Una campagna di
Valentina Benvenuti; Matteo De Checchi; Francesca Bonadiman; Salvatore CutrìContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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Hospital(ity) school - una scuola per il ghetto di Rosarno
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La nostra lotta non si è fermata e non si fermerà!
Dopo aver passato una buona parte del 2016 all'interno dei principali "ghetti" del Sud Italia, da Rosarno a Boreano, da Rignano a Cassibile, e dopo una serie di corsi di prima alfabetizzazione promossi all'interno del ghetto di Rosarno, il Collettivo Mamadou di Bolzano lancia una raccolta fondi per la costruzione di una struttura polifunzionale da inserire all'interno del ghetto di Rosarno; qui, infatti, più di 2500 braccianti africani, sfruttati e invisibili, raccoglitori della frutta e della verdura che poi finisce sopra le nostre tavole, vivono in condizioni drammatiche tra latrine a cielo aperto, spazzatura, mancanza totale di servizi minimi, disinteresse istituzionale e criminalità organizzata.
Da anni ripetiamo che la lotta dei braccianti è la nostra lotta, che "la parola è la sola arma in grado di difendere i propri diritti e di affermare i propri bisogni".
Che cosa finanzierete?
I vostri contributi serviranno a realizzare una struttura in legno, ecosostenibile, da inserire all'interno del ghetto di Rosarno e costruita in collaborazione con un gruppo di richiedenti asilo. La struttura avrà tre funzioni: sarà un primo punto medico gestito da una serie di ambulatori popolari sparsi in Italia; diventerà una scuola con corsi organizzati da SOS Rosarno e dal Collettivo Mamadou; infine sarà un punto legale gestito da avvocati che lavorano nella Piana di Gioia Tauro.
Per ogni donazione sopra i 20 euro avrete l'onore di veder intagliato il vostro nome e cognome in una parete in legno della struttura.
Fasi del progetto
1. Nel mese di giugno 2017 l'intera struttura sarà costruita in un laboratorio di falegnameria trentino in collaborazione con un gruppo di richiedenti asilo e Brave New Alps.
2. Nel mese di settembre la struttura, a moduli scomponibili, sarà trasportata e rimontata all'interno del ghetto di Rosarno grazie alla collaborazione di SOS Rosarno.
3. Da ottobre 2017, in concomitanza con l'inizio della stagione agrumicola nella Piana di Gioia Tauro, la struttura entrerà a far parte definitivamente del ghetto come punto sanitario, scolastico e legale.
Biografia essenziale
Matteo De Checchi
Insegnante di lettere, storico e collaboratore del Progetto Meltingpot.org e Global Project. Nasce il primo settembre del 1978 a Padova. Mi laureo, quasi per sbaglio, in storia delle culture prima e scienze storiche poi. Ho sempre guardato il mondo con gli occhi degli altri, ho sempre rincorso il vento perché tutti sono miei fratelli e mie sorelle. Vivo a Bolzano da dieci anni ma il mio spirito è lì tra loro, emarginati e sfruttati.
Valentina Benvenuti
Nata in un caldo Ferragosto del 1995 a Bolzano, al secondo anno di Medicina Veterinaria. Sono da sempre animata da un'accesa curiosità di scoprire e e conoscere realtà nuove e diverse dalla mia, cercando, nel mio piccolo, di portare un sorriso ovunque cali l'ombra. Per questo motivo, tra un esame e l'altro, da gennaio 2016 giro i ghetti del Sud Italia denunciando le condizioni disumane e le ingiustizie che quotidianamente molto braccianti subiscono. Voglio essere la voce di queste persone emarginate e invisibili alla società. Un nuovo mondo è possibile se lo costruiamo tutti insieme.
Franscesca Bonadiman
Architetto e insegnante di lingua tedesca. Nasce il 27 gennaio 1983 in provincia di Trento. Mi laureo in Architettura e successivamente mossa da spirito di avventura e di curiosità ad affacciarmi sul mondo e le sue diverse realtà, parto come volontaria prima in Tanzania e successivamente in Nepal. Decido poi di trasferirmi nella viva e grigia Berlino dove ho vissuto per quattro anni. Rientrata in Italia ho conosciuto il Collettivo Mamadou e, trovando da subito il loro spirito e operato molto interessante e a me affine, ho deciso di partecipare in prima persona per vedere e vivere da vicino la situazione nei ghetti di Rosarno. Da lì nasce l'idea di realizzare una struttura multifunzionale, progettata assieme a due amici-colleghi con i quali da anni ci occupiamo di architettura sociale.
Salvatore Cutrì
Nato nel 1992, originario di Fronti, un piccolo paesino del comune di Lamezia Terme provincia di Catanzaro. Oggi residente a Bolzano. 2000, niente Millennium Bug, quindi ho deciso di dedicarmi al teatro e in particolare al teatro popolare. Negli anni ho seguito diversi corsi organizzati dallo stabile di Bolzano: “Giovani in scena”, svolto da Paolo Rossi, Sottosopra il teatro e recentemente, con David Riondino, un percorso su Boccaccio. Membro attivo di Cababoz, compagnia giovanile provinciale. Dal 2014 operatore di uno spazio ricreativo bolzanino. Ho avuto modo di conoscere meglio Matteo e Valentina in un percorso sull’anticamorra a Scampia. Mi hanno raccontato delle condizioni dei braccianti, dei ghetti e del caporalato. Io ricordavo quando “il furgoncino” passava a prendere mio nonno e lo portava nei campi a raccogliere i pomodori, lì la scintilla o meglio l’incendio. Dobbiamo raccontarlo!
