellodi quattro ore mensili di supporto alle docenti e ai docenti che lo richiederanno tramite i nostri contatti.
PERCHE' ABBIAMO BISOGNO DI VOI
- Siamo una piccola associazione basata sul lavoro volontario. Crediamo che l’istruzione sia un diritto e di conseguenza offriamo i nostri contributi alle scuole gratuitamente. Con il vostro aiuto potremo realizzare il progetto “Dodici mesi di parità”, stamperemo il calendario e il materiale didattico e lo distribuiremo a tutte le scuole secondarie di Napoli, con priorità alle "scuole disagiate", quelle delle aree a rischio della città, dove maggiormente si registrano fenomeni di abbandono, bullismo, violenza.
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