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Il Laboratorio

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Il Laboratorio

Campagna terminata
  • Raccolti € 3.655,00
  • Sostenitori 60
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti
  • Obiettivi
    4. Istruzione di qualità
    8. Lavoro dignitoso e crescita economica
    11. Città e comunità sostenibili

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Il Progetto

Il Laboratorio

Il film racconta una parabola artistica straordinaria, che nessuno ha mai raccontato. Quella del maestro dell’arte dell’incisione Vittorio Avella, artista, comunista e uomo libero.

Vittorio, dopo aver studiato arte a Parigi e aver intrapreso il suo percorso canonico nel mondo dell’arte, prende una decisione coraggiosa e controcorrente: ritorna a nella sua città natale, e, insieme al sodale di una vita Antonio Sgambati, intraprende un percorso che - in un mondo dell’arte contemporanea ossessionata dal mito dell’autore - risulta totalmente fuori dagli schemi, decide cioè di mettere il proprio ingegno e la propria conoscenza dell’arte dell’incisione al servizio della realizzazione di lavori altrui. Così nel 1978 Avella e Sgambati fondano la stamperia d’arte “Il Laboratorio di Nola”, che ancora oggi è tra le realtà più importanti nel settore delle arti applicate a livello mondiale, con un catalogo che annovera i più importanti nomi della poesia e delle arti visive. Libri a tiratura limitata, nei quali si respira cura, bellezza e perizia.
Questa scelta, questo cambio di direzione (che, naturalmente, ha posto automaticamente Avella lontano dai radar del jet-set artistico internazionale) è una scelta di vita ed allo stesso tempo un manifesto politico, ed è questo che il film vuol raccontare: nell’attraversare 50 anni di arte contemporanea Avella ha messo al centro del suo fare artistico l’incontro, il network, che parte da una cittadina piccolo-borghese della provincia napoletana per attraversare il mondo con la sua proposta utopica. Con le sue produzioni il Laboratorio in 45 anni di militanza ha messo insieme anarchici, vagabondi, i mille altri che attraversano il mondo dell’arte, mettendoli in relazione con il saper fare artigianale e con il mondo dell’arte contemporanea mondiale. Coerentemente con questa filosofia, le  mostre del Laboratorio sono veri e propri happening situazionisti, ma senza mai un briciolo di nostalgia, come la Festa del Merlo, l’appuntamento che ogni anno porta in un cortile della provincia napoletana artisti e poeti da tutto il mondo, sempre con l’idea di mettere al centro il convivio, dell’arte come strumento di condivisione e cittadinanza.

Il Laboratorio è un film scritto da Pasquale Napolitano e Daniela Allocca. Diretto da Pasquale Napolitano e prodotto da Lapej Communication.

Pasquale Napolitano: Sono un esperto di visual-design e comunicazione audiovisiva. Dal 2010 sono docente di Metodologia e Tecniche dell’Audiovisivo presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove sono docente di prima fascia in ruolo da gennaio 2021. Sono stato visiting professor in alcune delle più importanti istituzioni artistiche europee. Come film-maker, ho diretto numerosi documentari, in particolare a tema artistico, ho prodotto numerose istallazioni audiovisive ambientali, progetti di video-arte e di motion design. In particolare negli ultimi anni porto avanti una sperimentazione fertile e felice tra documentario e film d’arte. Nelle diverse forme espressive che utilizzo per produrre c’è un elemento in comune, quello di raccontare spazi. E’ stato così con ENZO (2018), che, con il pretesto del racconto del pensiero anarchico nel meridione d’talia, è imperniato sull’indagare su un territorio al margine dell’entroterra meridionale. E’ stato così anche con Matchpoint (2017), che è il culmine di in lavoro di un anno a contatto con la comunità cingalese del quartiere Montesanto a Napoli, qui il racconto è quello dello spazio del gioco. E’ stato così anche per Qualcosa resta (2022): il racconto di un territorio al margine in un momento peculiare della sua storia.
Con IlLaboratorio infine tornerò nei luoghi in cui sono cresciuto, per raccontare una storia più grande, che nessuno ha mai raccontato nella maniera che merita: quella del Laboratorio di Nola e di Vittorio Avella.

