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Dire che ho avuto un’idea sarebbe riduttivo. Ho sperimentato una vera e propria chiamata, potremmo anche definirla, senza troppi problemi, una vocazione.
Avvenne durante uno spettacolo teatrale chiamato “L’altalena”.
Allora, sapevo solo che fosse scritto, diretto e recitato da un certo Andrea Serra e che raccontasse della sua lunga esperienza come maestro di scuola nell’Ospedale Pediatrico Microcitemico “Antonio Cao” di Cagliari.
C’è una scuola in ospedale?
Sì.
E Andrea la racconta bene. Tanto bene che, finito lo spettacolo, sono andato da lui, e, ancora prima di presentarmi, stringendogli la mano, gli dissi: “farò un film su di te”. Rispose con un sorriso e un semplice: “ok”. Ma prima di allora non sapevo neanche come si iniziasse a pensare alla realizzazione di un documentario.
Era l’estate del 2019.
E ora siamo qui.
Immagino vi stiate chiedendo “ma perché Francesco (che sarei io, ovvero il regista del film) ha avuto questa folgorazione?”. Se non ve lo state chiedendo ve lo scrivo lo stesso, sarò sintetico, lo prometto.
In quel periodo stavo frequentando il corso di laurea magistrale in Antropologia, dell’Università di Bologna. E, guarda caso, le materie d’indagine di cui ero perdutamente innamorato, e su cui ho fatto più ricerca, erano proprio antropologia dell’educazione e antropologia medica.
Ciò che più mi appassionava in quel momento si condensava nell’esperienza e l’attitudine condivisa da Andrea. Avete presente quando leggete un libro e pensate che stia parlando esattamente a voi? Ecco. Non potevo che essere lì, in quel momento.
Ma andiamo poco più in profondità.
Perché questi temi mi sono tanto cari?
Il motivo è semplice. Scuole e ospedali sono stati i luoghi in cui ho sofferto di più. Sicuramente durante la mia infanzia e adolescenza. Non sto qui a dilungarmi troppo sulla mia vita privata, ma vi posso assicurare che il mio rapporto con questi due luoghi così importanti e nevralgici per la nostra società sono stati tutt’altro che idilliaci. Voglio conoscere ciò che mi ha fatto soffrire tanto. E capire se la mia è un' esperienza isolata o se ci sono delle falle a livello sociale, strutturale, organizzativo.
Da quel che ho vissuto, studiato, visto e appreso dalle condivisioni delle persone, sembra che le mie vicissitudini non siano state certo straordinarie. Anzi. Sarei molto curioso di sapere quali siano le vostre idee e esperienze in merito alla scuola e alla sanità pubblica. Se avete voglia, condividete, scrivendo nei commenti di questa pagina, sui profili Facebook e Instagram (@laltalenafilm) del documentario o inviando una mail a altalenadoc@gmail.com
Ma c’è di più…
Scuola e ospedale sono dei luoghi importantissimi. Non credo ci sia bisogno di spendere troppe parole su questo. Si può dire che la prima lo sia in quanto istituzione deputata alla nostra formazione socioculturale, mentre la seconda, oltre alla sua funzione terapeutica, come realtà attraverso cui concepiamo il corpo, la salute e la malattia, la vita e la morte.
Ha quindi molto senso porle al centro della nostra attenzione.
Inoltre sono convinto che il mondo dell’infanzia sia un luogo sacro, e dovrebbe essere al primo posto tra le priorità della nostra società e delle nostre vite private. Dare voce ai bambini e alle bambine, dar loro lo spazio che meritano, è un atto di fondamentale importanza, per loro e per noi.
Sicuramente, quando ero bambino, avrei voluto che fosse così.
E in questo senso, il lavoro di Andrea e di tutto il personale scolastico, sanitario e delle varie persone e realtà che vivono l’Ospedale Pediatrico Microcitemico “Antonio Cao” di Cagliari è importante, e merita di essere raccontato. Mi chiedo: posso fare qualcosa, rispetto a tutti i temi, le riflessioni, le domande, gli intenti di cui vi ho scritto finora?
Penso di sì.
E con questo film voglio portare il mio contributo. Mettere al centro le persone, porre attenzione e cura alla relazione, è la cosa più importante emersa nel mio percorso di studi, professionale, di vita.
Come vedrete, infatti, i bambini e le bambine sono il perno di questo racconto. Tanto che la telecamera viaggia attraverso i loro sguardi e le loro mani in un gioco di ruoli che si scambiano e cambiano a seconda delle esigenze del momento. Mi piace pensare che, per quanto possibile, questo non sia un film sul maestro Andrea, le sue alunne e alunni. Quanto un documentario realizzato con loro, e tutte le persone che, in un modo o nell’altro vi partecipano.
E quindi, se volete, anche con voi.
