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(English version below)
In questo momento la Striscia di Gaza sta attraversando la crisi umanitaria più grave e urgente dai tempi della Nakba, la grande Catastrofe del 1948, che vide l’esodo di circa 700mila palestinesi. Dopo un anno di assedio ISraele ha causato la morte di decine di migliaia di civili e lo sfollamento interno di oltre 1 milione di persone. La popolazione locale, composta per più di metà da bambin* e minori, sta soffrendo in modo inimmaginabile.
La situazione è critica ed in continuo peggioramento, con l’abbattimento di interi quartieri, la distruzione di ospedali e infrastrutture, gli spari sui civili in fuga e i carri armati che hanno invaso diverse aree della Striscia di Gaza.
Da più di un anno Gaza è stata travolta dall’ennesima ondata di violenza, di gran lunga la più feroce e spietata tra quelle degli ultimi decenni. Migliaia di razzi e bombe sono stati sparati su un territorio di 365 kmq con una densità di popolazione fra le più alte al mondo, con l’aggravante dell’utilizzo di fosforo bianco, vietato in guerra a livello internazionale a causa delle terribili ferite che il suo rilascio causa a contatto con la pelle e dell’alto livello di tossicità.
In un anno si contano le morti di oltre 40mila civili, fra cui giornalistə, cooperanti internazionali, paramedicə, medicə, infermierə e bambinə, e sono più di 90mila le persone ferite. Almeno un milione e mezzo di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case diventando sfollate all’interno del loro stesso paese, vagando per le strade senza un luogo sicuro in cui rifugiarsi dai continui bombardamenti e dall’invasione dei carri armati, mentre le cosiddette aree sicure continuano a venire cambiate e poi colpite, facendo girare la popolazione come topi in una gabbia.
Le infrastrutture chiave, come ospedali e scuole, sono state attaccate in maniera sistematica, compromettendo ulteriormente la già insufficiente capacità di Gaza di rispondere a questa crisi e fronteggiare l’emergenza umanitaria provocata dal conflitto. A tutto questo si aggiunge l’evidente volontà di Israele di isolare la popolazione gazawa dal resto del mondo: da una parte abbiamo l’isolamento fisico, la sospensione delle linee elettriche e idrauliche e il controllo militare sul confine con, dall’altra parte quello delle comunicazioni con l’esterno tramite l’abbattimento dei ripetitori di internet e l’uccisione sistematica dei giornalisti.
La Striscia di Gaza vive una condizione di assedio da sedici anni, chiusa da muri e recinzioni ai propri confini, con la flotta israeliana che controlla il mare e una presenza costante di droni nel cielo. Ora si ritrova in un’escalation di violenza senza precedenti, senza i mezzi necessari a sopravvivere al suo interno, con città che non esistono più, ospedali distrutti che non riescono ad accogliere l* ferit*, mancanza di medicinali e intere famiglie terrorizzate in cerca di un rifugio.
In questa situazione, come APS Lupo Rosso, APS Scighera, Associazione Culturale Liguria Palestina, AssoPace Palestina, CS CasaLoca, CSA Baraonda, Collettivo Kasciavìt, LSOA Buridda, Progetto REC – Ricerca e Cultura in Palestina e Ya Basta!Milano abbiamo deciso di aprire questa raccolta fondi in collaborazione con l’ONG ACS – Associazione di Cooperazione e Solidarietà e il Centro Italiano di Scambio Culturale VIK di Gaza City per portare aiuto alla popolazione della Striscia di Gaza.
ACS è una ONG laica e senza fini di lucro che da oltre 20 anni si impegna attivamente nelle zone critiche del Sud del Mondo con progetti di emergenza e sviluppo sostenibile, adottando un approccio decolonizzante di cooperazione partecipata e lavorando fianco a fianco con le istituzioni locali.
Il Centro Italiano di Scambio Culturale – VIK ha sede ed opera all’interno della Striscia di Gaza dal 2012.
