Il Progetto
L’eco degli slogan di Verona transfemminista risuona ancora mentre parte il soundcheck del grande concerto che il 12 aprile alla Palazzina Liberty di Milano chiuderà la settima edizione del Festival Lesbiche Fuorisalone, una festa che abbiamo voluto per celebrare il cambio di paradigma nelle nostre politiche.
E’ avvenuto quando abbiamo smesso di rivendicare solo per noi diritti e inclusione, con la riflessione su omonazionalismo e omonormatività, quando ci siamo messe a fianco di tante realtà antagoniste nella rete
noexpopride e continua oggi con la pratica del mutualismo con cui vogliamo creare intorno a noi contesti inclusivi e accoglienti, a partire dai nostri eventi, dalle giornate del Festival.
Intersezionalità e contaminazione: è da qui che vogliamo partire per avvicinarci alla produzione artistica di Léonie Pernet, pianista, arrangiatrice, cantante e batterista, giunta con "Crave" al suo album esordio.
Forte l'assonanza tra il lavoro artistico di Lèonie e l'approccio intersezionale che abbiamo messo al centro della nostra riflessione: la nostra azione oggi è imparare a mobilizzare i privilegi per contrastare le disuguaglianze basate su sesso, orientamento sessuale, razza, classe, età, condizioni di salute fisica e mentale, che rovinano vite che per noi contano.
In totale assonanza artistica e politica due super DJ della scena underground milanese, ubi broki e tow sea, cureranno il sound design prima e dopo il concerto che concluderà la settima edizione di un Festival che ci ha fatto ritrovare con un nuovo desiderio di politica, di movimento, di comunità.
Lèonie suonerà per noi il 12 Aprile a Milano alla Palazzina Liberty in una serata a ingresso libero fino a esaurimento dei 190 posti disponibili. Vogliamo che sia una festa inclusiva e femminista e che tuttu possano liberamente partecipare.
Il crowdfunding parte con questo preciso intento: chi ha un reddito contribuisce, chi non ha un reddito partecipa ugualmente.
« Dicono che partono da zero. Dicono che è un mondo nuovo che comincia »
(Monique Wittig, Le Guerrigliere, 1996, Erbacce Incolte, trad. di Ana Cuenca p. 74)
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