Michele Rossa
Architetto, nasce a Belluno il 18 dicembre 1983, collabora da 6 anni con vari studi professionali di Padova in cui si occupa prevalentemente di ristrutturazioni e nuove costruzioni nell'ambito residenziale, commerciale e direzionale. Ha partecipato a numerosi concorsi di progettazione per Paesi in via di sviluppo, da sempre appassionato di viaggi e fotografia.
Lionella Biancon
Architetto, nasce a Mestre, Venezia il 20 novembre 1984, appassionata di cooperazione e progettazione partecipata si definisce "migrante " per natura. A una prima collaborazione in Mali seguono diverse esperienze di cooperazione in Nepal, Kenya e Tanzania. Lavora per un periodo in Inghilterra e poi in Italia. Partecipa a diversi concorsi di progettazione per Paesi emergenti. Appassionata di fotografia e grafica.
Contatti: collettivomamadou@gmail.com
Hospital (ity) school
Our struggle did not stop and it won’t!
After having spent a good part of 2016 inside the main “ghettos” of southern Italy, from Rosarno to Boreano, from Rignano to Cassibile, and after running a series of courses of first alphabetisation in the Rosarno ghetto, Mamadou Collective from Bolzano launches a crowd funding campaign to build a multiuse structure that will be assembled in the Rosarno Ghetto later in 2017. Here, more than 2500 day labourers, exploited and invisible African people who pick the fruit we find daily on our dining table, live in horrible conditions with open-air latrines, trash, total lack of minimum services, institutional indifference and organised crime.
For years we have been saying that these people’s struggle is our struggle, that “the word is the only weapon capable of defending our rights and affirming our needs”.
What you will support
Your donation will be used to finance the building of a low-energy wooden structure, to be placed in the Rosarno Ghetto. The structure will have three functions: it will host a first medical support station managed by several popular clinics across Italy; it will become the place to organise language classes run by SOS Rosarno and Mamadou Collective; it will host a legal advice point run by lawyers working in the Gioia Tauro plane.
For each of you donating more than 20 euros you’ll have your name carved into a wooden wall of the structure.
Project phases
1. In June 2017 the entire structure will be built in a wood workshop in Trentino, Italy, with the help of a group of asylum seekers and in collaboration with Brave New Alps.
2. In September 2017 the structure, entirely composed of modules, will be shipped to Rosarno thanks to the help of SOS Rosarno and will be assembled inside the Rosarno ghetto.
3. From October 2017 onwards, in conjunction with the start of the citrus fruit picking season in the Gioia Tauro plane, the structure will start to be used, becoming part of the ghetto as a medical, educational and legal support point.
Contatti: collettivomamadou@gmail.com
Hospital (ity) school
Unser Einsatz hat nicht aufgehört und wird auch nicht aufhören!
Das Kollektiv Mamadou aus Bozen hat 2016 viel Zeit in den größten „Ghettos“ Süditaliens verbracht – Rosarno, Boreano, Rignano, Cassibile – und hat im Ghetto von Rosarno angefangen, Alphabetisierungskurse zu organisieren. Jetzt beginnt das Kollektiv eine Spendenaktion für den Bau eines multifunktionalen Hauses innerhalb dieses Ghettos, in dem mehr als 2500 afrikanische ausgebeutete und „unsichtbare“ Landarbeiter leben, die Obst und Gemüse für unseren täglichen Bedarf ernten. Die Lebensverhältnisse sind dramatisch: Toiletten unter freiem Himmel, Abfall auf der Straße, Mangel an minimalen Dienstleistungen, organisierte Kriminalität, und all das Begleitet von einem totalen Desinteresse von Seiten der Institutionen.
Seit Jahren wiederholen wir, dass der Überlebenskampf dieser Landarbeiter auch unserer ist: „Das Wort ist die einzige Waffe, die in der Lage ist, die eigenen Interessen und Rechte zu verteidigen und die eigenen Bedürfnisse zum Ausdruck zu bringen“.
Wozu wird deine Spende beitragen?
Eure Beiträge werden dazu dienen, eine umweltfreundliche Holz-Architektur zu bauen, die am Ende des Sommers im Ghetto von Rosarno zusammengesetzt wird. Das kleine Haus wird drei Funktionen erfüllen: Eine Arztpraxis, betrieben von verschiedenen italienischen Volksambulatorien; eine Italienisch-Schule, deren Kurse von SOS Rosarno und dem Kollektiv Mamadou organisiert werden; und zuletzt ein Rechtshilfesitz geführt von Rechtsanwälten, die in der Umgebung arbeiten.
Jede Spende über 20 Euro wird namentlich auf einer Holzwand der Struktur dokumentiert.
Stufen des Projekts:
1. Im Juni 2017 wird die ganze Holzstruktur in einer trentinischen Schreinerei in Zusammenarbeit mit einer Gruppe von Asylbewerbern und Brave New Alps gebaut.
2. Im September wird die Struktur aus zusammensetzbaren Modulen mit der Hilfe von SOS Rosarno nach Süditalien transportiert und im Inneren des Ghettos zusammengebaut.
3. Ab Oktober 2017, mit Beginn der Erntesaison von Zitrusfrüchten, wird die Struktur Teil des Ghettos werden und als medizinischer, schulischer und rechtlicher Unterstützungspunkt dienen.
Unser Kontakt: collettivomamadou@gmail.com
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