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In tutta Europa e soprattutto in Italia sono in aumento varie forme di razzismo, tra cui l’antiziganismo che letteralmente indica l’odio/pregiudizio razziale verso i popoli rom. Il mondo europeo è sempre stato teatro di movimenti migratori, spostamenti di persone, riconfigurazioni di confini, frontiere e territori. Certa propaganda vuole farci credere che lo spazio abbia dei detentori e padroni ma noi sappiamo, anche grazie alla storia e alla cultura che i diversi gruppi rom portano nel mondo, che così non è. Certamente il nostro continente si caratterizza drammaticamente per non sapere ancora come accogliere e crescere i testimoni di culture altre, costretti a fuggire da paesi in guerra o sotto regimi politici, sconfitti dai cambiamenti climatici oppure sfruttati e impoveriti a tal punto da non offrire più risorse. La storia dei rom è anche la nostra. Per non barricarci più dietro i Noi contro i Loro, per decostruire stereotipi e pregiudizi, per iniziare ad accorciare le distanze e conoscere maggiormente chi vive e condivide insieme a noi la quotidianità abbiamo ideato questo crowdfunding in seno al progetto Movimento Rom e non-Rom, Insieme si può!
Finanziato dall’UNAR (Ufficio Antidiscriminazioni Razziali, Presidenza del Consiglio dei Ministri) il progetto intitolato MOVIMENTO ROM E NON ROM INSIEME SI PUO’ ha l’obiettivo globale di favorire l’aumento dell’efficacia delle azioni di inclusione sociale rivolte ai gruppi RSC in Italia, attraverso il consolidamento di una rete tra le organizzazioni RSC e le organizzazioni della società civile del territorio locale, che consenta di costruire una “agenda comune”, di definire “buone pratiche” e un codice di auto-regolamentazione, di facilitare la mobilitazione delle risorse e il mantenimento di risorse umane qualificate, specializzate nella gestione e nella promozione dell’inclusione sociale dei gruppi RSC.
Obiettivo specifico del progetto è quindi il rafforzamento della cooperazione tra organizzazioni RSC e altre organizzazioni della società civile, in particolare attraverso il conseguimento dei seguenti risultati:1) Sensibilizzazione delle organizzazioni della società civile e degli operatori dell’inclusione sociale;2) Rafforzamento delle capacità di intervento per la promozione dell’inclusione sociale dei gruppi RSC;3) Costruzione di una rete permanente di operatori e di organizzazioni;4) Formulazione e lancio di una “carta dell’inclusione sociale e della lotta alle discriminazioni di RSC”.
Per saperne di più:
La creazione dello scaffale interculturale ha un doppio obiettivo:
La raccolta fondi è dunque destinata ad avviare l’allestimento di uno scaffale nelle città aderenti al progetto con due azioni:
- l’acquisto di 12 testi (con vari approcci narrativi e disciplinari, di cui vi diamo qui sotto una prima selezione);
- il finanziamento di 12 video-interviste (da fare ad informatori privilegiati quali testimoni sopravvissuti all’olocausto o persone anziane, portatori di memorie a rischio)
-Carlotta Saletti Salza
Famiglie amputate.Le adozioni dei minori dal punto di vista dei rom
Il volume tratta la tematica relativa agli allontanamenti e alle adozioni di bambini rom, concentrando l’attenzione sul punto di vista delle famiglie d’origine dei bambini adottati, quindi sulla partecipazione delle famiglie al percorso giudiziario che porta all’adozione, a partire dal momento in cui il bambino viene allontanato. È un lavoro che indaga i vissuti, le emozioni, le storie personali, le modalità comunicative mantenute dai genitori dei bambini allontanati nei confronti degli operatori, i modi di affrontare i passi procedurali del percorso giudiziario da parte delle famiglie, ma, soprattutto, le modalità dei genitori e dei famigliari di mantenere vivo il legame con il bambino. Si tratta di un lavoro, dunque, che va nel profondo della vita delle persone, andando a toccare emozioni che spesso vengono partecipate solo con il silenzio.
-Sabrina TOSI CAMBINI
La zingara rapitrice
Quante volte da bambini ci è stato detto: “Attento che la zingara ti porta via!”? Un pregiudizio così potente da non suscitare alcun stupore se i giornali danno la notizia che una nomade (questo, infatti, è spesso il termine utilizzato) ha rubato un bimbo; ma è mai accaduto davvero? Per rispondere a tali quesiti la Fondazione “Migrantes” ha commissionato un articolato progetto di ricerca di cui questo volume è il risultato dello studio condotto da Sabrina Tosi Cambini sui presunti tentati rapimenti.
