Una campagna di
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Cari amici, oggi, 3 luglio, è un anno da quando, inaspettatamente, Lorenzo è “andato avanti”.
Sabato scorso siamo andati al Bosco per ricordarlo e fare il punto e desideriamo condividere con tutti voi lo stato di avanzamento del progetto.
La messa a dimora delle piantine, iniziata con la partecipazione di molti di voi il 25 febbraio è stata portata a termine con le ultime integrazioni circa un mesetto fa.
Il Bosco è piccolo sia per estensione che per crescita, ma resiliente: nella parte destinata a frutteto quasi tutti i piantini hanno attecchito, e così per gli arbusti, forse c’è qualche perdita tra le “alto fusto” e qualche zona ancora da infoltire ma, vista la stagione, sia le sostituzioni laddove le piante non hanno resistito che eventuali integrazioni avranno luogo nella stagione fredda in modo da assicurare loro le migliori possibilità di successo.
Qualche piantina ha fiorito e alcune, gelsi neri, gelsi bianchi e uva spina, addirittura fruttificato!
I sentieri e le aree sosta risultano ben disegnate grazie al recente taglio dell’erba e all’allestimento di tronchi per le sedute che disegnano i due cerchi delle “radure”.
Ora stiamo lavorando alla progettazione del cartello che indicherà la destinazione dell’area, pensiamo a una lastra in acciaio cor-ten con scritta eseguita con taglio laser da installare all’ingresso del bosco e stiamo cominciando a pensare se e come allestire ulteriormente le aree sosta. Inoltre, per comunicare i contenuti del progetto, stiamo valutando la possibilità di utilizzare un QR code che rimandi ad una sezione dedicata del sito dell’azienda agricola e/o della cooperativa.
I fondi ad oggi disponibili coprono completamente i costi relativi alle piantumazioni ed alla manutenzione degli alberi per tre anni, ed abbiamo un avanzo che dovrebbe essere più che sufficiente per il cartello di ingresso di cui sopra, ma su questo non abbiamo ancora preventivi, prevediamo comunque una rimanenza per ulteriori interventi sulle aree sosta.
Desideriamo ricordarvi che Il Bosco di Lorenzo è di tutti ed è accessibile a tutti, a pochi passi dal centro della frazione Mandria di Chivasso, ed è possibile visitarlo in qualsiasi momento.
Grazie di cuore per il vostro supporto e la vostra vicinanza.
Grazie a tutte le fantastiche persone che hanno partecipato alla giornata di sabato 25!
Ci siamo ritrovati al campo per lavorare insieme piantando gli alberi del Bosco di Lorenzo. Un'occasione per ritrovarsi, ricordare, e costruire per il futuro.
Primo evento di messa a dimora degli alberi che andranno a formare il Bosco di Lorenzo. Sarà l'occasione per ritrovarci, ricordare Lorenzo e mettere le mani nella terra che ospiterà l'ecosistema che diventerà il suo bosco.
Programma:
ore 10:00 ritrovo presso La Piemontesina
ore 10:15 camminata di 5/10 min. fino al campo (il campo è adiacente ad una sterrata, sarà quindi possibile l’utilizzo dell’auto per chi ne avesse necessità)
ore 10:30 tutti nel campo a scavare e piantare!
ore 12:00 ritorno alla Piemontesina per un momento di condivisione e un piccolo aperitivo
La famiglia, amicə e colleghə di Lorenzo Vinci, in collaborazione con:
“Il Bosco di Lorenzo – un progetto generativo” nasce per ricordare e onorare la vita di Lorenzo Vinci, prematuramente scomparso il 3 luglio 2022.
Lorenzo ha scelto di orientare la propria carriera ed il proprio impegno a quelle realtà che rispecchiavano i suoi ideali di un mondo più giusto, più equo e più solidale, centrandola, anche forzando un po' gli ambiti della sua laurea in giurisprudenza, sulla finanza etica e l’economia sociale.
Tra i suoi tanti impegni professionali vogliamo ricordare quelli per lui più significativi e identitari: la presidenza di MAG4 Piemonte, storica cooperativa della finanza etica torinese, la direzione di “InVerso”, incubatore di imprese sociali del Comune di Roma e in ultimo l’incarico in Banca Etica presso l’Ufficio Modelli di Impatto e VSA (Valutazione Socio-Ambientale) con i colleghi Tommaso Rondinella e Andrea Abbate.
Coerentemente con la propria idea del mondo Lorenzo ha sempre avuto un vivo interesse verso l’agricoltura sostenibile e l’ambiente, testimoniato anche dall’impegno in qualità di Presidente di AIAB Piemonte (Associazione Italiana Agricoltura Biologica).
