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L’8 marzo non regalare fiori: finanzia la nostra inchiesta sulle molestie sessuali. Le discriminazioni di genere impediscono alle giornaliste di raccontare il mondo e le altre donne

Una campagna di
Espulse - Roberta Cavaglià

Contatti

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Espulse - Roberta Cavaglià

L’8 marzo non regalare fiori: finanzia la nostra inchiesta sulle molestie sessuali. Le discriminazioni di genere impediscono alle giornaliste di raccontare il mondo e le altre donne

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10%
  • Raccolti € 525,00
  • Obiettivo € 5.000,00
  • Sostenitori 19
  • Scadenza 62 giorni rimanenti
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Documentari & inchieste
  • Obiettivi
    5. Uguaglianza di genere
    8. Lavoro dignitoso e crescita economica
    10. Ridurre le disuguaglianze

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Espulse - Roberta Cavaglià

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Il Progetto

Per donare è necessario creare un profilo su Produzioni Dal Basso: se non ce l’hai, puoi fare l’accesso tramite il tuo account Google.

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Le molestie sono uno dei principali strumenti per tenere le donne ai margini del mondo del lavoro

Nel settore del giornalismo, in particolare, non sono solo un danno - sociale, economico, psicologico - per le singole professioniste, ma uno strumento per mantenere lo status quo nelle redazioni e impedire alle donne di dare voce ad altre donne.

I numeri parlano chiaro: 

  • L’85% delle giornaliste ha dichiarato di aver subito molestie sessuali almeno una volta nella propria carriera. Il 3% ha subito uno stupro e l’8% una tentata violenza sessuale (Fonte: FNSI, 2019);
  • Su 35 quotidiani nazionali, solo due hanno una direttrice responsabile;
  • Le interviste alle esperte rappresentano in media solo il 26% del totale: nel 74% dei casi, il racconto del mondo resta nelle mani degli uomini (Fonte: Global Media Monitoring Project, 2020);
  • Nei talk show e nei dibattiti televisivi, la presenza femminile è minima: i panel sono quasi sempre composti da uomini, e le donne sono spesso relegate a ruoli marginali.

Questa esclusione sistematica ha conseguenze profonde: senza potere sulle scelte editoriali, l’agenda mediatica resta dominata da una prospettiva maschile, che spesso ignora o distorce temi cruciali per la società.

Uno squilibrio che è evidente anche per chi guarda la televisione, ascolta la radio e legge i giornali: solo il 35% della popolazione italiana ritiene che i media trattino le tematiche di genere in modo adeguato (Fonte: Osservatorio sul giornalismo, edizione 2020).

Un sistema che quindi non solo penalizza le professioniste del settore, ma impoverisce l’intero panorama informativo, compromettendo la qualità e il pluralismo dell’informazione, in un Paese che l’anno scorso è già sceso dal 41º al 46º posto per la libertà di stampa nel mondo (Fonte: Reporter Senza Frontiere, 2024).

Da più di un anno, noi del collettivo Espulse. La stampa è dei maschi cerchiamo di fare luce su questo fenomeno sommerso e di favorire il cambiamento. Come?

  • Dopo otto mesi di lavoro, abbiamo scritto  “Voi con queste gonnelline mi provocate”, inchiesta sulle molestie nelle scuole di giornalismo italiane, pubblicata su IrpiMedia il 16 ottobre 2024 e ripresa da più di 70 testate italiane e internazionali;
  • Abbiamo diffuso un questionario anonimo, rivolto sia alle studentesse sia alle giornaliste freelance e a quelle assunte, per continuare a raccogliere nuove testimonianze; 
  • Il nostro lavoro ha già prodotto effetti importanti: a dicembre 2024, in seguito alla nostra inchiesta, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato il nuovo Codice etico e di comportamento delle scuole di giornalismo.

E adesso?

Adesso abbiamo bisogno del tuo aiuto per continuare a fare giornalismo d’inchiesta di qualità, diffondere il nostro lavoro attraverso incontri pubblici e partecipare a bandi internazionali. 

Con i soldi che raccoglieremo attraverso questo crowdfunding:

  • Co-finanzieremo una nuova inchiesta sulle molestie non più nelle scuole di giornalismo, ma nelle redazioni italiane. Grazie al tuo supporto potremo ampliare il nostro team legale (e quindi proteggerci meglio dalle querele temerarie) e disporre di fondi per organizzare trasferte per intervistare testimoni ed esperte per scrivere una nuova inchiesta, che verrà pubblicata da IrpiMedia;
  • Parteciperemo a eventi, festival e incontri per aumentare la consapevolezza sul tema delle molestie. Le molestie hanno aspetti legali, psicologici e sociali complessi, spesso poco conosciuti o sottovalutati. Per questo è importante parlarne, non solo sui social o sui giornali, ma in pubblico. Ma fin troppo spesso, agli eventi non c’è budget neanche per un rimborso spese, figurarsi per retribuire il nostro tempo e il nostro lavoro di divulgazione;
  • Fondare un’associazione per partecipare a bandi e costruire nuovi progetti di inchiesta e percorsi di formazione per redazioni, enti e aziende.

Aiutaci a costruire un mondo del giornalismo libero da molestie sessuali, discriminazione di genere e abusi di potere, dove l’informazione sia davvero plurale e inclusiva e le giornaliste che hanno subito le conseguenze di questo sistema non si sentano più sole. 

Perché sostenerci?