Sappiamo bene cosa sia successo poco dopo l’estate del 2019. Per quanto mi riguarda, durante il lockdown ho conseguito la laurea magistrale in antropologia (nella mia stanza a Cagliari) e qualche mese dopo, assieme a una troupe di persone fantastiche, stavamo girando il mio primo documentario: S’Avanzada (2021).
Ma da un punto di vista altro, non è proprio così, perché nella mia testa e nel mio cuore, il primogenito è nato in quell’estate del 2019.
E come si poteva chiamare il documentario, se non L’Altalena? Il motivo è semplice, userò le stesse parole di Andrea, quando spiega perché ha deciso di realizzare il suo spettacolo:
«Ci sono storie che devono essere raccontate perché sono belle, sono importanti, hanno valore. Da quando lavoro come maestro in ospedale ho avuto la fortuna di vederne e viverne tante, e mi è venuta voglia di raccontarle; perché si sa che una storia bella, se la racconti, se la condividi, lo diventa ancora di più. Questa nasce dalla domanda che mi è stata rivolta più spesso negli ultimi sedici anni: “Come fai?” che sottintende: “Come fai a vedere i bambini che soffrono e i loro genitori che stanno male per quella sofferenza, come fai a vivere tutto questo senza farti annientare?”. Non avendo una risposta mi sono messo a cercarla, ho iniziato a scavare e penso di averla trovata.»
Il film vuole continuare a condividere questa storia. E come Andrea parte da un suo personale intento, così vi sarà il mio. Andrea spiega che vive le sue giornate improvvisando rispetto alle necessità del momento, così sto realizzando le riprese del documentario. Andrea ride, gioca, scherza, e con lui le alunne e gli alunni. Così è il film nella sua realizzazione, e così lo sarà nella sua forma finale.
E proprio come Andrea, mette al centro le storie, le riflessioni e i temi (proprio i temi di scuola) dei bambini e delle bambine, allo stesso modo lo sarà L’Altalena, il documentario.
Le riprese del film sono ancora in corso di svolgimento, dal momento che l’arco narrativo si sviluppa nel corso dell'anno scolastico. Al termine di questa fase inizia la Post Produzione, che si compone di una serie di operazioni, ovvero:
Francesco Palomba, classe 1992, nato e cresciuto a Cagliari, consegue la laurea triennale in Scienza della comunicazione e in seguito la laurea magistrale in Antropologia culturale ed etnologia, entrambe presso l’Università di Bologna. Dal 2018 lavora in diversi progetti di film documentari indipendenti come operatore e fonico. Nel 2021 realizza come autodidatta la sua opera prima, S'avanzada (2021, 38’): un documentario indipendente e autoprodotto di cui è coautore, produttore e regista. Negli anni lavora al montaggio, scrittura e regia di diversi progetti. L’Altalena è il suo primo lungometraggio.
CREDITI
Scritto e Diretto da / Francesco Palomba
Prodotto da / Francesco Palomba, Francesco Tomba
CAST TECNICO
Riprese / Francesco Palomba
MEDIA PARTNER
Radio X
PARTNER CROWDFUNDING
Campidarte | Cultina | Recut | S’avanzada Climbing Cagliari | Tuttestorie Festival
Innanzitutto ci teniamo a dirvi che i nomi di tutte le persone che daranno il loro contributo alla raccolta fondi verranno citate nei titoli di coda finali del film.
Come vedete dalla lunga sfilza di ricompense alla vostra destra, abbiamo collezionato una marea di premi pensati apposta per voi grazie al fantastico contributo delle realtà partner del progetto.
E per quanto ci riguarda, questo è il premio migliore che potessimo desiderare. Sono tutte attività che apparentemente sembrano non c'entrare nulla con il progetto. In che modo una radio (Radio X), una libreria e festival di letteratura per ragazzi (Tuttestorie), una palestra di arrampicata (S'Avanzada Climbing Cagliari), un salone da parrucchiere (Recut), un agriturismo (Campidarte) e un coworking (Cultina) hanno a che fare con un documentario su una scuola in ospedale?
Ebbene, c'entrano eccome. Perché tutte queste realtà sono abitate da persone che hanno il desiderio di fare rete, di partecipare a progetti che abbiano un valore e un significato. Che siano gratificanti sia sul piano individuale che sociale, collettivo.
Se anche tu pensi che il documentario “L'Altalena” lo sia, aiutaci a realizzarlo!
E siccome per noi l'incontro e le relazioni sono così importanti, sarà proprio da queste realtà che andrete a ricevere la vostra ricompensa! Perché se non le conoscete, avrete un bel motivo per farlo. Se invece già le avete presenti, sicuramente vi farà molto piacere tornarci. Per chi di voi, invece, non abita a Cagliari o in Sardegna… Avete un’ottima scusa per venirci a trovare nella nostra splendida terra! Ma se proprio proprio non riuscite, vi spediamo tutto (i costi di spedizione sono compresi).
Grazie per averci letto fin qui e per il vostro supporto, un grandissimo abbraccio!
L’accesso alla gallery è riservato ai sostenitori del progetto.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.
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