A latere l’amore per il teatro, condiviso con il fratello Mario, nato quando Lorenzo giovanissimo “batteva” la provincia torinese con lo storico GTT, gruppo teatro territorio, al seguito del geniale regista Gianni Serra. Negli anni ha sempre coltivato questa passione, a volte calcando la scena e in altri periodi quale spettatore attento e appassionato.
Nella vita privata, da orgoglioso nativo del quartiere operaio di Santa Rita a Torino si è ritrovato a vivere prima nelle colline di Gassino e poi in mezzo ai campi del Canavese. Man mano ha sviluppato un amore verso la natura, un orticello nel giardino, e, negli ultimi anni, il sogno utopico di “fare un bosco”, guidato dal desiderio di riconquistare gli spazi antropizzati e industrializzati della campagna per restituirli al caos vitale degli ecosistemi naturali.
Per questo abbiamo pensato di portare avanti i suoi ideali e la sua passione, realizzando tutti insieme “Il Bosco di Lorenzo”.
L’offerta dell’azienda agricola “La Piemontesina” di ospitare Il Bosco di Lorenzo ci ha da subito entusiasmato: la Piemontesina infatti è una realtà viva, vivace ed innovativa che ha a cuore la protezione dell’ambiente, l’agricoltura sociale, la sostenibilità e la cura del territorio, valori che Lorenzo condivideva e per cui lottava.
L’azienda si trova nella frazione Mandria di Chivasso (TO), storica tenuta di casa Savoia di notevole interesse architettonico, a due passi dalla frazione Molliette di Caluso, casa di Lorenzo.
Tra le sue attività maggiormente innovative il primo agriasilo d’Italia, il maneggio e l’attività con gli asini, un vivaio di alberi forestali e antiche varietà da frutto, la coltivazione della canapa e molto altro; per saperne di più: https://www.lapiemontesina.it/
I bimbi dell’agriasilo
Il progetto "Il Bosco di Lorenzo" comprende la creazione di un piccolo bosco e di un’area sosta immersa nello stesso.
Tiglio in livrea autunnale
Il bosco proposto sarà composto da un misto di alberi forestali ad alto fusto con un ciclo di vita più lungo, e un misto di alberi da frutto e arbusti, per permettere l’alimentazione e il rifugio agli animali selvatici.
La gestione del bosco in queste modalità sarà promotrice di uno sviluppo della fauna selvatica che avrà la possibilità di nidificare tra gli arbusti più fitti, e non sarà disturbata durante le fasi di pulizia e gestione degli alberi.
Le essenze che verranno piantate saranno indicativamente:
Alberi forestali ad alto fusto: Querce, Tigli, Pioppi, Ciliegio selvatico (prunus avium), Noce nostrano (junglans regia), Carpino nero, qualche esemplare di Acero campestre, Frassino (frassino excelsior)
Arbusti per il sottobosco: corniolo, biancospino, ligustro, fusaggine, sanguinello, rosa canina
Piante da frutto: meli antichi, melo e/o pero cotogno, melannurca, mela a polpa rossa, banano di montagna (asimina triloba), gelso, melograno
Perché gli alberi da frutto?
- perché crescono abbastanza velocemente, e possono quindi creare zone verdi e piacevoli in attesa degli alberi più grandi e lenti
- perché bimbi, visitatori e i passanti possano goderne ed entrare in relazione con il luogo anche attraverso il gusto e l’olfatto
- perché attirano svariate specie di insetti, uccelli ed altri animali che potranno trovare rifugio e nutrimento
L’area sosta vuole essere uno spazio vivo, accessibile e sfruttabile per le varie attività della Piemontesina (per esempio dai bambini dell'agriasilo), per tutte le persone che partecipano al progetto e per tutti gli eventuali visitatori "di passaggio".
Dato l’amore e l’esperienza di Lorenzo in campo teatrale, l’idea guida per l’area sosta è quella di uno spazio scenico molto naturale e ben integrato con l boschetto circostante, sfruttabile anche per attività teatrali, strutturata quindi in modo tale da avere uno spazio scenico e uno spazio per gli spettatori.
L’area individuata è di circa 70 per 100 metri, confinante con strada sterrata sui lati sud e est, a ovest un sentiero utilizzato per attività ippiche e podistiche la divide da una cava recintata e non più utilizzata che dovrebbe venire riempita e utilizzata per un possibile parco fotovoltaico.
Sul confine sud-est vi sono già degli alberi grandi che costeggiano la sterrata. Nei pressi dell’angolo nord-ovest c’è un grande pioppo sotto il quale un tronco a terra accoglie l’angolo delle fiabe dei bimbi dell’agriasilo.
L’area è in parte attraversata in diagonale in direzione nord est dai cavi dell’alta tensione che confluiscono in un impianto elettrico visibile in direzione sud. Tra cava, cavi e centrale è abbastanza evidente che siamo su un territorio che sta subendo attacchi in direzione di un utilizzo del suolo piuttosto discutibile, e gli “eroi” della Piemontesina lavorano consapevolmente per contrastare il degrado di un territorio bello e di notevole pregio agricolo. Il bosco di cui ci stiamo occupando potrà essere un ulteriore piccolo tassello in questa direzione.
