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* Nel contesto urbano del centro storico di Genova, il lavoro di ricerca-azione svolto negli ultimi anni da coop Mignanego, con i Centri Antiviolenza e il Nido Vico Rosa, ha mostrato come tra le donne che vivono e attraversano il quartiere, le fragilità derivino in particolar modo da condizioni di oppressione e abuso, evidenziando come violenza subita e solitudine siano intrecciate e si autoalimentino in una spirale spesso aggravata dalla dalla violenza economica e dalla mancanza di occupazione *
Il progetto nasce dall’incontro tra Istituzioni ed enti del Terzo Settore - Cooperativa Mignanego, Trillargento, Edusex, Nuovi Profili, La Stanza - che operano da anni in ambito sociale e culturale in diverse zone di Genova e in particolare nel suo centro storico.
Con il progetto Casa delle Donne di Genova, l’esperienza, il lavoro sul campo e le competenze specifiche di ciascun partner si intrecciano attorno all’obiettivo comune di fornire risposte multidimensionali efficaci per il godimento dei diritti, la promozione del benessere e l'inclusione sociale delle persone socializzate donne, con un’attenzione particolare per coloro che hanno background migratorio e si trovano in condizioni o a rischio di marginalità.
Ultimati i lavori di ristrutturazione e autorecupero del locale, la Casa delle Donne di Genova aprirà tutti i giorni come luogo di ascolto, ricerca e sperimentazione culturale: uno spazio safe, transfemminista intersezionale, in cui accogliere proposte ed elaborare risposte - non frammentate - ai bisogni specifici e multidimensionali delle donne.
Nel fine settimana e in orari serali lo spazio ospiterà, anche in modalità autogestita, progetti artistici, iniziative culturali e altre proposte da giovani del quartiere.
Il progetto verrà realizzato nel Centro storico di Genova, luogo unico pieno di storia e cultura ma anche caratterizzato da un contesto socio-economico molto complesso in ordine al problema occupazionale, alla condizione minorile, al rispetto della legalità, alla formazione di una coscienza sociale e civica. Si tratta di un territorio con fragilità strutturali e con rilevanti infiltrazioni della criminalità organizzata, connotato dalla crescente emersione di urgenze derivanti da condizioni di esclusione sociale che riguardano in particolare la popolazione di origine straniera, le donne e i minorenni.
Questa difficile situazione, caratterizzata da forti contrasti sociali e culturali, resi più evidenti da due anni di pandemia per noi rappresenta un’opportunità, queste forti differenze nascondono forti contaminazioni che per noi possono essere fonte di ricchezza e possibilità.
Partecipazione- La casa delle donne sarà progettata in maniera partecipata e condivisa attraverso una ricerca/focus group che coinvolgerà le donne del territorio per immaginare in maniera partecipata allestimenti e iniziative. La ricerca verrà inoltre estesa alle fasce più giovani della popolazione per capire i loro bisogni e creare una rete di sostenitori e volontari coinvolgendo anche altre realtà del quartiere.
Indipendenza - Fondamentale per il progetto sarà l’acquisto, da parte della Cooperativa Mignanego, dello spazio in cui si realizzerà la Casa delle Donne, cosa che garantisce maggior stabilità alla proposta e risponde alle difficoltà delle associazioni di minori dimensioni della partnership di sostenere i costi di un affitto in modo duraturo.
Nuova narrazione - Il Centro storico di Genova è narrato come luogo insicuro, violento e dominato dalle logiche della criminalità organizzata.
Questa narrazione dominante, amplificata dai media, si riflette negativamente sullo sviluppo di nuove opportunità, sulla fruizione delle occasioni culturali e aggregative esistenti e sulla scarsa frequentazione del luogo, soprattutto da parte delle donne, favorendone l'isolamento.
Con questo progetto come già fatto con il nido Vico Rosa vogliamo cambiare questa narrazione portando la visione sul valore e sulla ricchezza che le persone hanno da offrire attraverso la condivisione di saperi e competenze, diverse ma complementari nel raggiungimento degli obiettivi comuni.
