Una campagna di
Lorenzo PalliniContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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“Franco Fortini - Memorie per dopo domani” è il titolo del mio documentario, un lavoro che mi impegna e appassiona da più di 5 anni. Non si tratta solo di un progetto personale, è il risultato di una serie di incontri ed esperienze, il frutto di tante voci che si uniscono per dare vita a un’immagine collettiva di Franco Fortini.
Ora questo film, per poter essere concluso e diffuso, ha bisogno anche del vostro aiuto. La campagna di raccolta fondi dal basso è partita il 28 novembre 2019 e dopo tre mesi molto intensi ha raggiunto ottimi risultati e una grande adesione diffusa. Per questo motivo abbiamo deciso di prolungare al 29 marzo 2020 la scadenza, per dare modo alle tante persone che ce lo hanno chiesto di poter contribuire.
Il mio incontro con questo autore è avvenuto nel 2014, quando, in collaborazione con il Centro Studi Franco Fortini di Siena, abbiamo realizzato una serie di iniziative intitolate “Memorie per dopo domani”, dal titolo di un breve scritto di Fortini pubblicato nel 1984.
Oggi quello stesso titolo, nel 25esimo anniversario della sua scomparsa, dà anche il nome al mio documentario, con il fine di riportare alla luce alcuni degli aspetti della vita di questo importante scrittore. Non per compiere un’operazione commemorativa o celebrativa, piuttosto per aprire e incoraggiare una riflessione sull’uso della memoria e, quindi, sul senso del lavoro culturale di Fortini.
Fortini al lavoro nel suo studio
Franco Fortini è una delle più importanti voci del nostro tempo, al pari di altri grandi intellettuali come Sartre, Brecht, Pasolini e Barthes. Una voce indipendente, uno spirito fortemente critico e animato da una grande passione, da un rigore etico e morale con pochi precedenti, sempre proteso alla ricerca delle “verità”.
Poeta, saggista, critico letterario, traduttore e insegnante, ha avuto una grande influenza sulle generazioni e i movimenti del ’68, specialmente tra i giovani. Oggi il suo nome è pressoché dimenticato, così come appaiono tramontati molti degli ideali per cui egli lottò e visse.
In un simile momento di disillusione, perdita di identità e memoria storica, in cui valori e diritti civili vengono sistematicamente calpestati, la figura di Fortini risulta simile a quella di un alieno. O di un fantasma. Eppure io ritengo debba essere recuperata, non solo in ambito accademico e in contesti intellettuali, ma nella vita di tutti i giorni e nelle nostre esistenze, come "nutrimento necessario". Come un modello di pensiero critico, che costantemente verifica se stesso e si mette in discussione, senza mai rassegnarsi a una visione semplificata o unilaterale del mondo.
Questo documentario tenta di ricostruire la formazione della visione poetica e politica di Fortini, recuperando tra le “macerie del passato” ciò che ancora può essere prezioso per il nostro presente e utile per il nostro futuro.
Prima della sua morte, avvenuta nel novembre del 1994, Franco Fortini ha donato alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena il suo archivio privato, comprendente lettere, manoscritti, documenti inediti, disegni e pitture. A seguito della donazione, di cui si è fatta tramite la moglie Ruth Leiser, si è costituito il Centro Studi Franco Fortini, con la finalità di promuovere l’opera edita e inedita di Fortini, per diffondere e valorizzare la sua grande eredità. Oggi l’Archivio ha assunto la denominazione di Centro interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini in “Storia della tradizione culturale del Novecento”.
I tanti materiali che egli ci ha lasciato, invece di essere conservati come reliquie del passato, sono sempre interrogati e usati come strumenti per costruire un futuro diverso. Ipotesi critiche per una società non obbediente alle parole d’ordine dei poteri di turno.
Oltre ai materiali provenienti dall'Archivio Fortini, ho scelto di inserire nel mio film diversi filmati storici, con l’idea fissa di farli “scontrare e reagire” (come fossero frammenti o schegge) in maniera dialettica con le immagini odierne. Ho utilizzato ad esempio estratti dal documentario del 1962 “All’armi siam fascisti!” di Lino Del Fra, Cecilia Mangini e Lino Micciché (Fortini fu autore del bellissimo testo guida del film); ma anche immagini di una vecchia libreria inglese bombardata, dove alcuni reduci cercano ostinatamente tra le macerie testimonianze utili da recuperare e salvare.