-Paola TREVISAN
Etnografia di un libro. Scritture, politiche e parentela in una comunità di Sinti
Questo volume nasce da un pluriennale ricerca etnografica fra i Sinti di Reggio Emilia, nel corso della quale la ricercatrice è stata coinvolta nella stesura di un libro di storie di vita, evento inaspettato sia per il difficile rapporto di questa popolazione con il mondo dello scritto e della scuola, sia perché la scelta di rendersi visibili tramite una scrittura resa pubblica ripropone in termini nuovi il rapporto con la società maggioritaria. Si è scelto quindi di indagare tutto quello che la pubblicazione ha comportato (reti parentali coinvolte, usi della scrittura fuori e dentro la scuola, possibili utilizzi del libro rispetto ai gagi, associazionismo zingaro e professionale); di conseguenza la ricerca ha avuto come oggetto un evento complesso individuabile connettendo l’opposizione sinti/gagi, la scrittura nei suoi molteplici significati – non ultimo quello politico – ed infine la relazione fra narrazione di sé, strategie identitarie e attività economiche svolte.
-Leonardo Piasere
I rom d'Europa. Una storia moderna
I rom costituiscono la minoranza più numerosa dell'Unione europea ma la loro presenza nelle vicende del continente è del tutto trascurata. Non solo: le persecuzioni antizingare che hanno insanguinato l'Europa occidentale sono ampiamente censurate, così come la loro schiavitù in alcuni paesi del Sud-Est europeo. Allo stesso modo la loro resistenza per il mantenimento di un'identità distinta e fortemente caratterizzata è generalmente misconosciuta e il loro radicamento in tante realtà locali è ignorato o sottostimato. Immersi e dispersi nella storia e nella geografia d'Europa, in mezzo alle altre popolazioni e all'interno degli Stati che si sono costruiti e demoliti, i rom hanno edificato da sé le proprie identità e le proprie 'Europe'.
-Luca BRAVI
Altre tracce sul sentiero per Auschwitz. Il genocidio dei Rom sotto il Terzo Reich
Il testo è un’analisi storica sul genocidio di circa mezzo milione di Rom, a causa della persecuzione razziale nazista, che riannoda i fili di un racconto passato sotto silenzio per oltre cinquant’anni. Tramite un percorso che prende il via dai contributi sulla Shoah si individuano evidenti parallelismi tra i due eventi storici: tasselli di un unico mosaico che fa luce su quello che fu un crimine compiuto contro l’umanità intera.
-Stefania PONTRANDOLFO
Rom dell’Italia meridionale
Il volume è dedicato ai cosiddetti rom meridionali, denominazione con cui si fa riferimento nella letteratura scientifica ai gruppi rom autoctoni dell’Italia del Sud. Il volume nasce dall’esigenza di integrare, in un unico testo e in modo il più possibile organico, notizie storiche e descrizioni antropologiche disperse in una bibliografia finora troppo frammentaria sull’argomento. Pensato come guida e punto di partenza per chi volesse cimentarsi nella ricerca sui rom meridionali nell’ambito delle scienze umane e sociali, corredato da un ricco apparato bibliografico, il volume presenta un quadro storico-antropologico che inserisce a pieno titolo la presenza delle comunità rom nel contesto storico, sociale, culturale, economico e politico dell’Italia meridionale dall’età moderna all’età contemporanea.
-Josef KOUDELKA
Zingari
Questo volume presenta per la prima volta dopo 40 anni la versione aggiornata e ampliata del menabò definitivo originale di Cikáni (zingari in ceco) che Josef Koudelka realizzò insieme al grafico Milan Kopřiva nel 1968 e che doveva essere pubblicato a Praga nel 1970. Koudelka lasciò la Cecoslovacchia nel 1970 e il libro non andò mai in stampa. A Parigi Koudelka cominciò a lavorare con l’editore francese Robert Delpire a un altro libro di fotografie di zingari, che conteneva sessanta immagini scattate perlopiù nei campi rom della Slovacchia orientale fra il 1962 e il 1968. Il volume uscì nel 1975 in Francia con il titolo Gitans, la fin du voyage edito da Delpire Editeur e negli USA Aperture lo pubblicò con il titolo Gypsies (di cui fu realizzata un’edizione speciale per il Museum of Modern Art). Il libro resta ancora oggi un testo di riferimento del Ventesimo secolo. Questa edizione accresciuta, pur facendo fede all’idea originale del 1968 fin’ora inedita, contiene 109 fotografie scattate nella ex-Cecoslovacchia (Boemia, Moravia e Slovacchia), in Romania, Ungheria, Francia e Spagna fra il 1962 e il 1971. Il titolo è Zingari (come venivano comunemente chiamati quando furono scattate le fotografie, prima dell’entrata in uso del termine “rom”). Il sociologo Will Guy contribuisce con un saggio che ripercorre le migrazioni dei rom dalla loro patria d’origine nel nord dell’India fino al loro stato odierno, costantemente al centro di polemiche a livello internazionale.
