Una campagna di
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Il collettivo Archivi della Resistenza - Circolo Edoardo Bassignani ha deciso di lanciare una campagna di sottoscrizione (crowdfunding) sulla piattaforma Produzioni dal basso in occasione della XVII edizione del Festival della Resistenza "Fino al cuore della rivolta", che avrà luogo presso il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo (MS). Quest’anno sarà più difficile degli altri, dopo un anno di chiusure, per la seconda volta dovremmo rinunciare al grande pranzo sociale del 25 aprile al Fosso, che come ricorderete, veniva offerto a una folla enorme ("prendete ciò che volete, date ciò che potete") e serviva a trovare le sottoscrizioni per finanziare una parte delle attività svolte durante tutto l'anno.
“Fino al cuore della rivolta. Artisti per la Resistenza” è un festival della cultura che ha l’obiettivo di far incontrare le giovani generazioni con quel patrimonio di idee e di valori che ci deriva dall’esperienza della Resistenza e la cui conoscenza ancora oggi si dimostra fondamentale nel nostro vivere civile.
Lontani dalle stanche commemorazioni con “Fino al cuore della rivolta” si intende affrontare il tema della Resistenza attraverso forme di comunicazione artistica (musica, teatro, poesia) ma anche dibattiti, seminari e laboratori. Con questa manifestazione Archivi della Resistenza - Circolo Edoardo Bassignani vuole proporre uno spazio di riflessione e di incontro dove le nuove generazioni possano avvicinare i «vecchi partigiani» per riflette insieme sul nostro passato, per pensare un domani migliore.
«Fino al cuore della rivolta» si articola in due sezioni: la prima in Primavera, in occasione del 25 aprile nel borgo di Fosdinovo e la seconda occasione nella prima settimana di agosto il festival si sposta alle Prade, nel Museo audiovisivo della Resistenza, luogo -simbolo di questo rinnovato esercizio della memoria, con un programma di spettacoli teatrali, proiezioni, reading, concerti e dibattiti che si svolge in più giorni, coinvolgendo artisti e intellettuali di fama nazionale. Gli spettacoli vengono collocati in uno scenario naturale di grande suggestione (con una interessante rifunzionalizzazione di uno dei luoghi della battaglia): il pubblico si trova infatti all’interno di un bosco di castagni secolari, che vorrebbero suggerire una simbolica salita ai monti, proprio «fino al cuore della rivolta».
Il festival nasce come un naturale sbocco dall’esperienza dell’associazione nella raccolta e nella valorizzazione del patrimonio storico, in collaborazione con quegli artisti che si sono mostrati particolarmente sensibili verso la tematica e si sono fatti coinvolgere dal progetto (alcuni spettacoli sono delle anteprime assolute, concepite appositamente per l’appuntamento).
Il percorso è arrivato al suo diciassettesimo compleanno, ma ogni volta che si conclude una edizione, subito nuove idee si fanno avanti, segno che il festival non si è ancora irrigidito in una formula preconfezionata, ma vive dei continui stimoli e della passione di tutti i soci volontari che ogni anno lavorano per la sua realizzazione. Dall’inizio del 2012 l’associazione è diventata il gestore del Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo (MS) e ha fondato il Circolo culturale enogastronomico “Archivi della Resistenza”, che è aperto tutto l’anno e affianca alle aperture del museo le attività culturali, artistiche e culinarie.
Il festival, che vuole essere idealmente dedicato a tutti i combattenti per la Libertà passati, presenti e futuri, deve il suo nome al verso di una bellissima poesia di Paolo Bertolani, in cui si rivolge al padre partigiano.
(staffetta)
quando mancavi all’aria della casa
e a me pargolo insonne dicevano
che era per futili impegni fuori piazza
dove il buttare stravolto degli ulivi
tocca le case, le vite tremanti al chiuso
io non sapevo che già molto lontano
guidavi messaggi, uomini
fino al cuore della rivolta,
e ti aspettavo credulo finché non mi prendeva
un sonno duro – e oltre i vetri pioveva,
si metteva spesso un vento che era
lungo fiele nei pensieri di chi ti sapeva
come dentro a un mare – ora che il cuore è stretto
per tanta memoria dissolta, che morta
è la pietà
(Tratta da Paolo Bertolani, Piccolo cabottaggio, Contatto Edizioni, 2004)
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