GENDER VISION - Percezione Sincretica di Identità

Mostra d'arte contemporanea 

Premessa_ Nell’ultimo anno, in Umbria, sono state registrate alcune vicende di stampo omofobo. Fatti di cronaca non legati ad atti di violenza fisica, ma a forme di violenza verbale ed istituzionale.

Queste subdole ma sostanziali forme di omofobia sono il punto di partenza di un’analisi sulla società etero-normata, che vede l’identità personale e sessuale delimitata in un confine chiuso e invalicabile. In risposta a questi eventi, nel 2020 si celebrerà il primo Umbria Pride - fino alla scorsa edizione l’evento era limitato alla sola città di Perugia. Un’ulteriore occasione per fare rete nel territorio umbro e diffondere con maggiore forza l’affermazione pubblica di tutte le possibili identità di genere e orientamento sessuale, usando la cultura come mezzo per difendere i diritti della persona.

Concept_ La mostra vuole indurre ad utilizzare il dispositivo poetico del sicretismo infantile: la funzione che nella psiche infantile assume la realtà esterna, non nei suoi particolari ma nel suo insieme. Il bambino ragiona per blocchi coerenti. Questi non sono né analizzati, né costruiti, né organizzati, né strutturati. I rapporti tra dettaglio e globalità dell’oggetto non sono consapevoli. Le analogie non sono mediate ma immediate: la realtà quindi viene percepita per l’appunto sincreticamente. "Un bimbo nasce arcobaleno per poi perdere sfumature e acquisire pregiudizi. Quello che può fare un (adulto) è tenere gli occhi aperti per capire quando l’animo del pascoliano fanciullino perde d’ingenuità e lì intervenire" (cit. B. Massaro). La mostra offre una percezione sincretica del concetto di identità. Troppo spesso, tutto viene definito attraverso dicotomie semplici: dentro/fuori – uomo/donna – bianco/nero. La realtà viene elaborata in categorie. È facile rendersi conto che tra il bianco e il nero esistono una miriade di colori e sfumature. Alcune di questi colori disegnano il variegato mondo queer. L’aggettivo queer ingloba un ampio spettro di persone che non si identificano in categorie chiuse, che limitano le proprie identità. Parlare di queer significa accettare molteplici possibilità e mettere in discussione l’identità predeterminata e immutabile. L’insieme delle opere selezionate vuole creare una nuova immagine globalizzata di identità consegnando alla volontà della singola persona il diritto assoluto all’autodeterminazione, evitando sovrastrutture e stereotipi.