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Una fanzine, una serie di eventi e mostre fotografiche, per raccontare la resistenza del* attivist* queer in Libano, Giordania e Tunisia.
Nel 2017, un gruppo di attivist* ha dipinto un gigantesco murales su un palazzo del centro di Beirut che raffigura due uomini che si abbracciano. Posso sentire il tuo silenzio, dice uno all’altro. Il messaggio, rivolto alle persone queer, è chiaro: siamo qui, non siete soli.
Oggi quel murales è ancora in piedi nonostante le bombe israeliane, mentre le battaglie per i diritti civili vacillano di fronte all’uso politico dell’identità e a una sempre maggiore polarizzazione in Medio Oriente. Quando confini fisici e simbolici costruiscono muri che non lasciano intravedere l’altro, rimettere al centro storie fluide, queer, è un atto resistente.
Tra il 2018 e il 2023, Daniela Sala ha incontrato più volte, intervistato e fotografato decine di attivist* queer in Libano, Tunisia e Giordania, realizzandone un ritratto intimo e collettivo che percorre geografie al margine dell’eteronormatività, popolate da identità sfaccettate e molteplici che non si rispecchiano nella narrazione orientalista di vittime oppresse, la cui unica speranza sarebbe in Occidente.
“I Hear Your Silence” nasce per ribaltare questa narrazione univoca, dando spazio alle voci di chi non si arrende. Per secoli, il colonialismo ha imposto una visione rigida e binaria del genere e della sessualità, cancellando le diverse espressioni di identità presenti nel Sud del mondo. Questo progetto non si limita alla documentazione: è un invito al dialogo, a mettere da parte pregiudizi e stereotipi, per lasciarsi ispirare dalla forza e dalla creatività di queste comunità.
Attraverso le immagini di Daniela, le parole incisive dell’attivista e scrittore Hasan Kilani e gli incontri diretti con l* attivist*, potete sostenere la costruzione di ponti solidali e non-binari tra le due sponde del Mediterraneo.
In un momento storico in cui la sopravvivenza del* attivist* queer in Palestina e in Libano è a rischio innanzitutto a causa dell’occupazione israeliana, la libertà delle persone queer in Tunisia e in Egitto è minacciata da regimi autoritari sostenuti politicamente e finanziariamente dall’Occidente e i diritti civili sono sotto attacco nell’Europa guidata dalle destre sovraniste , crediamo sia urgente mettersi in ascolto per costruire reti di sostegno e solidarietà.
FADA Collective vuole provare a indossare in maniera sempre più consapevole le lenti di una narrazione giornalistica decoloniale e di genere. Vi proponiamo di farlo insieme a noi, sostenendo la pubblicazione di una fanzine che restituisce, con le parole del* protagonist*, le esperienze del* attivist* queer fotografat* per anni da Daniela Sala. Alla pubblicazione della fanzine, seguiranno una serie di incontri di partecipazione e scambio durante i quali saranno presenti l* attivist* che hanno partecipato al progetto fotografico.
La tua donazione ci permetterà di:
Leggera, autoprodotta e autodistribuita. A differenza di un libro fotografico, che per costi e modalità di fruizione rischierebbe di rimanere relegato a una ristretta cerchia di appassionati, la fanzine è lo strumento ideale per restituire questo progetto alla comunità protagonista, così come a chi deciderà di sostenerlo, in maniera agile, sostenibile e onesta.
La fanzine sarà realizzata e stampata in formato A5 su carta riciclata. Utilizzeremo il metodo di stampa a basso impatto ambientale Risograph. Includerà circa 30 scatti fotografici e due saggi originali firmati dall’attivista queer palestinese-giordano Hasan Kilani. La fanzine includerà anche una lista di associazioni e risorse utili per attivist* queer e per chiunque sia interessat* ad approfondire il tema.
L’anno prossimo, inoltre, organizzeremo cinque eventi di presentazione della fanzine in Italia. Abbineremo l’esposizione fotografica a una serie di incontri e talk con l* attivist*. Saranno opportunità uniche per mettersi in ascolto, porre domande, e soprattutto costruire ponti tra le comunità queer del Mediterraneo e il pubblico italiano. Parteciperanno agli eventi la fotografa Daniela Sala insieme ad Hasan Kilani, Judah, Musa Shadeedi e altr* attivist* coinvolt* nel progetto.
Daniela Sala è una fotografa e giornalista, co-fondatrice del collettivo FADA. Come fotografa lavora soprattutto su progetti a medio e lungo termine, con un approccio documentario. Ha lavorato in Libano, Giordania, Siria ed Iraq occupandosi oltre che di identità e attivismo, di giustizia climatica e sfruttamento.
Hasan Kilani è un attivista e scrittore queer palestinese-giordano, con oltre dieci anni di eseperienza nel settore umanitario e della cooperazione. Specializzato nell’ambito dell’inclusione e della diversità di genere, Hasan è impegnato nella promozione di uguaglianza ed emancipazione delle comunità marginalizzate. È titolare di un master in Politiche Queer Femministe Transnazionali alla SOAS University di Londra.