Parità di genere, rispetto delle differenze, l’importanza dell’empatia e dell’ascolto, inclusione sociale, destrutturazione degli stereotipi, uguaglianza saranno i valori alla base del nostro progetto.
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Fondata nel 1996 da un gruppo di giovani donne con la volontà di dare occupazione dignitosa e sostenibile ad altre donne che a loro volta sono diventate socie lavoratrici della cooperativa. Ci occupiamo di donne vittime di violenza, prima infanzia, percorsi di inclusione sociale.
Tutti i nostri interventi e le nostre attività sono in ottica di genere e hanno lo scopo di promuovere un’educazione partecipata, che dia sostegno e ascolto alle donne, voce alle bambine e ai bambini. Nel territorio in cui agiamo siamo impegnate a promuovere la non discriminazione, la parità di genere, del rispetto e a diffondere la cultura dell’infanzia attraverso una pedagogia delle relazioni. In tal senso nelle reti e nelle collaborazioni attivate con la comunità e le realtà locali portiamo il contributo di queste esperienze e del pensiero che le muove.
Le nostre parole chiave: cura, autonomia, esperienze, linguaggi.
Dal 2012 realizziamo a Genova percorsi di educazione musicale rivolti a bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni utilizzando l’esperienza fondamentale del ‘fare musica’ insieme come strumento di crescita individuale e collettiva. Lo studio della musica, infatti, collabora allo sviluppo equilibrato e all’integrazione delle diverse dimensioni della personalità dei bambini e dei ragazzi, ed è capace di favorire occasioni di relazione, socialità e promozione della responsabilità. Per questo crediamo che fare musica sia, per ogni bambino e ragazzo, un diritto da garantire. Trillargento è tra i promotori della rete Musica e società, sinergia di enti impegnati in progetti di educazione musicale e promozione sociale ispirati all’esperienza pedagogico-musicale creata in Venezuela da José Antonio Abreu e conosciuta come 'El Sistema'. Oggi le orchestre Trillargento - ArcoBaleno, Bambini, Giovanissimi, Ragazzi e Grandi - sono formate da 200 persone tra i 4 e gli 85 anni, a cui si aggiungono un coro adulti e una band adolescenti. Ogni anno facciamo circa 4.000 ore di musica tra lezioni strumentali, prove d'insieme e d'orchestra e corali. Siamo presenti nei quartieri Centro Storico, Sampierdarena e Lagaccio.
Edusex è una realtà molto nota sul territorio che lavora con le donne e le scuole facendo informazione, prevenzione e formazione.
Nuovi Profili, associazione di promozione sociale nata dalla riflessione di giovani con background migratorio e non, nati e/o cresciuti in Italia, che non riconoscendosi nella comune definizione di “seconda generazione”, percepita perennemente come “diversa e straniera”, si propongono di coinvolgere gli autoctoni, per dimostrare l’uguaglianza degli individui che condividono un’unica realtà e che sperimentano insieme le difficoltà nella medesima società. Gli ambiti più rilevanti di intervento sono quello educativo, sociale e culturale. L’associazione promuove, tra le altre cose, percorsi di accompagnamento e facilitazione all’integrazione nel tessuto localeper donne straniere attraverso corsi di formazione, informazione ed aggregazione, anche a domicilio, dedicati e realizza percorsi volti al rilevamento dei talenti imprenditoriali di giovani donne di origine immigrata, con l’intento di rafforzarne l’autostima e l’impegno nella società civile.
Associazione di promozione sociale attiva in Centro Storico dal 2008 con percorsi di ricerca/azione per ascoltare i bisogni e i desideri dei cittadini. Propone laboratori e formazioni sui temi della pedagogia interculturale e narrativa attraverso l’intreccio di linguaggi espressivi e la scrittura autobiografica. Nel Sestiere della Maddalena sta curando la ricerca partecipata per la costruzione di una biblioteca di quartiere in collaborazione con Andersen La rivista e svolge laboratori formativi e creativi. E' partner del Progetto Io Vivo Qui nel quartiere della Maddalena e referente del tavolo Ricerca/azione e della cabina di Regia del Patto di Sussidiarietà del Centro Storico del Comune di Genova.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
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