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35 anni di riprese condensate in 500 nastri per 700 ore di girato. Un’enormità di immagini, parole, situazioni, volti, luoghi. È l’archivio privato di Enrico Ghezzi.
Da qualche tempo un manipolo di donne e uomini ci sta affondando la testa per farne, insieme a lui, un film: Gli ultimi giorni dell'umanità.
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Alle Giornate degli autori a Venezia, ad agosto, insieme a Enrico, abbiamo presentato l'idea, un attimo dopo siamo entrati nel vivo autoproclamandoci redazione: eccedance.
Una banda di pittori, filosofi, sensitivi, scienziate del suono e della natura, giovani fiori, lepri dell’editing, incantatori di chiodi, qualche bandito in attesa di giudizio, non mancano né viziosi né informatici. Si incontrano e dicono: Si può fare.
[I nostri nomi e i credit li trovate tutti qui]
L’archivio di Enrico Ghezzi è una cosa rara, preziosa, dispersa e dispersiva. - Vogliamo farne un F I L M - di perle e giravolte, di corse e fisseità.
Per affrontarlo, abbiamo implementato lo sviluppo di un software ad hoc grazie agli amici di Cubotto.org. Più di 500 cassette sono state così acquisite, digitalizzate, scoperte, sono diventate un archivio.
[Per i più curiosi, descriviamo l’archivio nel testo TrattamentoTractatus, a questo link]
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Da settembre 2018, spinti più dalla follia che dall’economia, in regime di autoproduzione, lavoriamo senza sosta per creare le condizioni e le possibilità di questa idea, di questo film. Questa raccolta fondi è necessaria per permettere a tutto questo di realizzarsi nella forma che merita e far fronte alle necessità tecniche, logistiche e materiali che essa comporta.
Le donazioni raccolte andranno a sostenere le spese necessarie ad alimentare il lavoro di ricerca, catalogazione, metadatazione, sonorizzazione, montaggio e smontaggio dell’archivio e produrre il film Gli ultimi giorni dell’umanità. Una redazione di 15 persone è già all’opera da maggio 2019 e necessità di mezzi e sostegno.
L’obiettivo è presentare Gli ultimi giorni dell’umanità a gennaio 2021.
Mario Martone, tra i primissimi sostenitori del progetto, a Venezia ha aperto l'incontro dicendo: «Questo è un film necessario».
Béla Tarr, nel consegnare a Enrico Ghezzi il premio Utopia a Locarno, lo scorso agosto, ha iniziato il suo discorso con un esplicito «I want to say thank you to Enrico».
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