Daniela Allocca: Sono scrittrice e curatrice freelance, le mie attività si collegano al momento a due focus in particolare: la poesia,  a cui mi dedico sia in qualità di autrice che in qualità di curatrice, traduttrice e ricercatrice indipendente, e la camminata, che uso come dispositivo di creazione artistico e pedagogico. In qualità di guest-curator del Goethe-Institut Neapel sviluppo format per la divulgazione della poesia contemporanea tedesca come il Translation Slam e il programma Radiopoesia che quest’anno verrà ospitato anche presso l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia. Dal 2010 al 2020 ho lavorato presso diverse università italiane come docente di lingua, linguistica, traduzione e letteratura tedesca. L’impegno più continuativo è stato quello presso l’Università degli studi di Napoli l’Orientale dove  ho concluso un assegno di ricerca nel 2020 con una tesi sulla traduzione come fenomeno acustico dal titolo Memorie in terza voce.
Avendo per circa un decennio (2003-2013) curato la programmazione e le attività di un teatro da 99 posti ovvero Il Torchio – Spazio per le arti, anche nella mia ricerca gli studi sulla voce sono stati sempre centrali così come quelli sul ruolo degli spazi culturali alternativi e anche sui progetti editoriali alternativi nella loro funzione di costruzione di spazi culturali eterogenei.

Relazione del regista Pasquale Napolitano

L’idea del film nasce senza dubbio da una matrice autobiografica:  Antonio Sgambati, il co-fondatore del Laboratorio, è stato mio professore amatissimo (e ricambiato) alle Scuole Medie di un piccolo paese di collina dell’agro nolano, a questo si aggiunga che Vittorio Avella, ai miei occhi di studente molto fuori fuoco del borghese e conservatore Liceo Classico Carducci di Nola, era l’unico artista vero di cui avessi conoscenza, da cui poter andare in studio dopo la scuola, in una bottega che non fosse la solita topaia intrisa di solitudine e senso di sconfitta provinciale da artista bohémienne, ma che anzi era ed ancora è un cenacolo di persone accoglienti e sorridenti. Era Vittorio l’esempio della possibilità concreta del fare artistico in maniera reale pur all’interno di una società contraddistinta dalla mitologia del posto fisso. A questa forma di pensiero unico Avella ha sempre risposto con il suo fare instancabile: letteralmente l’unico vero artista agli occhi di un adolescente pieno di vita ingabbiato in una cittadina di impiegati di banca e professori di educazione fisica.

Molti anni dopo Daniela Allocca, coautrice del film e scrittrice esperta nel tradurre spazi, per la sua prima raccolta di poesie, immaginata come un ibrido sperimentale tra poesia e arte, non riusciva a trovare un editore, almeno fino ad imbattersi nel Laboratorio, che accoglie la sua proposta irregolare, come è nella sua filosofia. Con le parole di Daniela: “Il lavoro al mio libro ha rappresentato una vera avventura. Entrare ne “Il Laboratorio” e conoscere Vittorio Avella ha significato entrare in contatto con una Storia della sperimentazione artistica della scena napoletana di cui ero quasi completamente all’oscuro. Ogni visita in cui avrei dovuto discutere di un passaggio legato alla lavorazione del libro si trasformava in un incontro con personaggi che rappresentano la vita artistica della città, mentre nello studio di Nola venivano presi da cassetti e scaffali polverosi esemplari unici di progetti artistici e di pubblicazioni con artisti internazionali. Ogni libro, ogni stampa racconta una storia, e scopro che tra Napoli e Nola sulla stessa linea della circumvesuviana che prendo io, nei giorni dispari lunedì, mercoledì, e venerdì si muove un artista e un editore che ha seguito progetti ancora più coraggiosi, che con il suo operato riesce a tenere in vita l’unica stamperia d’arte dell’Italia del Sud: il maestro Vittorio Avella. Il profumo del suo sigaro lo precede, cosi come la spilletta dell’A.N.P.I. sempre in bellavista come fiore all’occhiello della giacca. Eppure in rete non trovo niente, se chiedo in giro solo gli addetti ai lavori sanno oppure chi ha lavorato con lui. Mentre guardo Cinzia la sua allieva e collaboratrice che lavora al torchio nel viavai del piccolo laboratorio mi chiedo: quanti tesori nasconde la vita di Vittorio? Cosa mi racconterà al prossimo incontro? Imparo che quando ho bisogno di consultarlo devo avere almeno due ore a disposizione. Imparo che se anche non dobbiamo fare niente per il libro ma non ci vediamo da giorni ogni tanto meglio andarlo a trovare, così come si vanno a trovare i maestri, perché loro avranno sempre da insegnarti qualcosa e intanto inizio a desiderare che questi tesori di esperimenti artistici, incontri con intellettuali, poeti locali, nazionali, internazionali diventi patrimonio di tutti, inizio a desiderare una narrazione nuova che parta da questa città e dalla provincia, la narrazione delle sperimentazioni artistiche che ci sono state e ci sono.”  