Attraverso la collaborazione con varie associazioni ed istituzioni locali porta avanti progetti di emergenza umanitaria e scambio interculturale che vedono la partecipazione di centinaia di volontarə italianə e gazawə e trovano il loro fondamento nella creazione di ambiti di collaborazione, formazione e scambio.
Negli anni l’intervento del Centro VIK si è concentrato su differenti ambiti: dalla costruzione di isole ecologiche e del Green Hopes Gaza (un’area polifunzionale dedicata alla comunità del Nord della Striscia contenente uno skatepark, un campo da calcio, sedi di diverse associazioni locali ed un’area circo), alla formazione sui nuovi media in collaborazione con professionisti italiani ai corsi di italiano, dagli scambi culinari ai progetti di teatro multiculturale, dai diritti delle donne al supporto psicologico per minori.
Grazie all’attività di coordinazione di questi due enti ed alla loro esperienza nella cooperazione sociale e solidale nel territorio di Gaza, stiamo portando avanti diversi progetti in sostegno alla popolazione:
Maggiori informazioni e aggiornamenti rispetto allo svolgimento dei diversi progetti vengono riportati regolarmente sul sito apsscighera.com e quotidianamente sul profilo instagram @progettorec.palestina .
_ DISTRIBUZIONI ALIMENTARI _
_ SUPPORTO PSICO-EMOTIVO PER MINORI _
_ SUPPORTO PSICOLOGICO PER OPERATORI UMANITARI _
_ CREAZIONE E DISTRIBUZIONE DI VESTITI CALDI _
_ CUCINA POPOLARE _
_ CLINICA MOBILE _
_ MEDIA e DOCUMENTAZIONE _
LASOLIDARIETA’ INTERNAZIONALEDALBASSOÈILMEZZOPERROMPEREL’ISOLAMENTODELPOPOLOPALESTINESE!
Puoi donare tramite Produzioni dal Basso, inviare un bonifico bancario e aiutarci a diffondere la raccolta fondi.
Bonifico bancario:
INTESTATARIO: APS SCIGHERA
IBAN: IT87S0501801600000016997413
CAUSALE: EMERGENZA GAZA
SITI DI RIFERIMENTO:
CENTRO ITALIANO DI SCAMBIO CULTURALE – VIK
APS SCIGHERA: apsscighera.com
Instagram: @aps.scighera
Progetto REC - Ricerca e Cultura in Palestina; instagram: @progettorec.palestina
ACS ITALIA : instagram @acs_italia_
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ENG VERSION
At this moment, the Gaza Strip is experiencing the most severe and urgent humanitarian crisis since the Nakba, the great Catastrophe of 1948, which saw the exodus of about 700,000 Palestinians. After a year of siege, Israel has caused the death of tens of thousands of civilians and the internal displacement of over 1 million people. The local population, more than half of which is made up of children and minors, is suffering in unimaginable ways. The situation is critical and worsening continuously, with entire neighborhoods being destroyed, hospitals and infrastructures demolished, civilians fleeing under fire, and tanks moving around the Gaza Strip.
For more than a year, Gaza has been overwhelmed by yet another wave of violence, by far the most ferocious and ruthless of recent decades. Thousands of rockets and bombs have been fired on a territory of 365 square kilometers with one of the highest population densities in the world, worsened by the use of white phosphorus, which is internationally banned in warfare due to the terrible wounds it causes when it comes into contact with skin and its high toxicity levels.
INTERVENTION
In one year, the death toll has reached over 40,000 civilians, including journalists, international aid workers, paramedics, doctors, nurses, and children, and more than 90,000 people have been injured. At least one and a half million people have been forced to flee their homes, becoming displaced within their own country, wandering the streets with no safe place to take refuge from the constant bombings and the tank invasion, while the so-called safe areas keep being changed and then targeted, causing the population to run in circles like rats in a cage. Key infrastructures, such as hospitals and schools, have been systematically attacked, further compromising Gaza’s already insufficient capacity to respond to this crisis and handle the humanitarian emergency caused by the conflict. Adding to this is Israel's evident intention to isolate the people of Gaza from the rest of the world: on one hand, there is physical isolation, with the suspension of electricity and water lines and military control of the borders, and on the other, communication isolation, through the destruction of internet towers and the systematic killing of journalists.