L’utilizzo dei filmati storici e delle registrazioni ha un costo legato ai diritti di distribuzione, un prezzo molto alto che non posso sostenere soltanto con le mie forze. Inoltre, dopo aver girato e premontato il documentario, per finalizzarlo ho adesso necessità di coinvolgere altri professionisti che mi supportino nella delicata fase di post-produzione: dalla color correction alle motion graphics, dalla colonna sonora originale al sound design. Insomma, tutto quanto possa contribuire a rendere questo film un’esperienza più coinvolgente per lo spettatore.
Ci sono vari modi in cui potete contribuire, mettendo una piccolissima cifra simbolica, fino a diventare veri e propri co-produttori del progetto.
L'obiettivo che ci siamo posti è ambizioso, sono sicuro che con il vostro aiuto riusciremo a centrarlo! Qualora non dovessimo raggiungere la cifra piena, cercherò di far fruttare al meglio quanto avremo messo insieme. Le ricompense vi saranno inviate in ogni caso, al termine del crowdfunding.
Sarete coinvolti e informati via mail e attraverso i canali social dei progressi della campagna, che vi invito a diffondere tra i vostri contatti e amici.
Ogni tipo di contributo contributo e ogni parola che spenderete per il progetto sarà fondamentale per la sua buona riuscita.
Grazie di cuore per quanto vorrete e potrete fare!
Ringrazio di cuore Elisabetta Galgani per il grande aiuto e sostegno in questa campagna (e non solo!), l'Archivio Fortini per la disponibilità e la preziosa collaborazione, Arianna Del Ministro per il logo ufficiale, l'AAMOD per aver messo a disposizione la moviola e i materiali che compaiono nel trailer, Eleonora Marino per averlo girato e Riccardo Bertini per le musiche. Un ringraziamento particolare a Valentina Faleri e Luca Lenzini, che sin da quelle prime "Memorie per dopo domani" non hanno mai smesso di incoraggiarmi e credere in questa avventura.
Videomaker, fotografo, montatore, lavoro da anni nel campo del documentario, anche come curatore di rassegne. Dal 2011 al 2018 sono stato resident videomaker per la galleria d'arte contemporanea FuoriCampo di Siena, curando documentazioni di mostre e installazioni di videoarte. Dal 2009 al 2016 ho fatto parte della società di produzione Humans Artis, con cui ho realizzato tra l’altro il progetto di video partecipativo REACTION ROMA e curato il montaggio del documentario "A Theoretical Life". Assieme alla giornalista Elisabetta Galgani, ho fondato nel 2014 l’associazione culturale Marmorata169, che si propone d’indagare le trasformazioni urbane attraverso varie arti, partendo da un condominio nel quartiere Testaccio di Roma.
Oggi porto avanti diversi progetti con associazioni e ONG, tra cui Legambiente e Save the Children, curando la parte fotografica e video.
Un autoritratto di Fortini
Poeta, saggista, traduttore, critico letterario e intellettuale marxista, insegnante, è stato una figura di riferimento per intere generazioni. Nato a Firenze il 10 settembre 1917, vive in quella città gli anni giovanili, entrando in contatto sia con i protagonisti della stagione dell’Ermetismo, sia con gli intellettuali che prima della guerra hanno fatto la storia della cultura italiana, da Montale a Noventa e Vittorini. Esule in Svizzera a seguito dell’8 settembre, ha partecipato alla Resistenza in Valdossola. Al termine della guerra, con la moglie Ruth Leiser si trasferisce a Milano, dove resterà per gran parte della sua vita. Diventato redattore del «Politecnico», dal 1948 al 1953 lavora alla Olivetti, collaborando come copywriter fino agli anni ’60. Scrive per numerose riviste e quotidiani, tra cui «Avanti!», «Comunità», «Officina», «Quaderni rossi», il «Manifesto», «L’Espresso», il «Corriere della Sera». È stato a lungo collaboratore della casa editrice Einaudi. Ha pubblicato numerose raccolte poetiche e nel 1985 gli viene conferito il Premio Montale-Guggenheim per la poesia.
Ha lavorato a lungo come insegnante e negli ultimi anni della sua vita ha tenuto la cattedra di Storia della critica letteraria presso l'Università di Siena. Muore a Milano il 28 novembre 1994.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
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