Alla luce di tutto questa ricchezza di significato, l’idea che come autori abbiamo seguito è che vi sia una serie di unicità nel percorso del Laboratorio: quella di fare arte mettendo in primo piano il processo, la dimensione collettiva e relazionare del fare insieme. Questo atteggiamento di fatto si rivela antitetico a  quello di un sistema dell’arte spesso irrimediabilmente minato da derive personalistiche ed elitarie. Una modalità anomala questa del Laboratorio, che negli anni ha dato vita ad una comunità artistica il cui principale merito è sicuramente quello di aver portato l’arte dove non c’è arte.  La mia ambizione di regista è quella di raccontare questo virus nei suoi 45 anni di attività, e di farlo con un linguaggio contemporaneo, privo di nostalgia e lontano dalla retorica dell’amarcord. Sarà in compenso un percorso sentimentale, in cui il coinvolgimento di chi racconta è massimo.

È possibile donare anche attraverso Bonifico Bancario.
Causale: EROGAZIONE LIBERALE per realizzazione film “IL LABORATORIO”
a: “Associazione Culturale Riot Studio”
Sede Sociale in Napoli Via  S. Biagio dei Librai 39 - 80138 - Codice Fiscale 95145480638
su C/C Bancario: IT66 R0335901600100000141628  
BANCA PROSSIMA SPA 0500 – FILIALE DI MILANO

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The film is the story of an extraordinary artistic parable that no one has ever told. The story of Vittorio Avella, a master of the art of engraving, an artist, a communist and a free man.

After studying art in Paris and following the canonical path in the art world, Vittorio made a courageous decision that went against the grain. He returned to his home town and, together with his lifelong companion Antonio Sgambati, embarked on a path that was completely unconventional in a contemporary art world obsessed with the myth of the author. In 1978, Avella and Sgambati founded the artistic printing house Il Laboratorio di Nola, which is still today one of the most important realities in the world of applied arts, with editions of great value that make it one of the best producers of art and artists' books in the world. Its catalogue includes the most important names in poetry and the visual arts. Limited editions that breathe care, beauty and expertise.
This choice, this change of direction (which, of course, automatically placed Avella far from the radar of the international art jet-set), is a life choice and at the same time a political manifesto, and this is what the film recounts: in traversing 50 years of contemporary art, Avella has placed the encounter, the network, at the centre of his artistic work, which started from a small bourgeois town in the Neapolitan province to go around the world with its utopian proposal. Throughout its 45 years of militancy, the Laboratorio has brought together anarchists, vagabonds and the thousands of others who traverse the art world through its productions, linking them to craft and the world of contemporary art. In line with this philosophy, the Laboratorio's exhibitions are true situationist happenings, but without a trace of nostalgia, such as the Festa del Merlo, the event that every year brings artists and poets from all over the world to a courtyard in the Neapolitan province, always with the idea of placing conviviality at the centre of art as a tool for sharing and citizenship.

