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Le molestie sono uno dei principali strumenti per tenere le donne ai margini del mondo del lavoro.
Nel settore del giornalismo, in particolare, non sono solo un danno - sociale, economico, psicologico - per le singole professioniste, ma uno strumento per mantenere lo status quo nelle redazioni e impedire alle donne di dare voce ad altre donne.
I numeri parlano chiaro:
Questa esclusione sistematica ha conseguenze profonde: senza potere sulle scelte editoriali, l’agenda mediatica resta dominata da una prospettiva maschile, che spesso ignora o distorce temi cruciali per la società.
Uno squilibrio che è evidente anche per chi guarda la televisione, ascolta la radio e legge i giornali: solo il 35% della popolazione italiana ritiene che i media trattino le tematiche di genere in modo adeguato (Fonte: Osservatorio sul giornalismo, edizione 2020).
Un sistema che quindi non solo penalizza le professioniste del settore, ma impoverisce l’intero panorama informativo, compromettendo la qualità e il pluralismo dell’informazione, in un Paese che l’anno scorso è già sceso dal 41º al 46º posto per la libertà di stampa nel mondo (Fonte: Reporter Senza Frontiere, 2024).
Da più di un anno, noi del collettivo Espulse. La stampa è dei maschi cerchiamo di fare luce su questo fenomeno sommerso e di favorire il cambiamento. Come?
E adesso?
Adesso abbiamo bisogno del tuo aiuto per continuare a fare giornalismo d’inchiesta di qualità, diffondere il nostro lavoro attraverso incontri pubblici e partecipare a bandi internazionali.
Con i soldi che raccoglieremo attraverso questo crowdfunding:
Aiutaci a costruire un mondo del giornalismo libero da molestie sessuali, discriminazione di genere e abusi di potere, dove l’informazione sia davvero plurale e inclusiva e le giornaliste che hanno subito le conseguenze di questo sistema non si sentano più sole.
Perché sostenerci?
Chi siamo
Espulse. La stampa è dei maschi nasce per indagare il problema delle molestie sessuali e degli abusi di potere nel mondo del giornalismo italiano. Fanno parte del collettivo: Alessia Bisini, Francesca Candioli, Roberta Cavaglià, Stefania Prandi.
Stefania Prandi
Stefania Prandi è giornalista, scrittrice e fotografa freelance. Si occupa di diritti umani, sfruttamento sul lavoro, violenza di genere, questioni sociali, ambiente e cultura. Ha collaborato con testate internazionali e nazionali come «The Guardian», «National Geographic», «Al Jazeera», «El País», «Correctiv», «The Wire», «Radiotelevisione svizzera», «Azione», «Danwatch», «IrpiMedia», «Internazionale», «il manifesto».
Ha scritto quattro libri: Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo (Settenove, 2018), Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta (Settenove, 2020), Le madri lontane (People, 2024), Agro Punjab. Lo sfruttamento dei sikh nelle campagne di Latina (Nottetempo, 2024). Ha ottenuto riconoscimenti e premi in Italia, Svizzera, Germania, Belgio e Stati Uniti. Tra questi: Fetisov Journalism Awards; Premio nazionale Fnsi “Dov’è Tina Merlin oggi?”; Henri Nannen Prize; Otto Brenner Prize; Volkart Stiftung Grant. Interviene a festival ed eventi nazionali e internazionali.
Alessia Bisini
Alessia Bisini è giornalista freelance e ufficio stampa.Si occupa di musica, sport, attualità, questioni di genere e femminismo. Ha scritto articoli per testate nazionali e internazionali, come «Lettera43», «TPI – The Post Internazionale», «The Wom», «Prismag», «Jefferson - Lettere sull’America», «HEYJUDE Magazine», «Mi-Tomorrow», «Vavel.com», ed «Empoword Journalism». Nel 2022 fonda l’agenzia di comunicazione Busy Press, curando la promozione di progetti musicali, sportivi e corporate. Da marzo 2023 scrive una newsletter mensile, Let’s Go Girls!, inserita tra le cinque newsletter femministe da non perdersi secondo Elle Italia.
Roberta Cavaglià
Roberta Cavaglià è giornalista e consulente in comunicazione freelance. Scrive soprattutto di Europa del Sud (politica, società e ambiente), migrazioni e diritti umani per testate italiane e internazionali come «NiemanLab», «The Guardian», «Domani», «SKYTG24», «Linkiesta,» «Il Post», «Valigia Blu», «La Revue», «Rolling Stone» e «Wired». Nel 2022 ha vinto una borsa di studio della Craig Newmark Graduate School of Journalism di New York per partecipare all’Entrepreneurial Journalism Creators Program. Da marzo 2023 scrive Ibérica, una newsletter settimanale sull’attualità di Spagna e Portogallo con più di 2mila abbonati e abbonate.
Francesca Candioli
Francesca Candioli è una giornalista freelance. Si occupa di economia e di inchieste su temi sociali, ma anche di storia, soprattutto del periodo legato al fascismo e al nazismo durante la seconda guerra mondiale. Ha vinto il premio de «La Stampa» al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, con un articolo sulla condizione dei giovani giornalisti precari in Italia, e il Premio Rai Roberto Morrione assieme a Veronica Di Benedetto Montaccini sul business legato alla conservazione del sangue cordonale.
Tra le sue collaborazioni: «Corriere della Sera», «Repubblica», «Vanity Fair», «Sport Week», «Altreconomia», «Telejato» e «Radio Città Fujiko». Ha avviato un laboratorio, chiamato “Narrazioni Differenti, all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dedicato a pazienti oncologici e ha coordinato un progetto – Constitutions on air – per parlare della nostra Costituzione attraverso la radio nel carcere La Dozza di Bologna.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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