-Santino SPINELLI
Rom, questi sconosciuti. Storia, lingua, arte e cultura e tutto ciò che non sapete di un popolo millenario
Da sempre oggetto di sospetti e vessazioni, li persecuzioni e genocidi, il popolo Rom è una delle più antiche minoranze del Vecchio Continente, tra le più dinamiche e radicate. Eppure di loro sappiamo poco e nulla. Finalmente uno studioso Rom italiano ci offre un racconto capace di restituire l'identità "invisibile" dei Rom, l'evoluzione li tradizioni e valori millenari tramandati nella quotidianità, abbracciandone la cultura, la lingua, le espressioni artistiche, fino alle organizzazioni politiche. La storia raccontata da Spinelli, accademico e musicista, è l'affascinante trasposizione della memoria collettiva della popolazione romani, capace di fornire un accesso privilegiato a una cultura ricchissima, troppo spesso ignorata e fraintesa, anche per l'attitudine a trasformare gli "zingari" in capri espiatori sociali. Prefazione di Moni Ovadia.
-Demir MUSTAFA (a cura di T. Mori)
Poesie e Racconti
Le poesie di Demir Mustafa, rom macedone, sono state scritte in Italia, paese dei "campi nomadi" per molti rom, detti "zingari". Dai versi emerge la tristezza, la delusione, la rabbia nel considerare la condizione della propria gente, ma anche la gioia degli affetti, l’unione nella tradizione e negli eventi che segnano il futuro. Demir non vive più in un campo, ma il legame con la sua gente è ancora forte e si impegna quotidianamente perché qualcosa cambi. Con le storie, come le quattro qui narrate, i rom trasmettono di generazione in generazione valori, concezioni del mondo, modi di interpretare la realtà. Forse non esistono più le serate intorno al fuoco per raccontare. Però le vecchie storie, ai giovani rom e a tutti noi, di certo arrivano ancora. Anche con un libro come questo.
-Francesca INNOCENZI (A cura di)
L’identità sommersa - Antologia di poeti Rom
Raccolta delle più autorevoli e significative voci della poesia Rom, con un saggiointroduttivo in cui Francesca Innocenzi ripercorre i tratti salienti della tradizionepoetica romanì. La raccolta è corredata da notizie biografiche di settanta poeti, da unricco materiale di documentazione e da riferimenti bibliografici attraverso cui faremergere l’identità sommersa della poesia rom.
-Anina CIUCIU
Sono rom e ne sono fiera. Dalle baracche romane alla Sorbona
Anina ha 26 anni, ed è rom. Oggi studia alla Sorbona per diventare magistrato. Prima di riuscirci però ha conosciuto i terribili viaggi per migrare dalla Romania, gli squallidi campi nomadi italiani, la miseria, la necessità di chiedere l’elemosina per strada, gli insulti dei passanti e poi dei compagni di classe. In questo libro intenso e coinvolgente – che in Francia ha venduto oltre diecimila copie – trova il coraggio di raccontare la sua storia in prima persona. Ha sette anni quando la sua famiglia scappa dalla Romania per raggiungere l’Occidente attraverso un viaggio tanto costoso quanto drammatico. In Italia si ritrova nella baraccopoli Casilino 900 in cui trascorre mesi di soprusi e umiliazioni. Tra mille peripezie fugge poi con la famiglia verso la Francia dove, dopo alcuni mesi vissuti in un furgone, grazie all’aiuto di due donne gli assegnano un appartamento. Dopo un periodo di clandestinità, i suoi genitori ottengono il permesso di soggiorno e di conseguenza un lavoro regolare che consente loro di far studiare i propri figli. Fino all’arrivo di Anina alla Sorbona. Anina ha mantenuto le sue radici, parla il romaní, cucina secondo la tradizione familiare. Ma si considera anche francese e rumena ed è orgogliosa di esserlo. È probabilmente la prima ragazza rom ad entrare nella prestigiosa università parigina, eppure non si considera un personaggio straordinario. È semplicemente una ragazza rom che ha saputo e voluto cogliere un’opportunità. Ciò che dovrebbe sembrare straordinario della storia che ci racconta è invece la violenza che viene perpetuata verso un intero popolo per il solo fatto di essere rom. E che costringe ogni bambino a vergognarsi fin dalla nascita. «No, non sono nata mendicante – scrive Anina – Sono le politiche che si sono succedute ad avermi resa tale, come potrebbero farlo con ognuno di voi».
Un’autobiografia che cambia il punto di vista con cui si è abituati a guardare la realtà e permette di superare qualsiasi pregiudizio razzista. Lanciando un messaggio di speranza allo stesso popolo rom.
-Jan YOORS
Zingari. Sulla strada con i rom lovara
Un libro che sembra indirizzato ad ognuno di noi, e che ci tocca intimamente. Raggiunge i nostri sogni di fuga più censurati, e per contrasto mette in mostra la nostra condizione di oggi: puniti, assegnati a residenza. Zingari è un'autentica storia di vita, e come i libri di avventura della nostra infanzia è un racconto ricco di insegnamenti. Una città delle Fiandre tra le due guerre, un ragazzo decide di raggiungere una kumpania di zingari che passava di lì: una famiglia di rom lovara, allevatori di cavalli considerati l'aristocrazia dei Figli del Vento. Divenuto un rom tra i rom, Yoors ci ricorda quel che non si trova in nessun opera: la verità su una cultura sempre protetta dagli zingari, che affamati di libertà, si sono fatti un dovere di mentire sempre a chi li interroga.
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