  • Perché siamo un collettivo di giornaliste, scrittrici, fotografe, videomaker e attiviste: conosciamo il mondo dei media in Italia  e i suoi problemi in prima persona e siamo qui per cambiarlo;
  • Perché siamo freelance, come il 39% delle giornalisti e dei giornalisti in Italia: un segmento del settore che, nel 75% dei casi, non supera i cinquemila euro l’anno di fatturato (Fonte: Osservatorio sul giornalismo dell’Agcom, 2020);
  • Perché lavoriamo con un’impostazione, una metodologia e un’etica femminista. Siamo un collettivo orizzontale e prima, dopo e durante la pubblicazione della nostra prima inchiesta abbiamo garantito la privacy e l’anonimato a 243 fonti;
  • Perché il nostro lavoro ha già avuto risonanza e impatto sul mondo dei media italiani e abbiamo bisogno del tuo contributo per aiutarci ad averne ancora di più.

Chi siamo

Espulse. La stampa è dei maschi nasce per indagare il problema delle molestie sessuali e degli abusi di potere nel mondo del giornalismo italiano. Fanno parte del collettivo: Alessia Bisini, Francesca CandioliRoberta CavagliàStefania Prandi

Stefania Prandi

Stefania Prandi è giornalista, scrittrice e fotografa freelance. Si occupa di diritti umani, sfruttamento sul lavoro, violenza di genere, questioni sociali, ambiente e cultura. Ha collaborato con testate internazionali e nazionali come «The Guardian», «National Geographic», «Al Jazeera», «El País», «Correctiv», «The Wire», «Radiotelevisione svizzera», «Azione», «Danwatch», «IrpiMedia», «Internazionale», «il manifesto». 
Ha scritto quattro libri: Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo (Settenove, 2018), Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta (Settenove, 2020), Le madri lontane (People, 2024), Agro Punjab. Lo sfruttamento dei sikh nelle campagne di Latina (Nottetempo, 2024). Ha ottenuto riconoscimenti e premi in Italia, Svizzera, Germania, Belgio e Stati Uniti. Tra questi: Fetisov Journalism Awards; Premio nazionale Fnsi “Dov’è Tina Merlin oggi?”; Henri Nannen Prize; Otto Brenner Prize; Volkart Stiftung Grant. Interviene a festival ed eventi nazionali e internazionali.

Alessia Bisini

Alessia Bisini è giornalista freelance e ufficio stampa.Si occupa di musica, sport, attualità, questioni di genere e femminismo. Ha scritto articoli per testate nazionali e internazionali, come «Lettera43», «TPI – The Post Internazionale», «The Wom», «Prismag», «Jefferson - Lettere sull’America», «HEYJUDE Magazine», «Mi-Tomorrow», «Vavel.com», ed «Empoword Journalism». Nel 2022 fonda l’agenzia di comunicazione Busy Press, curando la promozione di progetti musicali, sportivi e corporate. Da marzo 2023 scrive una newsletter mensile, Let’s Go Girls!, inserita tra le cinque newsletter femministe da non perdersi secondo Elle Italia.

Roberta Cavaglià

Roberta Cavaglià è giornalista e consulente in comunicazione freelance. Scrive soprattutto di Europa del Sud (politica, società e ambiente), migrazioni e diritti umani per testate italiane e internazionali come «NiemanLab», «The Guardian», «Domani», «SKYTG24», «Linkiesta,» «Il Post», «Valigia Blu», «La Revue», «Rolling Stone» e «Wired». Nel 2022 ha vinto una borsa di studio della Craig Newmark Graduate School of Journalism di New York per partecipare all’Entrepreneurial Journalism Creators Program. Da marzo 2023 scrive Ibérica, una newsletter settimanale sull’attualità di Spagna e Portogallo con più di 2mila abbonati e abbonate. 

Francesca Candioli

Francesca Candioli è una giornalista freelance. Si occupa di economia e di inchieste su temi sociali, ma anche di storia, soprattutto del periodo legato al fascismo e al nazismo durante la seconda guerra mondiale. Ha vinto il premio de «La Stampa» al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, con un articolo sulla condizione dei giovani giornalisti precari in Italia, e il Premio Rai Roberto Morrione assieme a Veronica Di Benedetto Montaccini sul business legato alla conservazione del sangue cordonale. 
Tra le sue collaborazioni: «Corriere della Sera», «Repubblica», «Vanity Fair», «Sport Week», «Altreconomia», «Telejato» e «Radio Città Fujiko». Ha avviato un laboratorio, chiamato “Narrazioni Differenti, all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dedicato a pazienti oncologici e ha coordinato un progetto – Constitutions on air – per parlare della nostra Costituzione attraverso la radio nel carcere La Dozza di Bologna.

Commenti (3)

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  • CR
    Chiara E' un'inchiesta di cui abbiamo bisogno. Non sarà facile, ma può davvero cambiare le cose. Vi sostengo con convinzione!
    • Lr
      Lara Grazie, bravissime!
      • VV
        Valquíria Ciao, ho visto la tua campagna e volevo solo condividere qualcosa che potrebbe aiutarti. Hai mai pensato di inviare il link della tua campagna a filantropi, sostenitori e finanziatori facoltosi tramite un servizio di comunicati stampa garantito? È un ottimo modo per ottenere maggiore visibilità e potenziale supporto. Ti mando questo messaggio nel caso in cui possa essere utile. Fammi sapere se sei interessato e ti indicherò la giusta direzione. Puoi contattarmi qui: https://www.facebook.com/profile.php?id=61569338384240 Oppure inviami un'e-mail a: pressnetworkphilanthropist@gmail.com10h

        Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

        Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

        5. Uguaglianza di genere

        Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.

        8. Lavoro dignitoso e crescita economica

        Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.

        10. Ridurre le disuguaglianze

        Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;

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