Una campagna di
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Sono Bruno Piotti, presidente dell’Associazione per un archivio dei movimenti (www.archiviomovimenti.org), da mesi stiamo lavorando alla mostra, e relativo catalogo, “Gli anni del 68. Voci e carte dall’archivio dei movimenti” che si terrà dal 27 gennaio al 26 febbraio 2017 al Palazzo Ducale di Genova (Loggia degli Abati).
La mostra, curata da Giuliano Galletta, Roberto Rossini, Manlio Calegari e Sandro Ricaldone, renderà visibile per la prima volta una ricca selezione delle migliaia di documenti - volantini, opuscoli, manifesti, libri, riviste, fotografie, video, filmati, oggetti - raccolti, ordinati e conservati nell’Archivio dei movimenti, fondato nel 2009, e che ha sede presso la Biblioteca Berio.
Il nostro obiettivo è offrire lo spaccato, ricco ma inevitabilmente frammentario, di una stagione fondamentale della storia del Novecento. Un periodo che ruota intorno alla data fatidica, per l’appunto il 68, ma si irradia, tra continuità e discontinuità, rotture e controverse genealogie, sull’intero ventennio 1960-1980. Per questo i curatori hanno pensato di intitolare la mostra, con un piccolo gioco di parole, “Gli anni del 68”. Facendo parlare i documenti e ascoltando le voci dei protagonisti dell’epoca, ma senza inseguire miraggi di neutralità storica, la mostra proverà a far emergere la capacità del 68 di esercitare una critica permanente nei confronti della realtà esistente. Questa applicazione infaticabile della critica, pur con tutte le sue contraddizioni e aporie, rese possibile una stagione ricca di lotte e di mobilitazioni “dal basso”, di forme di democrazia diretta e partecipativa.
Vogliamo favorire in tutti i modi l’incontro con un pubblico il più esteso possibile, anche se lontano per esperienza, età o storia personale da quel momento storico, per informarlo, coinvolgerlo e stimolarlo alla discussione nei confronti di quel recente passato.
La stagione delle grandi lotte operaie e studentesche ha visto infatti la nascita di movimenti, basti pensare al femminismo, che hanno saputo contaminare la sfera personale con quella politica, prefigurando problematiche di assoluta attualità.
La mostra, complessa sia sul fronte dei contenuti che su quello dell’allestimento, si basa sul lavoro volontario e sull’autofinanziamento, chiediamo quindi a tutti di darci una mano.
Le ricompense che offriamo ai nostri sostenitori che le desiderano potranno essere ritirate direttamente alla mostra; la spedizione è prevista solo per le offerte superiori ai 50 euro.
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