Questo progetto è curato e realizzato da:
FADA è un collettivo di reporter multimediali indipendenti, nato nel 2020, che documenta e racconta il mondo attuale con le sue interconnessioni e complessità. Lavoriamo con comunità locali, società civile, attivisti e decisori politici per aprire spazi di dialogo sulla partecipazione civica e il ruolo del giornalismo, guardando oltre i media tradizionali.
TIRATURA è la scommessa di un ravennate, una brasiliana e un toscano che, dopo aver girato un buon pezzo di mondo, hanno deciso di portare a Ravenna e in Italia le loro esperienze artistiche ed educative, i loro libri, la loro passione per raccontare storie con immagini, la possibilità di farlo utilizzando il metodo di stampa più eco-sostenibile. Crediamo che: la fotografia possa dire molto, basta che non si parli addosso. La carta abbia un futuro, purché sia riciclata. La pubblicazione fotografica possa ampliare il suo pubblico, se ne ha voglia.
*** ENGLISH ***
A fanzine, a series of events, and photographic exhibitions to tell the stories of the resistance of queer activists in Lebanon, Jordan, and Tunisia.
In 2017, when a group of activists - as part of a campaign to counter toxic masculinity and homophobia - drew a graffiti portraying two men hugging which reads “I hear your silence”. The message, towards the queer people who could listen was quite loud: we are here, you are not alone.
Today, that mural still stands despite Israeli bombs, while the battles for civil rights falter in the face of the political exploitation of identity and increasing polarization in the Middle East. When physical and symbolic borders build walls that obscure the other, bringing fluid, queer stories to the forefront becomes an act of resistance.
Between 2018 and 2023, Daniela Sala repeatedly met, interviewed, and photographed dozens of queer activists in Lebanon, Tunisia, and Jordan, creating an intimate and collective portrait that traverses geographies on the margins of heteronormativity. These geographies are inhabited by multifaceted and diverse identities that challenge the orientalist narrative of oppressed victims whose only hope lies in the West.
“I Hear Your Silence” aims to overturn this one-dimensional narrative, amplifying the voices of those who refuse to give up. For centuries, colonialism has imposed a rigid, binary view of gender and sexuality, erasing the diverse expressions of identity present in the Global South. This project goes beyond documentation: it is an invitation to dialogue, to set aside prejudices and stereotypes, and to be inspired by the strength and creativity of these communities.
Through Daniela's images, the powerful words of activist and writer Hasan Kilani, and direct encounters with the activists themselves, you can support the building of non-binary and solidarity-driven bridges between the two shores of the Mediterranean.
Why talk about this now?
In a historical moment where the survival of queer activists in Palestine and Lebanon is primarily at risk due to the Israeli occupation, where the freedom of queer people in Tunisia and Egypt is threatened by authoritarian regimes politically and financially supported by the West, and where civil rights are under attack in a Europe led by far-right sovereigntist movements, we believe it is urgent to listen and build networks of support and solidarity.
The FADA Collective aims to increasingly embrace a decolonial and gender-aware lens in journalistic storytelling. We invite you to join us in this effort by supporting the publication of a zine that conveys, in the voices of its protagonists, the experiences of queer activists photographed over the years by Daniela Sala. Following the publication of the zine, there will be a series of participatory and exchange-focused events featuring the activists who contributed to the photographic project.
Why support this project?
Your donation will allow us to:
Who we are
Daniela Sala is a photographer and journalist, co-founder of the FADA Collective. As a photographer, she focuses on medium- and long-term projects with a documentary approach. Her work in Lebanon, Jordan, Syria, and Iraq has covered themes of identity, activism, climate justice, and exploitation.
Hasan Kilani is a Palestinian-Jordanian queer activist and writer with over a decade of experience in the humanitarian and development sectors. Specializing in gender diversity and inclusion, Hasan is dedicated to promoting equality and empowerment for marginalized communities. He holds a master’s degree in Queer Feminist Transnational Politics from SOAS University in London.
About the project
This project is curated and executed by:
FADA is a collective of independent multimedia reporters founded in 2020, dedicated to documenting and narrating the interconnected complexities of the contemporary world. We collaborate with local communities, civil society, activists, and policymakers to foster dialogue on civic participation and journalism’s role, always looking beyond traditional media.
TIRATURA is the brainchild of a team composed of a Ravenna native, a Brazilian, and a Tuscan who, after traveling extensively, decided to bring their artistic and educational experiences, their passion for storytelling through images, and the most eco-sustainable printing techniques to Ravenna and Italy. We believe that: Photography can be profoundly expressive, as long as it doesn’t talk over itself. Paper has a future, as long as it’s recycled. Photographic publications can reach broader audiences, if they choose to.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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