Con il progetto si cercherà di costruire degli spazi naturali ma che al tempo stesso siano adatti ad ospitare delle attività ludico-ricreative a disposizione dei bambini dell’agriasilo e anche, come menzionato precedentemente, quali spazi di aggregazione utilizzabili anche a fini teatrali o ludico-culturali. Per questo motivo sarà importante valorizzare al meglio la nostra area di insediamento.
Siamo geograficamente all’inizio della pianura padana ma fortunatamente ci rimangono ancora dei riferimenti paesaggistici che emergono nel paesaggio. La zona nord/nord-est è inquinata visivamente dalla presenza dei tralicci dell’alta tensione mentre verso nord-ovest si possono scorgere in lontananza le Alpi senza grandi ostacoli visivi. Sul lato sud est rimane visibile l’arrivo della linea dell’alta tensione con il centro di smistamento di Rondissone. A sud/sud- ovest prevale invece una piacevole vista sul borgo de “La Mandria di Chivasso”, insediamento unitario voluto dai Savoia nel 1700 per l’allevamento dei cavalli. A fare da sfondo al borgo si vedono le colline di Castagneto Po fino a scorgere la Basilica di Superga.
Il progetto si muoverà nella direzione di creare delle maestose quinte boschive vegetali verso le zone meno interessanti (tralicci e smistamento dell’energia elettrica) per aprirsi al paesaggio delle alpi, delle colline e dell’abitato storico.
All’inizio dell’area verrà proposta una piantumazione più rada e bassa, con alberi da frutta, identificando un’area di ingresso/accoglienza al bosco. Successivamente i percorsi tra la natura accompagneranno i visitatori verso aree più protette e raccolte, ma sempre cercando di mantenerne dal loro interno un incontro con il paesaggio come precedentemente accennato. Con il solo uso di piantumazioni arboree si cercherà di caratterizzare gli spazi, ed essere partecipi di un territorio più vasto, dalle Alpi alle colline, da La Mandria di Chivasso alla Basilica di Superga.
Progettazione dell'area a cura dell'architetto Maurizio Fassio
Abbiamo scelto di non fissare obiettivi in denaro. In fondo non importa se il Bosco di Lorenzo sarà grande o piccolo, il progetto verrà parametrato adeguando il numero di alberi e arbusti a quanto via via raccolto, l’importante è che:
TUTTO CIO’ CHE VORRETE DONARE GENERERÀ RADICI, FUSTI, GEMME, FOGLIE E FRUTTI
RIFUGIO E NUTRIMENTO PER LA VITA E OSSIGENO PER TUTTI NOI
In merito ai tempi di realizzazione si prevede di poter procedere ad una prima fase di piantumazione entro febbraio 2023, inaugurata da una giornata di lavoro collettivo alla quale potranno partecipare donatori e amici per ritrovarsi tutti e “mettere le mani” e il cuore nella terra che ospiterà il Bosco di Lorenzo.
Tra la primavera e l’estate 2023 verrà completato l’allestimento dell’area sosta per poi, sulla base degli eventuali ulteriori fondi raccolti, procedere ad una seconda fase di piantumazione tra novembre e dicembre 2023.
UN VALORE AGGIUNTO DEL PROGETTO: LA PRODUZIONE DI TERRICCIO – Impiantiamo Alberi per produrre Alberi
Spinto dalla passione per la terra e per gli alberi, combinata allo spirito di osservazione dei processi di trasformazione del legno in natura, Federico Citta nel 2021 inizia ad elaborare l’idea di autoprodursi i terricci utilizzati nell’Azienda di famiglia La Piemontesina.
La produzione di terricci Love Your Planet parte dall’idea che per produrre alberi non è possibile continuare ad inquinare con l’estrazione di torba fossile rovinando ecosistemi naturali, per poi lavorarla e trasportarla per migliaia di chilometri per il mondo. Come per l’energia, anche la torba può essere rinnovabile!
Con l’impianto di nuovi alberi, tra cui quelli del Bosco di Lorenzo, e la conseguente gestione del bosco e sottobosco si avrà la possibilità di creare il materiale per produrre altri alberi, creando così un ciclo virtuoso di riuso del materiale di risulta della pulizia del bosco.
Il sottobosco ricco di biomassa verrà raccolto con trincia caricatori forestali, trasportato nelle aree di trasformazione e fatto maturare in cumuli con particolari miscele, che con i giusti tempi di decomposizione, andranno assieme agli sfalci raccolti dai giardinieri del territorio, a produrre finalmente una torba rinnovabile.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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