Il Laboratorio is a film written by Pasquale Napolitano and Daniela Allocca. The director is Pasquale Napolitano and the producer is Lapej Communication.

Pasquale Napolitano: I am an expert in visual design and audiovisual communication. Since 2010 I've been teaching Audiovisual Methodology and Techniques at the Academy of Fine Arts in Naples, where I'm going to be tenured in January 2021. I have been a visiting professor at some of the most important European art institutions. As a filmmaker, I have directed numerous documentaries, especially with an artistic theme, and I have produced numerous audiovisual environmental installations, video art and motion design projects. In recent years in particular, I have been engaged in a fruitful and happy experiment between documentary and art film. In the different forms of expression that I produce, there is a common element: that of narrating spaces. This was the case with ENZO (2018), which, under the pretext of narrating anarchist thought in southern Italy, focuses on the investigation of a territory on the edge of the southern hinterland. This was also the case with Matchpoint (2017), which is the culmination of a year's work in contact with the Sinhalese community of the Montesanto district of Naples. Here the narrative is that of the space used to play. This was also the case with Qualcosa Resta (2022), the story of a territory on the edge at a peculiar moment in its history. With Il Laboratorio, I am finally going to return to the places where I grew up to tell a great story that no one has ever told in the way that it deserves to be told: that of the Nola Laboratory and of Vittorio Avella.

Daniela Allocca: I am a freelance writer and curator, and my activities are currently linked to two main areas: to poetry, which I dedicate myself to both as a writer and as an independent curator, translator and researcher, and to walking, which I use as an artistic and peda tool.
As a guest curator at the Goethe-Institut Neapel, I develop formats for the dissemination of contemporary German poetry, such as the Translation Slam and the RadioPoesia or Poesia Forma Traduzione. From 2010 to 2020 I've worked at various Italian universities, teaching German, linguistics, translating and literature. My longest stay was at the University of Naples l'Orientale, where in 2020 I completed a research fellowship on translation as an acoustic phenomenon: “Memorie in terza voce”. Having curated the programming and activities of a 99-seat theatre, Il Torchio: Spazio per le Arti, for about a decade (2003-2013), studies on the voice have always been central to my research, as well as on the role of alternative cultural spaces and also on alternative publishing projects in their function of building heterogeneous cultural spaces. In 2023 I’ve published my first poetry book, an art book “Mudrābox(e)” with IL Laboratorio/le edizioni.

It is also possible to donate via bank transfer.
Reason: LIBERAL DONATION for the production of the film "IL LABORATORIO"
to: 
“Associazione Culturale Riot Studio”
Sede Sociale in Napoli Via  S. Biagio dei Librai 39 - 80138 - Codice Fiscale 95145480638
su C/C Bancario: IT66 R0335901600100000141628  
BANCA PROSSIMA SPA 0500 – FILIALE DI MILANO

Commenti (22)

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  • avatar
    Francesca E' stato un piacere partecipare con un mio contributo. Francesca Poto
    • PP
      Pat S´adda fa´, non ci sono dubbi. W Vittorio e Tonino, pat, antonella e tiziano
      • IC
        Ivano Una bellissima iniziativa! Grazie. Ivano e Laura
        • ar
          antonio E' un piacere contribuire a questa lodevole iniziativa
          • avatar
            Paolo In bocca al lupo!
            • avatar
              Pasquale w il lupo! <3
              8 mesi fa
          • GB
            Giuseppe Bianco Buon lavoro.
            • BD
              Biagio Gran bella idea!
              • pa
                paolo.napolitano Londra presente a sostegno!
                • avatar
                  Pasquale <3
                  8 mesi, 2 settimane fa
              • FC
                Fabio Un piccolo sostegno per una grande realtà!
                • avatar
                  Mary era ora! ;)
                  • avatar
                    Pasquale Lo penso anche io... grazie!
                    9 mesi, 1 settimane fa

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