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"Io conto i morti" - L'Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro di Carlo Soricelli

Una campagna di
Gianluca Marcon

Contatti

Una campagna di
Gianluca Marcon

"Io conto i morti" -  L'Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro di Carlo Soricelli

"Io conto i morti" - L'Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro di Carlo Soricelli

Campagna terminata
  • Raccolti € 1.140,00
  • Sostenitori 18
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Documentari & inchieste

Una campagna di 
Gianluca Marcon

Contatti

Il Progetto

Concept

Il tema delle morti sul lavoro è da sempre un tema caldo nel dibattito pubblico italiano. Da decenni, quando al telegiornale compare la notizia di un decesso avvenuto durante le ore di lavoro, l’opinione pubblica si indigna e pare giunto il momento in cui si possa fare qualcosa per porre fine a questa strage silenziosa. Poi, come per tutte le notizie che fanno sensazione, l’emozione passa, la tensione si raffredda e i pensieri della massa vanno altrove. Fino al prossimo incidente. 

Certo, qualcosa nel corso del tempo è stato fatto, ci sono nuove leggi sulla sicurezza e, in linea teorica, morire sul lavoro dovrebbe essere più difficile. Eppure non è così, perché i numeri, freddi e ostinati, non calano, anzi crescono. Ciò che pare incredibile è che non destano più, nella pancia dell’opinione pubblica, alcuna emozione. Come se quei numeri fossero considerati ineluttabili, ovvi, un cromosoma invariabile nel dna di una nazione che pare assuefatta.

Carlo Soricelli sostiene che quei numeri sono sottostimati e porta avanti, da anni, una battaglia per un conteggio diverso, che tenga conto di tanti casi “invisibili”. Novello Don Chisciotte, lotta contro i mulini a vento della burocrazia e dell’apatia pubblica. Eppure, conoscere la sua battaglia è un modo per interrogarci sul tema e capire se è ancora possibile fare qualcosa contro la nostra, forse inevitabile, assuefazione.

       Conteggio deceduti Inail

  • 2021- nr morti 1221
  • 2022- nr morti 1041
  • 2023- nr morti 1090

    Conteggio deceduti Osservatorio

  • 2021- nr morti 1404
  • 2022- nr morti 1499
  • 2023- nr morti 1485

Sinossi

Il 6 dicembre 2007 una tragedia scuote l’opinione pubblica italiana. A Torino, nello stabilimento della Thyssen Krupp, un incendio toglie la vita a sette operai. Una strage, una delle tante che colpiscono il mondo del lavoro. Davanti alla tv, mentre piange per quelle morti, un uomo decide che deve fare qualcosa per impedire il ripetersi di tali tragedie. Ma cosa può fare? In fondo è solo un metalmeccanico senza alcun potere.

Oggi Carlo Soricelli ha 75 anni, è nonno di 4 bambini, è felicemente pensionato e racconta cosa fece da quel giorno in poi. Immediatamente si rese conto che i dati ufficiali che venivano diffusi ogni anno sulle “morti bianche” erano parziali, mancavano infatti tutta una serie di casistiche che l'Inail non prendeva in considerazione: in primis i lavoratori in nero, poi quelli morti “in itinere”, cioè vittime di incidenti mentre andavano o tornavano dal lavoro, e a seguire altre casistiche particolari.

Nel gennaio 2008 nasce così l’“Osservatorio indipendente morti sul lavoro di Bologna”, un organismo con cui Carlo si pone l’obiettivo di contare le morti reali. Quella storia dura ancora oggi e Carlo la porta avanti con determinazione. Nel tempo è riuscito a imbastire una serie di contatti e di rapporti con moltissime persone in tutta Italia che gli segnalano, quotidianamente, casi e gli passano informazioni. Inoltre suo figlio, informatico, gli ha insegnato un po' di trucchi per fare ricerca e strutturare il suo lavoro in modo determinato. 

Ma Carlo, alla fredda legge dei numeri, aggiunge un suo lato privato che rende più caldo il suo impegno. Ha infatti una grandissima passione per la pittura e traduce su tela il tema delle morti sul lavoro, con moltissime opere realizzate nel tempo. Negli anni è riuscito a prendere in affitto un locale che usa per dipingere e in cui tiene tutti i suoi quadri e le sue sculture; addirittura ha dipinto una volta intera, come una sorta di cappella sistina dedicata ai caduti.

Il lavoro di Carlo, rispetto alle morti sul lavoro, si inserisce in un quadro sociale drammatico, in cui i diritti dei lavoratori sono sempre più in discussione e i casi di morte sono drasticamente in aumento; a volte ci sono timidi segnali, da parte delle istituzioni, che vorrebbero risolvere il problema ma sia la prima crisi del 2008, sia la seconda del 2011 e in seguito la pandemia hanno determinato condizioni di lavoro sempre più carenti in termini di diritti, causando un aumento continuo del numero dei decessi. Sapere quanti sono realmente, per Carlo è il primo passo per impedire che le istituzioni e l’opinione pubblica si rassegnino a questa strage che, giorno dopo giorno, toglie la vita a migliaia di vittime innocenti. 


Intenzioni di regia

Parlare delle morti sul lavoro è un dovere, raccontare la storia di Carlo e del suo Osservatorio vuole essere uno stimolo in favore delle persone che conoscono poco o niente questo dramma.

Il documentario percorre la quotidianità di Carlo, il suo lavoro di ricerca con l'Osservatorio, il suo impegno, le sue riflessioni e il suo essere ogni giorno, e sempre di più, un Don Chisciotte che urla al mondo intero. Nelle sue dirette sui social, mentre osserva gente sui trattori, nella sua casa museo sull'Appennino, durante le manifestazioni di piazza, mentre fa le ricerche e si confronta con sua moglie, quando dipinge o quando incontra qualche parente di una vittima che ha fondato un'associazione alla memoria.

Carlo è una figura eclettica ed ha trovato nell'arte un approdo naturale in cui esprimere la sofferenza derivata da questo conflitto, passa facilmente dalla penna al pennello, dalla pittura alla scultura, rendendo l'approccio visivo del film dinamico ed eterogeneo. Nel suo studio ci sono i ritratti in pittura o in collage dei morti sul lavoro, mosaici che grondano sangue e che non cercano riparazione alcuna. La sua rabbia sfuma naturale nella compassione e negli occhi di operai, uomini sfruttati, degli ultimi, degli scarti della società.

Una storia ammirevole quella di Carlo, un esempio di dedizione e impegno, passione e intelligenza, che dimostra, come ha affermato, parlando di lui, l'Arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi: “…che con poco si può fare moltissimo.”

Commenti (4)

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  • avatar
    Carmen Grazie per sempre Carlo
    • avatar
      Vincenza Grazie Carlo Soricelli per tutto quello che fai....ti invio un piccolo contributo
      • EA
        Ettore Contento di questo progetto, ulteriore impegno di Carlo, lo appoggio convintamente. Forza!
        • RG
          Roberto Per Luca da Roberto G.