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Sostieni La città che non c’è! Una festa di quartiere dove i libri incontrano la comunità. Quattro giorni di incontri con autori, scrittrici, politici e attiviste per immaginare insieme uno spazio comune chiamato città.
Immaginare è vedere qualcosa che ancora non c’è e i libri aiutano in questo esercizio. Lo spazio da vivere insieme è la Piazza che non c’è (via Bartolomeo Perestrello/via della Marranella a Roma). Formalmente lastrico solare di un parcheggio privato, nella realtà luogo di convivenza nato dalla voglia di avere uno spazio di scambi e incontri, è una delle zone che meglio racconta il quartiere.
Torpignattara è il simbolo di una Roma aperta e inclusiva: all'inizio del secolo scorso costruirono casa qui persone provenienti da ogni regione d'Italia, e oggi ci vivono famiglie originarie di tanti paesi diversi. È un quartiere dinamico e ricco di iniziative come le attività della scuola Pisacane, il festival del cinema straniero Karawan o l’Ecomuseo casilino, e per questo viene descritto come il più europeo tra i quartieri romani. È in questo contesto che abbiamo deciso di costruire il nostro osservatorio sulla città.
La seconda edizione, che si svolgerà tra giugno e luglio 2022, è ispirata alle Città invisibili di Italo Calvino, di cui si festeggiano i 50 anni dalla prima pubblicazione nel 1972. Scegliamo di volgere lo sguardo a quello che succede negli spazi urbani; le nostre città sono laboratori di relazioni, di destini e delusioni, sono le strade dei nostri sogni e gli angoli bui dei nostri incubi. In questo senso le città invisibili sono strutture sottili su cui poggiano e prendono forma le storie che, srotolandosi negli spazi abitati, li rendono vivi e pieni di senso.
Nella prima edizione abbiamo ascoltato l'ex senatore Walter Tocci e Claudio Gnessi (Ecomuseo Casilino) dialogare su come la città debba fare i conti con il cosmopolitismo e quale economia e quale forma urbana si può immaginare. Il secondo appuntamento è stato una riflessione sui diritti delle famiglie, sul significato dell’inclusione attraverso la scuola e la cultura con lo scrittore Mattia Zecca e Francesca Ventura (Associazione Pisacane 099). Durante il terzo incontro Claudia Durastanti e Valerio Mattioli si sono confrontati sulle utopie periferiche, dalla street art alla cultura underground, attraverso il cinema, i fumetti e la musica per pensare come la cultura può riscrivere il destino delle periferie del futuro. La rassegna si è chiusa con Valerio Callieri e Nadia Terranova che hanno accompagnato il pubblico a immaginare città intersezionali in grado di riflettere le molteplici soggettività che la vivono.
L’evento nasce da un gruppo di cittadine del quartiere appassionate di letteratura che si sono incontrate grazie a un gruppo di lettura. L’idea è ricucire la comunità che vive intorno alla piazza e invitarla a riappropriarsi degli spazi comuni dopo i mesi di lockdown.
Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti, ma anche le cose gratuite hanno un costo. Per realizzare La città che non c’è servono:
Per coprire queste spese serviranno almeno 1.500 euro. Aiutaci a raggiungere questo traguardo e l'obiettivo di realizzare insieme l'evento!
Aiutaci a immaginare insieme uno spazio comune chiamato città
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