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Nadir è chiuso dal 23 febbraio, e ci sembra già un tempo infinito. Abbiamo sospeso le nostre attività fin da subito, per proteggere la comunità di cui siamo parte.
Questa situazione mette però a repentaglio la sostenibilità economica e quindi il futuro del circolo, che è uno spazio in affitto con spese fisse impegnative.
Nadir è dal 2017 uno spazio vissuto da persone molto diverse che per libera scelta hanno deciso di impiegare volontariamente le loro energie nel condividere passioni e competenze, unite dalla sentita necessità di un cambiamento di rotta. Siamo figli di una società in cui la retorica individualista e competitiva impregna le relazioni sociali e lavorative: la collettività di Nadir nasce dalla messa in discussione dello status quo. Il bisogno di confronto dialettico assume per noi il ruolo fondante del circolo e della sua comunità. Ci manca Nadir, dove scambiamo parole, sorrisi, cultura, progetti.
Il pensiero va ai nostri soci e alle tante persone particolarmente in difficoltà, da chi non ha uno stipendio fisso, a chi non ha un tetto sulla testa. Chi vive ai margini della società, con problemi di dipendenza o senza riconoscimento dei propri diritti, già vittima di un sistema escludente, è ancora più solo. Stare chiusi per noi significa anche rinunciare all’attenzione quotidiana che abbiamo nei confronti di queste persone in Piazza Gasparotto.
Nadir è uno spazio fisico, perché riteniamo che incontrarsi di persona sia un’esperienza insostituibile.
Da tre anni Nadir è uno spazio sociale denso di incontri, musica, spettacoli, creazioni, teatro, idee, concerti, poesia, risate, proiezioni, feste, corsi, approfondimenti, lingue e linguaggi molteplici.
Dal jazz al cinema, dalle serate viniliche al cabaret, è successo di tutto. Siamo nicchia dell’underground, scuola di italiano, sala concerti, laboratorio permanente.
A Nadir abbiamo visto come sia possibile creare e costruire qualcosa di unico. La sfida di Nadir è riuscire a sostenere e coltivare una proposta culturale coraggiosa e continuativa, plurale e indipendente, in un posto accogliente per gli artisti e per gli amanti di esperienze sonore, visive e umane di qualità.
Garantire uno spazio aperto a disposizione di tutti coloro che vogliono farne parte ha richiesto molte spese iniziali e richiede molte spese correnti, tra affitto, mutuo, utenze, forniture. Il circolo si mantiene grazie a chi lo frequenta per eventi e corsi. Nessuna attività equivale a nessuna entrata. Senza entrate, i debiti che stavamo abbattendo invece di diminuire aumentano, e abbiamo serie difficoltà a coprire tutti i costi fissi - parliamo di migliaia di euro ogni mese. Non essendo ancora possibile vedere con certezza la fine di questo periodo, è difficile per noi guardare avanti senza essere molto preoccupati riguardo all’esistenza futura di Nadir.
Ci stiamo impegnando in tutti i modi per affrontare la situazione, ma la nostra forza si basa innanzitutto sulle persone. In questo momento il sostegno di ciascuno è terribilmente prezioso! Lo chiediamo a chi è passato a Nadir, lo frequenta o lo ha frequentato, e a chi vorrebbe farlo in un futuro possibile.
Il primo aiuto che potete darci è con una donazione.
Il secondo aiuto è facendo girare tra i vostri contatti questo appello, così che possa raggiungere tanti e tante.
Per tutti coloro che doneranno, riserviamo ovviamente uno spritz per quando potremo tornare a brindare insieme.
Ci sono tanti progetti in cantiere - in un futuro in cui non sarà tutto come prima, vogliamo esserci con lo stesso spirito di sempre e un rinnovato desiderio di ritrovarsi ancora più forti.
THE FUTURE IS UNWRITTEN: AN APPEAL FOR NADIR
Nadir has been closed since February 23, and it already seems like an infinite time. We immediately suspended our activities to protect the community we are part of.
This situation, however, jeopardizes the economic sustainability and therefore the future of the club, which is a rented space demanding fixed costs.
Since 2017 Nadir has been a space lived by variety of people who, by free choice, have decided to volunteer their energies in sharing passions and skills, united by the feeling that a change of course is needed.
We are a product of a society in which individualistic and competitive rhetoric fills social and work relations: Nadir’s community was born from questioning this status quo. This need for debate is the founding principle of our organization and its community. We miss Nadir, where we used to exchange words, smiles, culture and projects.
Our thoughts go out to our members and to the many people in difficulty, from those who do not have a fixed salary, to those who do not have a roof over their heads. Those who live on the margins of society with problems of dependence or without recognition of their rights, already victims of an exclusionary system, are even more alone.
Staying closed for us also means to be unable to give the daily attention we have towards these people in Piazza Gasparotto.
Nadir is a physical space, because we believe that meeting in person is an irreplaceable experience.
For three years Nadir has been a social space full of meetings, music, shows, creations, theatre, ideas, concerts, poetry, laughter, projections, parties, courses, studies and languages.
From jazz to cinema, from vinyl evenings to cabaret, everything has happened. We are a niche for underground music, an Italian school, a concert hall, a permanent laboratory.
In Nadir we experienced how it is possible to create and build something unique.. Nadir's challenge is to be able to support and cultivate a courageous and continuous, plural and independent cultural proposal, in a welcoming place for artists and for lovers of quality sound, visual and human experiences.
Ensuring an open spaceavailable to all those who want to be part of it has required many expenses, since the very beginning, including rent, mortgage, utilities and supplies. The club is maintained thanks to the generosity of those who attend it for events and classes. No activities means no income. Without income, the debts we were repaying are increasing instead of decreasing, and we have serious difficulties in covering all fixed costs - we are talking about thousands of euros.
As it is not yet possible to see the end of this period of emergency with certainty, it is difficult for us to look ahead without being very worried about Nadir's future existence.
We are working hard in every way to deal with the situation, but our strength is based first and foremost on people. Right now the support of everyone is extremely important! We ask for support from all those who have passed by and who would like to do so in the possible future.
The first help you can give us is with a donation.
The second help is by sharing this appeal among your contacts, so that it can spread around!
For all those who will donate: thank you! We are looking forward to toast together with a free glass of spritz.
There are many projects in the pipeline - in a future in which things won’t be the same as before. We want to be there with the same spirit as always and a renewed desire to find ourselves even stronger.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
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