Una campagna di
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L’attuale gravissima emergenza coronavirus ha causato un grande shock nella vita della nostra società a cominciare dalle persone, dalle famiglie più provate e povere del nostro Paese.
Ed è un numero già abbastanza cospicuo, ma che si va ampliando a causa dei serissimi problemi di questo periodo riguardo alla sicurezza sanitaria, come alla precarietà ed alla emarginazione anche economica, che si va allargando e, purtroppo, recluta ogni giorno nuovi dolenti individui.
Proprio da tante persone comuni, dalle aggregazioni, dagli enti del terzo settore che sono attivi e presenti nella nostra comunità, abbiamo ricevuto un accorato appello a mettere insieme le nostre volontà per costruire un nuovo intervento di solidarietà.
Infatti, questa stagione di gravissime difficoltà e di ridimensionamento delle nostre abitudini e dei nostri stili di vita, mentre da un lato può farci sentire tutti più soli, impauriti, isolati e inadeguati ad affrontare i problemi che ci minacciano, per contro ha riacceso in molti la consapevolezza della forza della solidarietà, che si può benissimo attuare e vivere quali semplici, umili e normalissimi uomini e donne, quando si è animati da una speciale sensibilità e volontà di essere comunque protagonisti, perché nessuno si debba sentire “abbandonato”.
È veramente sorprendente la presa di coscienza delle tante avversità che si stanno addensando sopra le persone più deboli, più povere, più fragili, su tante famiglie dove il lavoro è diventato scarso e non più sufficiente ad assicurare la sopravvivenza quotidiana.
Un altro tema, ancor più delicato, è quello delle persone anziane, spesso così indifese nei confronti di questo “invisibile nemico” e alle quali desideriamo offrire una speciale dedizione e protezione perché possano sempre sentirsi utili, vicine, cercate, amate e al centro dell’attenzione e di una rispettosa gratitudine da parte di tutti.
Sappiamo che molti hanno anche perso il lavoro: lavoratori del settore alberghiero e turistico, stagionali, colf, operai dell’edilizia e tanti altri che avevano un contratto a chiamata o peggio in nero. E non tutti godono di tutela del salario!
E questi pensieri hanno generato un vero e proprio slancio che ci siamo sentiti di raccogliere come comunità e che ci ha dato la spinta a farci promotori di questa raccolta di aiuti economici a favore della Caritas unità parrocchiale di Reggello. Sappiamo che questa crisi non passerà tanto velocemente e perciò chiediamo a ciascuno e a tutti, liberamente, di voler aggiungere la propria goccia di solidarietà in questo momento tanto desolante per tutti e fino a quando l’ondata di questo pericoloso contagio non sarà passata.
Perché è un organismo pastorale che nel tempo, già da più di 20 anni in Reggello, dedica un particolare impegno verso le persone più bisognose, non autosufficienti, gli anziani, i malati, etc. senza riserve e attraverso un caratteristico stile di vicinanza, di amicizia, di delicatezza, di calore umano e discrezione.
E poi perché la sua rete può raggiungere anche le situazioni più isolate e nascoste, i suoi volontari conoscono direttamente e personalmente molte delle realtà nelle quali si annidano il bisogno, la miseria, la solitudine.
La Caritas inoltre, anche se non ha una organizzazione particolarmente robusta, altre realtà sono molto più forti e più efficienti, è però un soggetto che ha nel proprio DNA e nella propria storia questo modo semplice e capillare di avvicinarsi verso tutti, l’unica condizione è che abbiano bisogno di aiuto, inteso sotto vari aspetti.
Infine, c’è un altro motivo importante, la Caritas di Reggello è convenzionata con il Banco Alimentare da oltre 15 anni e perciò ha una valida esperienza nel servizio di raccolta e di consegna di aiuti alimentari.
In un momento tanto difficile ci sembra molto importante incrementare gli aiuti, i sostegni, le visite verso chi rischia di affondare in una amara palude di difficoltà.
Un referente Caritas ha detto: “conosciamo tante persone nei dettagli e sappiamo che ora si trovano davanti a un’emergenza economica, non solo sanitaria. Alcuni ci hanno già chiamati, in modo molto esitante, sottovoce. Si vergognano a chiedere un aiuto, ma in qualche famiglia si è cominciato a fare letteralmente la fame, lo dicono anche i volontari. A volte non chiedono nemmeno, ma sperano che riusciamo a capire.
La necessità per queste famiglie equivale alla sopravvivenza, al reale sostentamento. Guardiamo il nostro frigo e pensiamo a chi ce l’ha vuoto. Possiamo destinare l’aiuto in modo proporzionato alle necessità, con oculatezza ma sempre con generosità.
Noi non diventeremo più poveri, ma a loro avremo dato un respiro di sollievo”.
Attraverso gli aiuti che la solidarietà di ciascuno vorrà donare, come tante gocce che messe insieme placano la sete di chi è affaticato,verranno acquistatigeneri alimentari PER CONFEZIONARE UN NUMERO DI 100 SPESE AL MESE, da ora a SETTEMBRE, nonché articoli per l’igiene personale e altri beni di prima necessità, perché siano tempestivamente consegnati alle famiglie bisognose della nostra comunità e portare un sollievo che accompagni questa manifestazione di amicizia con un aiuto concreto.
Un ringraziamento, di tutto cuore, va alla comunità di Reggello che tramite molte voci: singoli individui, aggregazioni sociali, enti del terzo settore, parrocchie etc. ha suscitato dal basso questa proposta di solidarietà e grazie, da subito, a tutti coloro che liberamente vorranno condividere le motivazioni di questa iniziativa e aderire a questo appello.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Sconfiggere la povertà: porre fine alla povertà in tutte le sue forme, ovunque.
Sconfiggere la fame: porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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