The Gaza Strip has been under siege for sixteen years, enclosed by walls and fences at its borders, with the Israeli navy controlling the sea and drones constantly hovering in the sky. Now it faces an unprecedented escalation of violence, lacking the necessary means to survive, with cities that no longer exist, destroyed hospitals unable to accommodate the wounded, a shortage of medicines, and entire terrified families searching for shelter.
In this situation, as APS Lupo Rosso, APS Scighera, Associazione Culturale Liguria Palestina, AssoPace Palestina, CS CasaLoca, CSA Baraonda, Collettivo Kasciavìt, LSOA Buridda, Progetto REC – Ricerca e Cultura in Palestina, and Ya Basta!Milano, we have decided to launch this fundraising campaign in collaboration with the NGO ACS – Associazione di Cooperazione e Solidarietà and the Italian Center for Cultural Exchange - VIK in Gaza City to provide aid to the people of the Gaza Strip.
ACS is a secular and non-profit NGO that has been actively engaged in critical areas of the Global South for over 20 years with emergency and sustainable development projects, adopting a decolonizing approach of participatory cooperation and working side by side with local institutions.
The Italian Center for Cultural Exchange - VIK has been based and operating inside the Gaza Strip since 2012. Through collaboration with various local associations and institutions, it carries out humanitarian emergency and intercultural exchange projects involving hundreds of Italian and Gazan volunteers. These projects are grounded in the creation of collaboration, training, and exchange spaces.
Over the years, the VIK Center's work has focused on various areas: from building eco-friendly islands and the Green Hopes Gaza (a multifunctional area dedicated to the community in the northern part of the Strip, which includes a skatepark, a soccer field, headquarters for several local associations, and a circus area), to training on new media in collaboration with Italian professionals, Italian language courses, culinary exchanges, multicultural theater projects, women’s rights initiatives, and psychological support for minors.
Thanks to the coordination of these two organizations and their experience in solidarity and social cooperation in Gaza, we are carrying out several projects to support the population:
- FOOD DISTRIBUTIONS
- DRINKING WATER DISTRIBUTIONS
-CREATION AND DISTRIBUTION OF WARM CLOTHING
- MOBILE CLINICS
- PSYCHO-EMOTIONAL SUPPORT FOR MINORS
- PSYCHOLOGICAL SUPPORT ICSPRPS
- MEDIA AND DOCUMENTATION COLLECTION
More information and updates on the progress of these various projects are regularly posted on the website www.apsscighera.com and daily on the Instagram profile
You can donate through Produzioni dal Basso, send a bank transfer and help us spread the fundraising.
Bank transfer:
NAME: APS SCIGHERA
IBAN: IT87S0501801600000016997413
PURPOSE: EMERGENCY GAZA
APS Lupo Rosso (Segrate)
APS Scighera (Milano)
AP161 (Milano)
Associazione Culturale Liguria Palestina (Genova)
AssoPace Palestina
Centro Italiano di Scambio Culturale – VIK (Striscia di Gaza)
Circolo Black Inside (Lonate Ceppino)
CS CasaLoca (Milano)
CSA Baraonda (Segrate)
Collettivo Kasciavìt (L.Oc.K.) (Milano)
LSOA Buridda (Genova)
ONG ACS – Associazione di Cooperazione e Solidarietà (Padova)
Polisportiva San Precario (Padova)
Progetto REC – Ricerca e Cultura in Palestina (Milano)
Ya Basta!Milano (Milano)
REFERENCE WEBSITES:
CENTRO ITALIANO DI SCAMBIO CULTURALE – VIK
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Sconfiggere la povertà: porre fine alla povertà in tutte le sue forme, ovunque.
Sconfiggere la fame: porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile.
Acqua pulita e servizi igienico-sanitari: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienico-sanitari.
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