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Da decenni discutiamo dell’enorme potere detenuto dalla televisione e possiamo essere certi che molto si continuerà a dire in proposito anche nel futuro. Questo libro tenta di porre lo sguardo “sull’altra faccia della medaglia”, di provare a mettere un po’ di luce sul perché giornali e televisioni intraprendano certe scelte editoriali. A prescindere dalle logiche commerciali, resta da capire perché il pubblico si accanisca spesso morbosamente sui fatti di cronaca nera, fino a condizionare l’operato dei mass media che troppo spesso sembrano comunque aver varcato la soglia, difficilissima da fissare, del buonsenso e del rispetto nei confronti di chi prova dolore.
La spettacolarizzazione ci pone di fronte ad interrogativi irrisolti: perché il pubblico ha provato negli anni una sempre maggiore attrazione per questa tipologia di racconto? quali sono le dinamiche innescatesi e a partire da quando è accaduto?
Per inquadrare meglio il problema, il saggio è introdotto da una breve esposizione di alcuni fatti di cronaca che l’autore reputa emblematici, per aver assunto un’audience enorme nella società, fino ad entrare nel bagaglio culturale del nostro Paese, e per aver segnato la storia della cronaca nera. Il lavoro di Davide è stato mosso dall’impressione che anche i media possano spesso protendere verso soluzioni collettivamente più “gradite”, in un’epoca dove la cronaca nera è divenuta, forse, un surrogato di scarsa qualità di quelle grandi narrazioni collettive, venute a mancare nel postmoderno.
“La Cronaca nera in Italia, i perché della sua spettacolarizzazione” è la seconda opera del giornalista Davide Bagnoli, un testo ha la possibilità di entrare dalla porta stretta dell’editoria di qualità solo grazie al vostro aiuto, alla vostra prenotazione che potete fare, se interessati, da questo portale.
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